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Nasce StArt, al via la nuova laurea magistrale in storia dell’Arte

3 mesi ago

Preparare professionisti che operano nelle imprese culturali pubbliche e private nel settore dei beni artistici da molti considerato il petrolio dell’Italia. È questo uno degli obiettivi di StaArt, la nuova laurea magistrale in storia dell’Arte dell’Università di Pisa appena attivata. Il percorso formativo multidisciplinare è infatti arricchito da laboratori pratici e tirocini che consentono di entrare in contatto con le diverse professioni nel mondo del lavoro. Queste non si limitano all’insegnamento nelle scuole, alla ricerca accademica, o alla pubblica amministrazione. Tra gli sbocchi possibili ci sono il curatore nella produzione e comunicazione di eventi connessi all’arte e alla sua storia, l’organizzazione di residenze per artisti emergenti, progetti di didattica museale, impieghi nell’editoria e nel mercato dell’arte in aste e gallerie commerciali.


Il professore Cortesini insieme ad un gruppo di studentesse e studenti


“A Pisa - spiega il professore Sergio Cortesini presidente di StArt - studentesse e studenti potranno approcciarsi allo studio della Storia dell’arte intesa come mappatura visuale della storia dell’intelligenza umana, come espressione personale ma anche mezzo di comunicazione sociale. Saranno invitati ad analizzare le storie degli artisti e della critica, spaziando dal mondo tardo-antico al presente, in Italia e in Europa ma sempre di più guardando in prospettive transnazionali e decoloniali, che aprono alla consapevolezza di storie delle arti plurali e dell’arte globale”.

StArt intende così fornire a studentesse e studenti una solida base di carattere storico e metodologico per indagare le opere d’arte non soltanto da un punto di vista formale, ma anche come prodotto intellettuale e materiale di un determinato contesto storico, culturale, sociale ed economico. La specificità di un’opera d’arte si arricchisce così nello studio delle fonti documentarie, archivistiche e a stampa, e oggi anche digitali e multimediali.
Con questo approccio interdisciplinare, le iscritte e gli iscritti di StArt potranno inoltre conoscere le tecniche e lo stato di conservazione dei manufatti e studiare come valorizzare il patrimonio che ci è stato tramandato o quello che stiamo producendo, percorrendo la storia del collezionismo e confrontandosi con le sfide dei musei di oggi.

Per le iscrizioni e le informazioni sul piano di studi tutte le informazioni sono sul sito del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere.

Redazione Web

Settimana europea della mobilità: giornata in Ateneo su bici e sicurezza stradale

3 mesi ago

 

In occasione della settimana europea della mobilità dal 16 al 22 settembre, la Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo (CoSA) dell'Università di Pisa insieme a Federazione italiana ambiente e bicicletta (FIAB) organizzano per venerdì 20 settembre due iniziative speciali per promuovere una mobilità cittadina più sostenibile e consapevole.

Dalle 8.30 alle 10.00 e dalle 14.00 alle 15.30 si svolge “Bike2Work”: studentesse, studenti, personale e docenti sono invitati a recarsi in Ateneo con la biciletta e a passare dal cortile del Palazzo la Sapienza (via Curtatone e Montanara) dove potranno compilare un breve questionario e contribuire a migliorare le politiche di mobilità sostenibile dell’Ateneo. In cambio riceveranno le istruzioni su come ritirare un gadget gratuito per la propria bicicletta.
Il pomeriggio dalle 17.30 al Centro Congressi Le Benedettine (Piazza S. Paolo a Ripa D'Arno, 16), si terrà un evento aperto a tutti dedicato alla mobilità urbana dal titolo "Chiacchierata informale sul tema del mobility management". Sono previsti gli interventi di Eleonora Perotto, Mobility manager Politecnico di Milano, di Barbara Melotti, Mobility Manager Aeroporto Bologna e di Paolo Ferri, Ceo Wecity.

 

 

Per partecipare alle due iniziative è raccomandata la registrazione. Ma intanto parliamo della giornata con il professor Marco Avvenuti, referente mobilità della Commissione per la Sostenibilità di Ateneo e con la sua presidente professoressa Elisa Giuliani, pro-rettrice per la Sostenibilità e l’Agenda 2030.

Professore Avvenuti, quali sono le sfide e opportunità per rendere le nostre città più accessibili, sicure e rispettose dell’ambiente?
Partiamo prima di tutto dalla sicurezza. Purtroppo, fatti tragici e recenti, e penso al ciclista travolto e rimasto ucciso in uno scontro con un’auto sui lungarni a Pisa a inizio settembre, ci ricordano, con grande rammarico, che anche nella nostra città la sicurezza stradale è motivo di allarme, come del resto lo è a livello nazionale. Secondo i dati ISTAT, nel 2023 in Italia gli incidenti sono avvenuti per il 73,3% in strade urbane, le vittime sono aumentate per i conducenti di biciclette (212; 205 nel 2022) e sono 485 fra i pedoni. Gli utenti più vulnerabili rappresentano il 50% dei morti sulle strade (49,3% nel 2022). E una nota particolarmente negativa è la quota di bambini da 0 a 14 anni deceduti in incidente stradale: 41 nel 2023, in aumento rispetto agli anni precedenti. Proprio in ambito urbano, dove le infrastrutture e le regolamentazioni dovrebbero garantire sicurezza e vivibilità, assistiamo sempre più spesso a comportamenti che mettono a rischio la vita, quali velocità eccessiva, utilizzo dei cellulari alla guida, mancato rispetto delle norme elementari della circolazione. Ed è triste constatare che, come società, ci siamo abituati a tollerare tutto questo per un sistema di mobilità che privilegia la velocità, quando poi sappiamo che nei centri urbani gli spostamenti avvengono a velocità medie sempre più basse a causa dell’abuso delle auto private e della congestione che ne consegue. E che la maggior parte delle distanze percorse è inferiore ai 4 km, quindi percorribili con biciclette.

Che si può fare per migliorare la situazione?
È urgente recuperare il ritardo nell'attuazione di interventi concreti per ridurre, se non azzerare, il numero delle vittime. Sappiamo che è possibile, come dimostrano le esperienze di molte città europee e ora anche italiane, come ad esempio a Bologna, dove dopo l’introduzione della “Città 30” si è registrato un calo degli incidenti più gravi (-37,8%), insieme ad un aumento dell’uso della bicicletta (+12%), del bike sharing (+92%) e del trasporto pubblico (+11%). Esistono quindi strumenti efficaci per salvare vite umane e migliorare la vivibilità nelle città senza comprometterne la mobilità. Tra questi, la moderazione della velocità, con l'istituzione di zone a 30 km/h sempre più ampie, il potenziamento dei servizi di trasporto pubblico, l’uso di dispositivi previsti dal codice della strada come il restringimento dello spazio dedicato alle auto private, la condivisione della carreggiata, le piste ciclabili. Inoltre, è fondamentale un’azione di repressione dei comportamenti scorretti con una presenza più capillare delle forze dell'ordine e l’uso appropriato di strumenti tecnologici di controllo (autovelox) e i sistemi di sicurezza attiva a bordo dei veicoli.

Professoressa Giuliani, cosa sta facendo la Commissione per la Sostenibilità di Ateneo?
Come Commissione per la Sostenibilità di Ateneo abbiamo il compito di guidare l'Università verso un suo sviluppo sostenibile, anche sotto il profilo della mobilità urbana. Soprattutto non vogliamo che la percezione di una scarsa sicurezza scoraggi le migliaia di persone che popolano la nostra comunità universitaria a utilizzare la bicicletta per gli spostamenti. Il tema della sicurezza si aggiunge peraltro al già grave problema dell’esposizione dei cittadini e delle cittadine (a piedi o meno) all’inquinamento da particolati fini legato al traffico urbano, che la ricerca scientifica dimostra essere responsabile di migliaia di morti premature all’anno. Auspichiamo pertanto un cambiamento culturale nella concezione dell’uso della strada e che questo sia ampiamente condiviso anche nelle altre realtà cittadine. Anche alla luce dell’accordo sui temi della sostenibilità siglato tra la nostra università e il Comune di Pisa il 7 maggio scorso, siamo disponibili a collaborare con l’amministrazione comunale per trovare soluzioni che rendano la mobilità sostenibile e, soprattutto, sicura.

Redazione Web

Buon compleanno professor Lenzini! Gli auguri dell’Università di Pisa

3 mesi ago

Una targa e un grande applauso hanno salutato, questa mattina al Polo delle Benedettine di Pisa, gli 80 anni del professor Luciano Lenzini, ossia il “padre” italiano di Internet. Fu lui, infatti, l’artefice del primo nodo di connessione del nostro paese nel lontano 1986, proiettando l’Italia nel futuro.

“Con la targa che oggi consegniamo al prof. Luciano Lenzini il nostro Ateneo non vuole solo celebrare la sua carriera nel campo dell’informatica, ma anche ringraziarlo per il contributo che ha dato alla formazione delle nuove generazioni – ha commentato il prof. Giuseppe Iannacone, prorettore vicario dell’Università di Pisa, aprendo i festeggiamenti -  Sono tantissimi i giovani che lui ha guidato nel percorso da studenti a ricercatori e che oggi sono impegnati in importanti atenei, centri di ricerca e imprese”.

“Se oggi l’Università di Pisa può vantare una lunga e solida tradizione nel campo dell’informatica lo si deve, in primo luogo, a persone come Luciano Lenzini, artefice di quel progetto che il 30 aprile 1986 permise all’Italia di connettersi per la prima volta ad Internet – ha detto il prof. Giuseppe Anastasi, delegato del rettore per la transizione digitale dell’Ateneo pisano – Per questo oggi è un onore per noi poterlo festeggiare, come è un immenso piacere averlo ancora tra i nostri più stretti collaboratori in tanti progetti di ricerca. In particolari quelli che riguardano Quantum Computing e Quantum Networking, suo nuovo campo d’interesse.  Lunedì 23 settembre, peraltro, inaugurerà un suo corso su queste tematiche all’interno del corso di laurea in Ingegneria Informatica”.

A festeggiarlo, sono stati i colleghi e tutta la governance dell’Università di Pisa, dove Lenzini si è laureato in Fisica nel 1969 e dove ha insegnato per quasi trent’anni come Professore Ordinario di Ingegneria Informatica presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione. All’Ateneo pisano era arrivato nel 1994, dopo aver lasciato il CNUCE, l’istituto del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) dove, dal 1970, aveva svolto attività di ricerca in ambito networking.

“Questo riconoscimento mi onora e vi ringrazio - ha commentato il prof. Luciano Lenzini, al momento della consegna della targa e ricordando i passi che hanno portato al primo collegamento internet in Italia – Ho ottanta anni, ma l’entusiasmo nel fare ricerca è quello di sempre. Oggi il mio auspicio è che qui a Pisa nasca un gruppo che possa lavorare sul quantum internet in modo da poter giocare lo stesso ruolo strategico avuto tra gli anni Settanta e Ottanta per lo sviluppo di Internet nel nostro Paese”.

Nella sua lunga e prestigiosa carriera, Lenzini ha lavorato dal 1973 al 1974 sulle reti di computer presso l'IBM Scientific Center di Cambridge in Massachusetts dove ha maturato una notevole esperienza nel campo dell'architettura e dei protocolli per le reti di computer, che a quel tempo erano nelle loro fasi iniziali. Ha poi sfruttato questa conoscenza dirigendo la progettazione e l'implementazione di RPCNET, la prima rete italiana a commutazione di pacchetto; di STELLA, la prima rete europea a pacchetto satellitare di trasmissione, e di OSIRIDE, la prima rete italiana OSI. Alla fine degli anni ’70 ha ideato e diretto l’iniziativa che ha portato al funzionamento del primo nodo Internet in Italia (il quarto in Europa dopo Norvegia, Regno Unito e Germania). Attualmente i suoi interessi di ricerca includono l’informatica quantistica e l’Internet quantistica.

Redazione Web

Ancora aperte le iscrizioni per l'Entrepreneurial Change-Making Programme, il programma di Circle U. verso l'innovazione e la sostenibilità

3 mesi ago

Per chi è appassionato di sostenibilità e vuole sviluppare un'idea imprenditoriale sostenibile, la nuova edizione del “Circle U. Entrepreneurial Change-Making Programme” ritorna a partire dal prossimo ottobre con una serie di webinar online e un evento in presenza a Louvain-la-Neuve a dicembre. Per iscriversi c'è tempo fino alla mezzanotte di lunedì 23 settembre.

Aperto a tutti gli studenti di laurea magistrale e dottorato, Entrepreneurial Change-Making Programme è un corso che tratta di innovazione e imprenditorialità, destinato ad affrontare le principali sfide sociali, economiche e ambientali in Europa.

Highlights:

  • Seminari online tenuti da docenti delle Università dell’Alleanza Circle U. appartenenti a discipline diverse
  • Team di studenti multiculturali e multidisciplinari
  • Facilitatori dei team che guidano la progettazione delle idee imprenditoriali
  • Presentazione delle idee a Louvain-la-Neuve, in Belgio

Programma
Il programma inizia il 16 ottobre 2024. La prima fase si svolge completamente online. Ogni mercoledì, dalle 17.30 alle 20.00 CET, si tiene un webinar di due ore e mezza. Il programma termina con un evento finale a Louvain-la-Neuve (Belgio) dal 9 al 13 dicembre 2024. La partecipazione a tutte le attività è obbligatoria. Il programma prevede il rilascio di 5 ECTS, il cui riconoscimento dovrà essere preliminarmente verificato con i referenti del proprio corso di laurea. 

L’Università di Pisa supporterà economicamente la partecipazione di 5 studenti, contribuendo alle spese di viaggio/alloggio secondo quanto previsto dalle tabelle per la mobilità breve del programma Erasmus+.

Processo di registrazione e scadenze
Per la registrazione, inviare un CV accademico e una lettera di motivazione a pisa@circle-u.eu (e in copia conoscenza a alessio.cavicchi@unipi.it e alessandra.meoni@unipi.it). Nella lettera di motivazione (max 500 parole) i candidati devono descrivere, in lingua inglese, il proprio interesse verso l'imprenditoria sostenibile e l'innovazione nonché la loro esperienza o disponibilità a vivere un'esperienza formativa in un contesto internazionale e multiculturale.

La scadenza per l’invio delle domande per gli studenti UNIPI è la mezzanotte di lunedì 23 settembre 2024. L’ateneo organizzatore (UCLouvain) invierà le informazioni riguardanti l'ammissione entro e non oltre il 23 settembre. La registrazione al corso non equivale necessariamente all'ammissione. UCLouvain invierà una mail che comunica l'eventuale ammissione al corso o l'inserimento nella lista d'attesa.

Contatti
Per qualsiasi informazione, contattare il responsabile locale del corso, prof. Alessio Cavicchi alessio.cavicchi@unipi.it, mettendo sempre in copia la dr.ssa Alessandra Meoni alessandra.meoni@unipi.it.

Redazione Web

Alla professoressa Antonetti la Medaglia Gian Paolo Chiusoli 2024

3 mesi 1 settimana ago

In occasione del XXVIII Congresso Nazionale della Società Chimica Italiana (SCI2024) che si è svolto a Milano dal 26 al 30 agosto 2024 la professoressa Claudia Antonetti del Dipartimento di Chimica e Chimica Industria dell’Università di Pisa ha ricevuto la Medaglia Gian Paolo Chiusoli 2024.

Il riconoscimento, istituito dalla SCI su iniziativa della Divisione di Chimica Industriale e del Gruppo Interdivisionale di Catalisi, è attribuito a scienziati italiani di non oltre 45 anni di età che operano in centri di ricerca, sia accademici che industriali, per i loro contributi di particolare rilievo scientifico, innovativo o applicativo nel settore della catalisi.

La profesoressa Claudia Antonetti è stata premiata per la sua attività di ricerca focalizzata sulla sintesi, caratterizzazione ed impiego di catalizzatori preparati ad-hoc in reazioni di interesse industriale e sull’ottimizzazione di processi catalitici rivolti alla valorizzazione di biomasse, anche di scarto, ponendo sempre grande attenzione alla sostenibilità.

Nella foto, un momento della premiazione.

 

 

 

 

Redazione Web

Il professore Salvati ha ricevuto l'Hukum Chandra Memorial Prize

3 mesi 1 settimana ago

Nicola Salvati, ordinario di Statistica presso il Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Pisa, ha ricevuto l’Hukum Chandra Memorial Prize dell'International Association of Survey Statisticians (IASS). Il riconoscimento, istituito in memoria dello statistico indiano Hukum Chandra scomparso nel 2021 a causa del COVID-19, viene assegnato a statitici nel pieno della loro carriera il cui lavoro rispecchi l’eredità scientifica dello studioso scomparso. La selezione è fatta da una giura che valuta diversi criteri: la qualità del lavoro presentato, il curriculum vitae complessivo del candidato o della candidata e la rilevanza della ricerca rispetto agli interessi di Hukum Chandra.

Per l’edizione del 2024, la giuria era composta da Eric Rancourt (Presidente, Statistics Canada), Sharon Lohr, Siu-Ming Tam e Nancy McBeth che all’unanimità hanno deciso di assegnare il premio a Nicola Salvati per il suo articolo “A nested error regression model with high-dimensional parameter for small area estimation”, scritto in collaborazione con Partha Lahiri. Le motivazioni espresse dalla giuria sono state la qualità e il rigore scientifico dell’articolo, nonché l’eccellente curriculum di Salvati.

Come vincitore, Salvati ha ricevuto 500 euro e l’opportunità di presentare il suo lavoro durante il webinar IASS che si terrà nell’ottobre 2024.

Redazione Web

Perché ridiamo. Alle origini del cervello sociale

3 mesi 1 settimana ago

 Elisabetta Palagi, etologa e professoressa dell’Università di Pisa è autrice insieme al neuroscienziato Fausto Caruana del volume Perché ridiamo. Alle origini del cervello sociale (Il Mulino, 2024). I due autori sfatano una serie di luoghi comuni a partire dall’idea, molto diffusa, secondo cui il riso sarebbe una prerogativa esclusiva degli esseri umani o che il ridere sia strettamente connesso all’humor. Il tema in realtà è un altro: la risata secondo Palagi e Caruana è la Stele di Rosetta del comportamento sociale da cui derivare una vera e propria teoria dell’interazione sociale.

Pubblichiamo di seguito l’introduzione al volume.

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Una decina di anni fa, uno degli autori di questo libro – il neuroscienziato – si era trovato nella rara condizione di poter dire qualcosa di scientificamente interessante sulle basi neurali del riso (diremo poi come e perché) e ha colto l’occasione. Molto cinico, ma l’occasione era ghiotta. Considerate che in neurologia il tema è molto serio, dato che esistono numerose condizioni patologiche che hanno il riso come tratto distintivo (una di queste, la «sindrome di riso e pianto patologico» associata alla paralisi pseudobulbare, è stata studiata da Joaquin Phoenix per dare vita alla sua celebre interpretazione di Joker). Tuttavia, per le neuroscienze, il riso – il nostro comportamento più frequente, la cosa che facciamo più spesso nell’arco delle nostre giornate – è un enigma, un comportamento misterioso. Terra incognita, come dicevano gli antichi. Perché?

Il problema principale è che il riso si sottrae a uno studio neuroscientifico rigoroso con tutte le sue forze. Robert Provine – psicologo americano e massimo studioso di questo comportamento (sentirete spesso il suo nome in questo libro) – una volta scrisse che il riso è quel comportamento che scompare quando si mette un individuo sotto scrutinio in laboratorio. Porti un soggetto sperimentale in un laboratorio scientifico e, appena si sente isolato e studiato come una cavia, per prima cosa smette di ridere. Ma se anche riusciste a farlo ridere, non potreste studiare il suo cervello a causa di un secondo problema: quando ride muove la testa, e tutto il corpo, e ogni sistema di rilevazione dell’attività neurale perderebbe il segnale e registrerebbe solo artefatti da movimento. Per questo molti neuroscienziati hanno cercato di aggirare il problema, studiando cosa succede quando ascoltiamo una risata, anziché quando siamo noi a ridere, anche se ovviamente non è la stessa cosa. Tornando a noi, poco meno di dieci anni fa, dicevamo, uno degli autori inizia una collaborazione con l’importantissimo centro di chirurgia dell’epilessia «Claudio Munari», all’Ospedale Niguarda di Milano, un gruppo di medici leader al mondo nella cura dei pazienti con epilessia farmacoresistente mediante approccio neurochirurgico. Una delle pratiche cliniche utilizzate al «Claudio Munari» prevede l’utilizzo della stimolazione elettrica intracerebrale, che viene applicata tramite elettrodi in grado di attivare artificialmente una piccola porzione di materia cerebrale. La stimolazione elettrica – una tecnica largamente utilizzata in neurochirurgia e il cui scopo è quello di individuare con la massima precisione il focus epilettogeno – viene eseguita su pazienti svegli e produce due tipi di risposte: risposte comportamentali (cioè movimenti osservabili da chiunque sia presente nella stanza) o risposte soggettive (ovvero effetti percepiti solo dal paziente: sensazioni, allucinazioni visive o uditive, ricordi, sapori ecc.). Ma i neurologi avevano notato che, in alcuni casi, i pazienti rispondevano alla stimolazione scoppiando a ridere e che spesso il riso era associato a una vera e propria esplosione di divertimento. Che diavolo stava succedendo? Ecco aperta una finestra esclusiva sulle basi neurali del riso: se non è possibile registrare segnali neurali dal cervello di una persona mentre ride, almeno è possibile indurre questo comportamento stimolando alcune regioni del cervello.

 

 

Più o meno negli stessi anni, all’Università di Pisa, l’altro autore di questo libro (l’etologa) cominciava a interessarsi ai meccanismi alla base della condivisione degli stati d’animo tra i compagni di gruppo, fossero questi umani o non umani. Quali sono i meccanismi attraverso cui gli uomini e gli animali trasmettono emozioni o informazioni in modo automatico e veloce, senza necessità di utilizzare meccanismi di comunicazione complessa? Il primo comportamento su cui cadono gli occhi dell’etologa è lo sbadiglio. Che nulla ha a che vedere con il riso, penseranno i lettori. Vero. Tuttavia, lo sbadiglio è contagioso e lo sappiamo bene quando siamo in gruppo e uno di noi comincia a sbadigliare. Tempo qualche secondo e la combriccola si trasforma in un insieme di persone a bocca aperta, impegnate in grandi respiri e mugolii. Dopo poco tempo, l’idea che è ora di andare a dormire viene condivisa da tutti. Attraverso un comportamento semplice, o meglio attraverso la sua contagiosità, il gruppo si sincronizza. Vedremo più tardi, nel corso di questa narrazione, come il contagio di sbadiglio sia uno dei meccanismi alla base della nostra socialità e di quella degli altri animali. Lo sbadiglio è contagioso, ma lo è anche la risata. E l’etologa lo sapeva bene! Per il suo dottorato di ricerca (più di dieci anni fa!) decide infatti di concentrarsi sulle espressioni facciali, condite da vocalizzazioni che le grandi scimmie emettono quando giocano. Appare immediatamente evidente che tali «schiamazzi» avvengono non tanto quando le scimmie giocano da sole, ma quando si solleticano, si rotolano e rincorrono le altre. In parole povere, le risate sono intercalate nelle diverse azioni ludiche effettuate dagli animali. La risata appare quindi un elemento essenziale quando si gioca insieme, un elemento di punteggiatura che dà senso alle azioni che si susseguono velocemente. Ma come fanno gli animali a comprenderne il significato, elaborarlo e tradurlo in informazione emotiva. Esattamente come avviene per lo sbadiglio, la risata è contagiosa, Ecco che tutto ruota di nuovo intorno al concetto «faccio mio ciò che vedo sulla tua faccia» per entrare in sintonia con te. Ecco quindi trovata la chiave per la comprensione del riso, guardarlo sulla faccia dell’altro.

In entrambi i filoni di studio, sia in quello legato alle basi neurali del riso umano sia in quello legato al comportamento animale, le domande suscitate dalle prime evidenze hanno aperto la porta ad altre domande, per rispondere alle quali è necessario uscire dall’ambito ristretto di una singola disciplina, per intavolare un dialogo con discipline incredibilmente lontane e disparate, che includono neurologia, filosofia, linguistica, psicologia dello sviluppo, semiotica e altre ancora più lontane, come la storia romana o l’arte visiva (esiste anche lo yoga della risata, ma in realtà non ne sappiamo nulla: sappiamo solo che esiste). Ed ecco cosa emerge: per secoli e secoli sulla risata sono circolate due assunzioni che a questo punto, però, pensiamo siano totalmente sbagliate e che hanno bloccato la strada a ogni progresso. La prima è che la risata è un comportamento unicamente umano e, quindi, che gli altri animali non ridano. La seconda è che la risata è qualcosa di strettamente connesso allo humor. Questo dialogo interdisciplinare ci ha invece convinto di due cose. La prima è che le due assunzioni appena citate siano sbagliate. La seconda è che la risata sia la Stele di Rosetta del comportamento sociale. E da qui l’idea di unire le forze e scriverci sopra un libro. Abbiamo dato un nome a questa idea: teoria dell’interazione sociale.

Questo libro vuole fornire una fotografia del riso presa da diverse prospettive – neuroscienze, etologia, filosofia, psicologia sociale, linguistica – ma tutto tenuto insieme all’interno di una narrazione coerente, ovvero quella fornita da un approccio evoluzionista. Ci sono solo alcuni libri sul riso, e questi libri sono scritti per lo più da critici letterari, da antropologi, da psicologi sociali e, soprattutto, da filosofi. Di conseguenza, questi volumi si focalizzano sugli aspetti più tipicamente umani del riso, allontanandosi inevitabilmente da un approccio naturalistico. Questo libro invece è scritto da un neuroscienziato e da un’etologa, e questo rende il libro molto diverso, con un orientamento «neuroetologico», smaccatamente naturalistico ed evoluzionista. Ma partiamo dall’inizio. E quando diciamo dall’inizio diciamo sul serio: partiamo dai filosofi greci.

Redazione Web

La Gioconda in due millimetri: l’elettronica stampabile non è mai stata così micro

3 mesi 1 settimana ago

La Gioconda di Leonardo da Vinci in due millimetri, il Cherubino dell’Università di Pisa in appena mezzo millimetro. Sono micro “prove di maestria” per testare un nuovo prototipo di stampante ad alta risoluzione dell’Ateneo pisano destinato a fabbricare microdispositivi elettronici su supporti bidimensionali come la carta. Lo strumento è infatti in grado di realizzare stampe a risoluzioni submicrometriche, superando i limiti dei dispositivi attualmente in commercio.

“Questa miniaturizzazione costituisce un ulteriore passo avanti - spiega Elisabetta Dimaggio, ricercatrice dell’Università di Pisa - Il futuro è infatti nell’elettronica flessibile e indossabile, nella creazione di sistemi alternativi rispetto a quelli classici basati su silicio che possano adattarsi a diverse superfici per portare l'elettronica ovunque, proprio lì dove serve. In questo scenario, uno dei campi di applicazione più promettenti è ad esempio quello biomedicale con apparecchi indossabili e capaci di registrare i parametri vitali senza dover necessariamente far ricorso a sistemi ingombranti o invasivi”.

Dal punto di vista tecnico la stampante realizzata è estremamente versatile e integra due diverse tecniche di deposizione additiva di materiali (Inkjet e Dip Pen Nanolithography) e una tecnica sottrattiva, (Scratching Lithography). Le diverse modalità possono essere eseguite in sequenza senza dover mai rimuovere il campione dalla stampante, fattore che riduce il rischio di danneggiamento dei substrati e dei materiali.

La stampante è stata messo a punto nel laboratorio di Printable Electronics del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione in collaborazione con l’azienda toscana Quantavis srl e NANO-CNR di Pisa. La ricerca, pubblicata sulla rivista Advanced Materials Technologies ha come primo autore Riccardo Sargeni, dottorando UNIPI ed è stata finanziata dalla Commissione europea attraverso due progetti (ERC PEP2D e ERC Proof of Concept PREPRINT) che vedono impegnato il gruppo guidato dal professore Gianluca Fiori dell’Università di Pisa.


 

Redazione Web

La Toscana si illumina di scienza: torna il 27 settembre BRIGHT-NIGHT, la Notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori

3 mesi 1 settimana ago

Venerdì 27 settembre torna l’appuntamento con la “Notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori”, la manifestazione che permette di immergersi nel mondo della scienza e della ricerca e scoprire il lavoro di chi ogni giorno si impegna a trovare soluzioni per le sfide di oggi e di domani. Promosso annualmente dalla Commissione Europea per diffondere la cultura scientifica, l’iniziativa si svolge contemporaneamente in tutta Europa. In Toscana, l'evento prende il nome di BRIGHT-NIGHT, un titolo che riflette perfettamente la sua missione: illuminare la notte con il talento dei ricercatori. BRIGHT, infatti, è l’acronimo di "Brilliant Researchers Impact on Growth Health and Trust in research", ovvero "Ricercatori brillanti che influenzano la crescita, la salute e la fiducia nella ricerca" e prevede un ricco programma di iniziative presentato oggi in conferenza stampa.

BRIGHT-NIGHT coinvolge tutto il mondo della ricerca della Toscana: è promosso dagli Atenei (Università di Firenze, Pisa, Siena, Siena Stranieri, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Scuola Normale Superiore e Scuola IMT Alti Studi Lucca) e da un’ampia rete di Enti di ricerca - il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), l'European Gravitational Observatory (EGO), l’Istituto Nazionale di Astrofisica- Osservatorio Astrofisico di Arcetri (INAF-OAA) - con il sostegno della Regione Toscana, nell’ambito di Giovanisì, il progetto regionale per l’autonomia dei giovani.

Anche quest’anno saranno coinvolti nella manifestazione circa 1000 ricercatrici e ricercatori, presenti nelle piazze di molte città della regione (Arezzo, Cascina, Firenze, Grosseto, Lucca, Pisa, Prato, San Giovanni Valdarno, Siena) che animeranno centinaia di iniziative: laboratori, dimostrazioni, esperimenti, mostre, visite guidate e passeggiate scientifiche coinvolgeranno i cittadini in un percorso avvincente attraverso una vastissima gamma di temi legati alla ricerca.

Novità di questa edizione è il tema “BRIGHT Women”, un focus particolare dedicato alla ricerca e agli studi che promuovono il benessere e l’emancipazione delle donne e di cui si discuterà nell’evento in programma a Firenze il 25 settembre, che anticipa gli appuntamenti del 27. L’iniziativa, dal titolo “Bright Women: Ricerca per il Ben-Essere Globale”, in programma alle ore 10 a Palazzo Strozzi Sacrati, in Piazza Duomo, nasce con la collaborazione della Commissione Regionale Pari Opportunità della Toscana e vede i contributi di tutti gli enti partner, per la prima volta riuniti nel proporre un appuntamento comune, che avrà poi declinazioni in tutte le città. Il programma in dettaglio è disponibile su www.bright-night.it.

“In Toscana il sistema universitario e i territori hanno un legame strettissimo e Bright Night è uno dei momenti principali durante l’anno che riesce a mettere in evidenza questo rapporto”, ha osservato il presidente Eugenio Giani. “Sarà un piacere anche quest’anno incontrare tanti appassionati ricercatori e scoprire cosa studiano. L’Università e la ricerca sono elementi di ricchezza della nostra società e questa manifestazione ce lo ricorda con sobrietà e chiarezza, animando tante piazze delle città toscane”, ha concluso Giani che, ribadendo la volontà della Regione di sostenere il sistema accademico toscano, ha sottolineato l’importanza di garantire risorse alla ricerca.

“Anche quest'anno Bright Night – ha affermato l’assessora a Università, ricerca e diritto allo studio Alessandra Nardini - ci permetterà di immergerci nel mondo della scienza e della ricerca e scoprire il lavoro di chi ogni giorno si impegna a trovare soluzioni per le sfide di oggi e di domani, per accompagnarci nelle grande trasformazioni in atto e ridurre le disuguaglianze, per garantire diritti e pari opportunità. Anche quest'anno, l'evento coinvolgerà tutto il mondo dell'università e della ricerca della Toscana con tantissime iniziative non solo nelle città universitarie ma disseminate nel territorio regionale. Sono particolarmente orgogliosa che questa edizione sia arricchita dal focus specifico "Bright Women" dedicato alle donne impegnate in questi campi, spesso non adeguatamente valorizzate, ai loro talenti e anche alla ricerca e agli studi che promuovono il benessere e l’emancipazione femminile. In un tempo buio che sembra guardare al passato e dove, soprattutto sul web, si diffondono assurde teorie anti-scientifiche come abbiamo visto soprattutto nei mesi della pandemia, facciamo sì che le notti toscane siano invece illuminate dal talento delle ricercatrici e dei ricercatori e dalla speranza che il loro lavoro rappresenta per le nostre vite e per il futuro dell'umanità. Partecipiamo a Bright Night, facciamolo tutte e tutti, a partire dalle più piccole e i più piccoli, dalle scuole, perché è un evento divertente, formativo, coinvolgente e può davvero accendere l'interesse e l'amore per la scienza e per la ricerca. Ne abbiamo davvero bisogno. Grazie alle Università toscane e agli enti di ricerca che hanno aderito a questa iniziativa e organizzato un'edizione dal programma ricchissimo. L'ennesima dimostrazione che il sistema toscano dell'università e della ricerca è capace di fare squadra e dar vita a progettualità ed iniziative di grande valore”.

"Nel presentare le iniziative di Bright Night 2024, vorrei sottolineare il grande significato culturale di questa manifestazione, che segue l'obiettivo di trasmettere alle nuove generazioni il meglio di quello che ha sviluppato la nostra civiltà - ha dichiarato Riccardo Zucchi, rettore dell'Università di Pisa, ateneo coordinatore a livello regionale - In primo luogo il metodo scientifico, nato proprio qui in Toscana, da Galileo Galilei, lo scienziato che ci ha insegnato l’importanza della ricerca e della conoscenza. Proprio da Galileo abbiamo imparato quanto sia importante affiancare alla conoscenza scientifica una scelta di valori etici. Con questo messaggio ci rivolgiamo ai cittadini, in particolare al pubblico dei più giovani, che invitiamo a partecipare alle iniziative toscane di Bright-Night per scoprire quanto il lavoro dei nostri ricercatori e delle nostre ricercatrici sia fondamentale per il progresso della nostra società".


I rappresentanti di tutti gli Atenei e dei centri di ricerca della Toscana con il presidente Eugenio Giani e l'assessora Alessandra Nardini (foto credits: Regione Toscana).

In breve, alcune anticipazioni del programma di iniziative.

Anche quest’anno il programma di BRIGHT-NIGHT a Firenze è particolarmente ricco di appuntamenti che si estenderanno lungo tutta la settimana. L’edizione fiorentina 2024 si apre con tre eventi serali: si parte lunedì 23 settembre al Teatro Puccini con "NOMADIC. Canto per la biodiversità”, dedicato alle sfide delle migrazioni umane e animali. Martedì 24 settembre al Cinema La Compagnia andrà in scena "Molecole d’autore in cerca di memoria", liberamente tratto da “Il Sistema Periodico” di Primo Levi. Sempre al Cinema La Compagnia, mercoledì 25 settembre è in programma "The Planets", conferenza-spettacolo sul Sistema Solare (in collaborazione con INAF- Osservatorio Astrofisico di Arcetri). Non mancheranno poi conferenze e passeggiate tematiche. Il 27 settembre in piazza Santissima Annunziata ricercatori dell’Ateneo coinvolgeranno il pubblico con laboratori ed esperimenti negli stand espositivi. Ai più piccoli saranno dedicati una caccia al tesoro e un intero padiglione per scoprire la scienza attraverso il gioco. Il 28 e il 29 settembre le sedi del Sistema Museale dell’Ateneo e altri musei del territorio ospiteranno attività e proposte volte a stimolare la curiosità nelle discipline più diverse.

Cuore della manifestazione a Pisa saranno ancora una volta le Piazze della Ricerca, quest’anno ispirate alle “P” dell’Agenda dello Sviluppo Sostenibile: “Planet” (Piazza Santa Caterina), “People” (Largo Ciro Menotti), “Prosperity” (Piazza dei Cavalieri) e “Peace” (Logge di Banchi). Laboratori, esperimenti live e attività per bambini accompagneranno il pubblico alla scoperta del lavoro di ricercatrici e ricercatori dei tre atenei (Università di Pisa, Scuola Normale Superiore e Scuola Superiore Sant’Anna) e dei centri di ricerca (CNR, INGV, INFN, EGO) promotori della manifestazione in collaborazione con il Comune di Pisa. Anche le sedi universitarie, i centri di ricerca, i musei e le biblioteche ospiteranno attività laboratoriali, workshop, conferenze e giochi aperti a tutti i visitatori e alle scuole, con un programma di oltre 60 iniziative a loro dedicate nella mattina. Per il tema “Bright Women”, il Palazzo della Sapienza ospiterà a partire dalle ore 10 un evento dedicato all'imprenditoria femminile, coinvolgendo ospiti internazionali provenienti dalla rete delle Alleanze Universitarie Europee di cui fanno parte gli atenei toscani (Circle U., EUniWell, EELISA) e imprenditrici di successo provenienti dall’ecosistema di innovazione pisano. Con la collaborazione dell’Opera Primaziale, appuntamento nel pomeriggio con “Bright Tower”, visite guidate al Camposanto Monumentale e alla mostra "La Torre allo specchio" in Piazza dei Miracoli. Chiusura della manifestazione con lo spettacolo "Shaping a Brighter Future”, videomapping in Logge di Banchi.

A Siena la Bright-Night propone le iniziative dell'Università e dell'Università per Stranieri, con la collaborazione del Comune e di altre importanti istituzioni cittadine. Il viaggio sarà il filo conduttore degli eventi organizzati dall'Università di Siena, che allestirà più di 80 postazioni al complesso monumentale del Santa Maria della Scala, uno dei più antichi ospedali sulla via Francigena, simbolo del viaggio per eccellenza. Un incontro mattutino con le scuole sui viaggi reali, ideali o interiori della letteratura classica e due spettacoli serali arricchiranno la giornata del 27, che avrà anche due momenti introduttivi, il 25 e il 26, con una performance musicale sui viaggi immaginari e con un incontro sui viaggi affrontati dagli studenti e dalle studentesse universitari/ie fuorisede.
L'Università per Stranieri di Siena mette al centro di venerdì 27 un incontro dedicato alle donne e il lavoro, accompagnato da un concerto di armonie cinesi dell'Ensemble du Sud e da una visita alla moschea di Colle Val d'Elsa. Il giorno precedente, giovedì 26 settembre, nella sede di piazza Rosselli, ‘Aspettando Bright-Night’ festeggerà la Giornata Europea delle Lingue. Il ‘villaggio linguistico’ della Stranieri offrirà nell’occasione alle scuole, agli adulti e ai bambini workshop in sedici lingue, giochi linguistici, conferenze e mostre all’insegna del pluralismo culturale, della comprensione e del dialogo tra cittadini del mondo.

A Lucca, per l'edizione 2024 di Bright, il pubblico potrà immergersi in una serie di attività interattive e laboratori pensati per tutte le età. Tra gli eventi principali, il "Quizzone scientifico", uno spettacolo interattivo, metterà alla prova le conoscenze sull'intelligenza - “naturale” e artificiale - con domande curiose e stimolanti, mentre i chiostri del Complesso di San Francesco, sede della Scuola IMT, ospiteranno vari stand della ricerca. I partecipanti avranno l'opportunità di esplorare tematiche come la cybersicurezza, l'intelligenza artificiale, la scienza dei materiali, neuroscienze ed emozioni e tanto altro attraverso sessioni pratiche e dimostrazioni. Numerose attività saranno dedicate ai più giovani, come il laboratorio di robotica educativa e quello dedicato all'esplorazione del cervello, offrendo un'esperienza davvero formativa ma anche molto divertente e adatta a tutti. Anche i più piccoli potranno divertirsi con laboratori interattivi, origami ingegneristici e percorsi storici alla scoperta di animali medievali e dei segreti nascosti di Lucca. L'intera manifestazione si svolgerà in un clima di scoperta, partecipazione e allegria. Un'occasione unica per avvicinarsi al mondo della ricerca e conoscere da vicino il lavoro delle ricercatrici e dei ricercatori.

Il progetto BRIGHT-NIGHT è un evento associato del programma HORIZON-MSCA-2023-CITIZENS-01 della Commissione Europea.

Redazione Web

Psichiatria: Stefano Pini chiamato come Visiting Professor dalla University of Southampton

3 mesi 1 settimana ago

Condurre nuovi studi per una caratterizzazione clinica dei disturbi d'ansia. È questo uno dei compiti che avrà il prof. Stefano Pini, Direttore della Scuola di Specializzazione in Psichiatria dell’Università di Pisa, da poco nominato Visiting Professor presso la University of Southampton per una collaborazione che prevede anche la possibilità di scambiare giovani ricercatori e partecipare a grant di ricerca. Verranno studiati aspetti sindromici dell'ansia che aumentano la resistenza ai trattamenti e tra questi, in particolare, l'ansia di separazione, fino a pochi anni fa ritenuta una sindrome tipica solo dell'età infantile e che invece il prof. Pini con il suo gruppo di ricerca ha dimostrato essere una condizione molto frequente in età adulta.

La nomina di Pini, che recentemente ha contribuito a pubblicare le linee guida internazionali per il trattamento delle forme resistenti di ansia, è stata richiesta dal professor David Baldwin, chairman del department of psychiatry dell’Ateneo inglese, con cui esiste una collaborazione di ricerca avviata più di dieci anni fa.  Collaborazione che tutt'ora continua all'interno dell'Anxiety Disorder Research Network (ADRN) dell’European College of Neuropsychopharmacology di cui sia il prof. Pini che il professor Baldwin fanno parte.

Redazione Web

Psichiatria: Stefano Pini nominato Visiting Professor dalla University of Southampton

3 mesi 1 settimana ago

Condurre nuovi studi per una caratterizzazione clinica dei disturbi d'ansia. È questo uno dei compiti che avrà il prof. Stefano Pini, Direttore della Scuola di Specializzazione in Psichiatria dell’Università di Pisa, da poco nominato Visiting Professor presso la University of Southampton per una collaborazione che prevede anche la possibilità di scambiare giovani ricercatori e partecipare a grant di ricerca. Verranno studiati aspetti sindromici dell'ansia che aumentano la resistenza ai trattamenti e tra questi, in particolare, l'ansia di separazione, fino a pochi anni fa ritenuta una sindrome tipica solo dell'età infantile e che invece il prof. Pini con il suo gruppo di ricerca ha dimostrato essere una condizione molto frequente in età adulta.

La nomina di Pini, che recentemente ha contribuito a pubblicare le linee guida internazionali per il trattamento delle forme resistenti di ansia, è stata richiesta dal professor David Baldwin, chairman del department of psychiatry dell’Ateneo inglese, con cui esiste una collaborazione di ricerca avviata più di dieci anni fa.  Collaborazione che tutt'ora continua all'interno dell'Anxiety Disorder Research Network (ADRN) dell’European College of Neuropsychopharmacology di cui sia il prof. Pini che il professor Baldwin fanno parte.

Redazione Web

Economia: da quattro continenti a Pisa per discutere del futuro dell’area del Mediterraneo

3 mesi 1 settimana ago

“Il cambiamento dell’economia globale in un'era turbolenta”. È questo il tema della 17ª conferenza internazionale dell’Euromed Academy of Business (EMRBI) che, per la prima volta, si terrà a Pisa (11-13 settembre). Attesi nella città toscana, circa 200 economisti aziendali provenienti da quattro continenti che, riuniti presso il Polo delle Benedettine dell’Università di Pisa, si confronteranno sulle prospettive economiche dei paesi del Mediterraneo in un mondo post-pandemico, caratterizzato da due guerre in corso e crisi economiche e finanziarie che si susseguono.

Tanti i temi all’ordine del giorno di quella che una delle più importanti conferenze sulla gestione aziendale al mondo, in termini di dimensioni, qualità dei contenuti e reputazione dei partecipanti. Nelle oltre 40 sessioni in programma, infatti, si discuterà dei problemi di approvvigionamento delle materie prime, di come sostenere l’attuale crescita del turismo e dei comportamenti che caratterizzano il consumatore di oggi, alle prese con un mercato sempre più dinamico e globalizzato.

Ma nei tre giorni pisani, grande attenzione sarà data anche all’impatto che le questioni sociali, finanziarie ed economiche stanno avendo sul mondo dell’imprenditoria in questa epoca di grande incertezza. Da come affrontare i temi della diversità e del genere all’interno delle organizzazioni, ad un’analisi di quello che è il potere delle risorse umane in azienda e nella società. Ma non mancheranno panel dedicati all’innovazione, alla gestione della tecnologia, alle nuove forme di imprenditorialità e alle prospettive di crescita di tutta l’area del mediterraneo. Il tutto con due focus dedicati alla gestione del Settore Agroalimentare e a quello dei Servizi Sanitari.

Tra gli interventi più attesi il seminario del Prof. Przemysław Tomczyk (Kozminski University) sulle opportunità che l’Intelligenza Artificiale offre all’attività di ricerca, e i panel su Smart Sustainable Mobility and Competitive Advantage, Sustaining today’s Tourism Growth, e Diversity and Gender in Organizations.

In programma dall’11 al 13 settembre 2024, l’edizione 2024 della Annual Conference of the Euromed Academy Of Business è ospitata dall’Università di Pisa in collaborazione con la University of Nicosia, e sostenuta, oltre che dall’Ateneo pisano, da: Centro Studi Enti Locali, Deda.Value, Mo.Ver. e Banca Popolare di Lajatico.

Redazione Web

Fisica: Alberto del Guerra insignito dell'Applied Nuclear Physics Prize 2024

3 mesi 2 settimane ago

Alberto Del Guerra, già professore ordinario di Fisica presso l'Università di Pisa, ha ricevuto l'Applied Nuclear Prize 2024 della European Physical Society (EPS), congiuntamente alla Professoressa Laura Harkness-Brennan dell’Università’ di Liverpool. La notizia è stata data dalla EPS sulla sua newsletter di agosto e sul corripondente sito web della Nuclear Physics Division della EPS.

Il premio di Fisica Nucleare Applicata è un nuovo premio sponsorizzato dalla Divisione di Fisica Nucleare della European Physical Society (EPS). Sostituisce il precedente premio IBA-EPS, disponibile dal 2004, e viene assegnato ogni 3 anni. Il Professore Alberto Del Guerra ha ricevuto il premio in riconoscimento del suo contributo eccezionale e fondamentale nello sviluppo di nuovi rilevatori e metodi per sistemi e applicazioni di imaging molecolare clinici e preclinici ed alla sua attività come docente di Fisica Medica. Il premio sarà consegnato al Professor Del Guerra durante la Sessione di Premiazione della Seconda Conferenza di Fisica Nucleare Applicata (ANPC2024) della Divisione di Fisica Nucleare dell'EPS, che si terrà a Salonicco (Grecia) dal 23 settembre al 27 di settembre.   

Il professor Del Guerra ha esercitato la sua attività scientifica/didattica nell’ambito della disciplina della Fisica Medica a partire dalla metà degli anni ‘70 in varie Università e Centri di ricerca nazionali ed esteri: Pisa, Napoli Federico II, Ferrara e relative Sezioni INFN, Berkeley, e Seattle. Ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti da parte della comunità scientifica nazionale e internazionale: membro Onorario della Associazione Italiana di Fisica Medica (AIFM), membro Onorario della European Federation of Medical Physics (EFOMP, di cui e’ stato anche Presidente, membro onorario della Deutschen Gesellschaft für Medizinische Physik (DGMP), e Fellow dell’IEEE.

“Sono molto onorato - dichiara il Prof. Alberto Del Guerra - di questo riconoscimento che deve essere condiviso con tutti i miei collaboratori ed allievi che ho avuto l’onore di formare ed indirizzare verso la disciplina della fisica medica in varie sedi universitarie italiane ed estere. Non posso far a meno di nominare il Prof. Arnaldo Stefanini che e’ stato il mentore della ricerca in Fisica Medica all’Istituto di Fisica di Pisa negli anni ’70 e tutti i miei colleghi che sono ora l’asse portante di questa disciplina all’Università di Pisa, (in particolare Nicola Belcari, Maria Giuseppina Bisogni, Valeria Rosso, Giancarlo Sportelli e Michela Tosetti), alle altre Università italiane (Napoli e Ferrara) e nelle sezioni dell’INFN.”

Redazione Web
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