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Crescono nel 2024 i visitatori nei musei del Sistema Museale di Ateneo

3 mesi ago

Si è chiuso con un netto aumento di visitatori l’anno del Sistema Museale di Ateneo, che ha visto un numero complessivo di 161.392 presenze, confermando la tendenza di crescita in tutte le attività museali rispetto al 2023. In particolare, l’Orto e Museo Botanico ha superato i 112.000 visitatori, il risultato più alto in assoluto mai raggiunto, e la Gipsoteca di Arte Antica e Antiquarium ha raggiunto gli oltre 15.000 visitatori.

Quasi 3.000 visitatori hanno partecipato agli eventi organizzati dai musei in occasione di iniziative internazionali, nazionali, regionali e del territorio, come la Notte Europea dei Musei, Notti dell’Archeologia, Amico Museo, Bright.

Il 2024 ha visto la realizzazione del progetto “Al museo e in giardino: dialoghi tra arte e scienza” in collaborazione tra Orto e Museo Botanico e Museo della Grafica, supportato dalla Fondazione Pisa, che si è tradotto in numerose iniziative di grande richiamo e interesse, tra cui per Orto e Museo Botanico di particolare rilievo la mostra Casabona, Dyckman e la Flora di Creta, che a breve sarà di nuovo visitabile presso il Bastione del Parlascio, e per il Museo della Grafica la mostra Rosa fragrans. Disegni e acquerelli di Aurora Tazza.

Importanti anche le collaborazioni con altri atenei tra cui la Scuola Normale Superiore di Pisa con cui si è realizzata la mostra L’ARTE DELLA NATURA. Plinio il Vecchio: 2000 anni dopo, allestita presso il Museo della Grafica.

Il 2024 ha anche visto la conclusione del concorso per le scuole “L’avventura della scoperta” con una giornata di premiazione presso il Teatro Verdi di Pisa. La giornata di premiazione, realizzata con la partecipazione del Coro e dell’Orchestra dell’Università di Pisa e del Laboratorio Multimediale del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, ha ottenuto manifestazioni di entusiasmo e una partecipazione di circa 500 persone tra docenti, alunni e familiari. Con l’inizio del nuovo anno scolastico, oltre alla consueta offerta didattica, arricchita anche da percorsi multidisciplinari, è stato proposto un nuovo concorso dal titolo “Ciak si gira… raccontami il museo!”  per coinvolgere studenti e studentesse nel raccontare cos’è per loro un museo, cosa si aspettano da una visita museale e come vorrebbero che fosse il loro “museo ideale”.

L’anno si è concluso con l’inaugurazione della mostra Segreti del corpo. Un viaggio nell’anatomia umana attraverso la medicina e l’archeologia, a cui hanno partecipato 150 persone, che unisce parte delle collezioni del Museo di Anatomia Umana “Filippo Civinini” e in particolare delle collezioni del Museo di Anatomia Patologica e Paleopatologia, ora visitabili su appuntamento presso la Cittadella Galileiana (via dei Macelli 2B).

Redazione Web

Inquinamento da farmaci: gli effetti degli antinfiammatori sull’ambiente marino

3 mesi ago

Una cura per noi, un pericolo per l’ambiente. Per la prima volta una ricerca dell’Università di Pisa, appena pubblicata sul Journal of Hazardous Materials, ha esaminato l’impatto di diverse concentrazioni di ibuprofene, un comune antiinfiammatorio molto utilizzato durante la pandemia di Covid 19, sulle angiosperme, cioè le piante, marine.

“Le angiosperme marine svolgono ruoli ecologici cruciali e forniscono importanti servizi ecosistemici, ad esempio proteggono le coste dall’erosione, immagazzinano carbonio e producono ossigeno, supportano la biodiversità, e costituiscono una nursery per numerose specie animali”, spiega la professoressa Elena Balestri del dipartimento di Biologia dell’Ateneo pisano.

In particolare, la ricerca si è focalizzata su Cymodocea nodosa (Ucria) Ascherson, una specie che cresce in aree costiere poco profonde, anche in prossimità della foce dei fiumi, zone spesso contaminate da molti inquinanti, farmaci compresi.

La sperimentazione è avvenuta in mesocosmi all’interno dei quali le piante sono state esposte per 12 giorni a concentrazioni di ibuprofene rilevate nelle acque costiere del Mediterraneo. È così emerso che la presenza di questo antinfiammatorio a concentrazioni di 0,25 e 2,5 microgrammi per litro causava nella pianta uno stress ossidativo ma non danni irreversibili. Se invece la concentrazione era pari a 25 microgrammi per litro, le membrane cellulari e l’apparato fotosintetico erano danneggiate, compromettendo in tal modo la resilienza della pianta a stress ambientali.

Prateria di Cymodocea nodosa Ucria Ascherson "in regressione"

“Il nostro è il primo studio che ha esaminato gli effetti di farmaci antiinfiammatori sulle piante marine – dice Elena Balestri – Attualmente, si stima che il consumo globale di ibuprofene superi le 10.000 tonnellate annue e si prevede che aumenterà ulteriormente in futuro, e poiché gli attuali sistemi di trattamento delle acque reflue non sono in grado di rimuoverlo completamente anche la contaminazione ambientale aumenterà di conseguenza”.

“Per ridurre il rischio di un ulteriore aggravamento del processo di regressione delle praterie di angiosperme marine in atto in molte aree costiere – conclude Balestri – sarà quindi necessario sviluppare nuove tecnologie in grado di ridurre l'immissione di ibuprofene e di altri farmaci negli habitat naturali, stabilire concentrazioni limite di questo contaminante nei corsi d’acqua e determinare le soglie di tolleranza degli organismi, non solo animali ma anche vegetali”.

Complessivamente, le strutture dell’Ateneo pisano coinvolte nello studio sono i dipartimenti di Biologia, di Farmacia e di Scienze della Terra, il Centro per l'Integrazione della Strumentazione scientifica (CISUP) e il Centro Interdipartimentale di Ricerca per lo Studio degli Effetti del Cambiamento Climatico (CIRSEC). In particolare, la ricerca è stata realizzata grazie alla collaborazione di tre team di ricerca. Il gruppo di Ecologia, costituito dalla professoressa Elena Balestri, dal professore Claudio Lardicci e dalla dottoressa Virginia Menicagli, assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Biologia, si occupa da anni dello studio degli impatti di contaminanti, tra cui plastiche, microplastiche, nanoplastiche e filtri solari, e dei cambiamenti climatici sugli organismi vegetali marini e terrestri tipici della fascia costiera. Il gruppo di Botanica, con la professoressa Monica Ruffini Castiglione e quello di Fisiologia Vegetale, con le dottoresse Carmelina Spanò, Stefania Bottega e il dottor Carlo Sorce, studiano invece le risposte delle piante all’inquinamento da metalli e da micro e nanoplastiche. Inoltre, conducono ricerche sulla biologia delle piante degli ambienti costieri, in particolare sui meccanismi di risposta agli stress causati dai fattori ambientali, sia naturali, sia di origine antropica.  Il gruppo di Biologia Farmaceutica, infine, costituito dalla professoressa Marinella De Leo e dalla dottoressa Emily Cioni, dottoranda del Dipartimento di Farmacia, si occupa dello studio chimico di prodotti naturali prodotti dalle piante.

Redazione Web

Ateneo in lutto per la scomparsa del professor Luciano Iacoponi

3 mesi 1 settimana ago

È venuto a mancare il professor Luciano Iacoponi, una figura di spicco nel panorama accademico e culturale italiano e un punto di riferimento per generazioni di studenti e studiosi.

Nato a Livorno nel 1936, il professor Iacoponi si era laureato in Scienze Agrarie presso la Facoltà di Agraria di Pisa nel 1960. La sua carriera accademica si è sviluppata interamente nell’Ateneo pisano, dove dal 1980 al 2010 ha ricoperto il ruolo di Professore Ordinario di Economia e Politica Agraria. Dal 1989 al 1991 ha guidato la Facoltà di Agraria come Preside, conducendola durante le celebrazioni del 150° anniversario della sua fondazione, avvenuta per opera di Cosimo Ridolfi nel 1841. Nel 1997 è stato insignito dell’ordine del Cherubino, uno dei più alti riconoscimenti dell’Università di Pisa.

La sua vasta attività scientifica si distingue per il contributo all’introduzione della teoria neo-istituzionale in ambito economico agrario. Attraverso la concettualizzazione dei distretti agro-alimentari e della bioregione, è stato tra i pionieri del pensiero sullo sviluppo rurale sostenibile.

Membro dell’Accademia dei Georgofili dal 1995, il professor Iacoponi ha svolto un ruolo attivo anche al di fuori dell’università. Negli anni Novanta ha partecipato ai comitati scientifici dell’IRPET (Istituto Regionale per la Programmazione Economica della Toscana) e dell’ARSIA (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione nel Settore Agricolo-Forestale). In quel periodo ha ricoperto anche l’incarico di assessore all’agricoltura e al turismo della Provincia di Livorno, offrendo un importante contributo allo sviluppo del territorio.

Nei primi anni Duemila è stato membro del Comitato di indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Livorno e, negli ultimi anni, ha presieduto il Circolo di cultura politica “Giuseppe Emanuele Modigliani” di Livorno.

Redazione Web

“EndoCAS”: rinnovato l’accreditamento dell’American College of Surgeons

3 mesi 2 settimane ago

Il Centro di Simulazione dell’Area Medica “EndoCAS” celebra il rinnovo dell’accreditamento da parte dell’American College of Surgeons (ACS), riaffermandosi come eccellenza internazionale nella chirurgia assistita dal computer. Questo importante traguardo è il risultato di un lavoro sinergico tra medici e ingegneri dell’Università di Pisa, che hanno collaborato per sviluppare nuove tecnologie, ampliare l’offerta formativa e promuovere la ricerca a livello mondiale.

Sotto la guida del Prof. Emanuele Cigna, Ordinario di Chirurgia Plastica Direttore del Centro, EndoCAS è diventato interdipartimentale, con una Giunta Accademica composta da figure di spicco come il Vice-Direttore Prof. Luca Morelli, il Presidente della Scuola di Medicina Prof. Emanuele Neri, la Prof.ssa Caterina Rizzo (membro del CDA) e il Prof. Tommaso Simoncini (membro del Senato Accademico). Questa struttura multidisciplinare ha rafforzato la collaborazione tra diverse specialità mediche, consolidando il ruolo del centro come punto di riferimento nella ricerca e formazione medica.

Un contributo fondamentale al successo del processo di accreditamento è stato fornito dall’ Ing. Sara Condino, che ha coordinato gli aspetti tecnici e organizzativi, e da un team di esperti che include chirurghi generali come il Dott. Simone Guadagni, la Dott.ssa Annalisa Comandatore, il Dott. Gregorio Di Franco e il Dott. Niccolò Furbetta; ingegneri come il Prof. Vincenzo Ferrari, l’ Ing. Marina Carbone e l’ Ing. Fabrizio Cutolo; e specialisti di altre discipline, tra cui l’ortopedico Prof. Paolo Parchi, i ginecologi Prof. Paolo Mannella e Prof. Andrea Giannini, il chirurgo vascolare Prof. Nicola Troisi, i chirurghi plastici Dott.ssa Elena Guadagni, Dott. Alfredo Dente e Dott. Mirco Pozzi, gli specialisti di anestesia e rianimazione Prof. Francesco Forfori, Prof. Francesco Corradi, Dr. Marco Maresca, il cardiologo Prof. Raffaele De Caterina, e il chirurgo cardiotoracico Dr Vittorio Aprile.

EndoCAS: Una storia di eccellenza e innovazione

EndoCAS, istituito nel 2003 nell’ambito di un progetto finanziato dal MIUR e sostenuto da istituzioni come l’Università di Pisa, la Scuola Superiore Sant’Anna, il CNR e la Regione Toscana, ha dato vita nel 2006 a un centro permanente di ricerca presso l’Ospedale di Cisanello. La missione iniziale era sviluppare tecnologie 3D per la pianificazione, navigazione e simulazione chirurgica, coinvolgendo diverse specialità mediche (chirurgia generale, vascolare, trapiantologica, ortopedia, ginecologia, urologia, chirurgia plastica, neurochirurgia). A queste attività si è aggiunta nel 2010 la creazione di EndoCAS Education, finanziata dalla Regione Toscana, per la formazione di studenti, medici e infermieri attraverso simulatori di ultima generazione per chirurgia laparoscopica, robotica, endoscopia.

EndoCAS rappresenta il primo centro italiano di formazione avanzata mediante simulazione in medicina e chirurgia, ispirato alle esperienze statunitensi ed europee. La missione è integrare questo approccio innovativo nella formazione universitaria e nell’educazione continua in medicina (ECM), con corsi accreditati dall’American Heart Association come BLS-D e ACLS.

Unico centro italiano accreditato ACS

Dal 2013, EndoCAS è l’unico centro italiano accreditato dall’American College of Surgeons come Focused Education Institute, un riconoscimento confermato nel 2016, 2019, 2021 e 2024. L’accreditamento, concesso a soli 92 centri in tutto il mondo, richiede il rispetto di standard elevati in termini di qualità dei programmi, disponibilità di simulatori e competenze del personale. Questo prestigioso riconoscimento consente al centro di partecipare a progetti innovativi per la definizione di standard internazionali e certificazioni per la formazione medica. L’ACS, fondata nel 1913, è una delle più prestigiose istituzioni americane con scopi scientifici ed educativi volti a migliorare la qualità dalla cura del paziente chirurgico mediante l’impostazione di elevati standard educativi e pratici per i chirurghi in formazione.
L’accreditamento è concesso soltanto a quei centri che soddisfano determinati requisiti sulla qualità dei programmi di formazione offerti, disponibilità di simulatori e qualifiche del gruppo. L’ottenimento dell’accreditamento è subordinato al giudizio espresso da un revisore nominato dall’ACS che ha il compito di visitare il centro e successivamente alla valutazione del comitato di esperti dell’ACS per la decisone finale.
Essere accreditati significa anche avere anche il privilegio di partecipare a progetti innovativi basati sulla simulazione sotto l’egida dell’ACS, per esempio per la definizione di standard e il rilascio di certificazioni.

Nel mondo ad oggi i centri accreditati dall’ACS sono 92, tra cui EndoCAS unico in Italia.

Oggi EndoCAS si pone l’obiettivo di ampliare ulteriormente l’offerta formativa, aumentando il numero di professionisti formati e promuovendo nuove collaborazioni con istituti di ricerca di prestigio mondiale. La visione del centro è quella di diventare un punto di riferimento globale, continuando a integrare innovazione e multidisciplinarietà per rispondere alle sfide della medicina del futuro. Con la sua storia di eccellenza, EndoCAS si conferma non solo come un leader nazionale, ma come un modello di innovazione e formazione medica a livello internazionale.

Prof. Emanuele Cigna MD PhD FACS
Direttore del Centro di Simulazione dell’Area Medica “EndoCAS”
Università di Pisa

Redazione Web
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1 ora 41 minuti ago
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