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Premio di laurea David Sassoli: sul podio due laureati dell’Università di Pisa

1 mese 2 settimane ago

A tre anni dalla scomparsa dell’ex presidente del Parlamento europeo, si è tenuta a palazzo del Pegaso la cerimonia di conferimento del Premio “Miglior tesi di laurea David Sassoli” sul tema “L’Europa, le regioni e i cittadini”, rivolto a giovani laureati degli atenei toscani e giunto alla terza edizione. Bandito nel 2022 dal Consiglio regionale della Toscana e istituito con la legge regionale 21 del 2023, il Premio ha l’alto patrocinio del Parlamento europeo ed è parte del programma delle iniziative nell’ambito della ‘Giornata dell’Europa’, disposto dall’Ufficio di presidenza d’intesa con la presidenza della commissione consiliare Politiche europee e relazioni internazionali.

Il primo classificato è Samuele Bernardi, laureato all’Università di Pisa e allievo della Scuola Superiore Sant’Anna, che si è aggiudicato 6.000 euro. Tra gli altri quattro vincitori che si sono classificati secondi ex aequo e hanno ricevuto un premio di 3.500 euro c’è anche Giulio Buoncristiani, un altro laureato dell’Università di Pisa, premiato insieme a Beatrice Marin, Gabriele Sciuto e Alberto Tognarelli, laureati all’Università degli Studi di Firenze. Menzione speciale alla tesi di Tanja Hilpold, laureata all’Università degli Studi di Firenze.

La tesi di Samuele Bernardi, dal titolo “From EU strategic autonomy to EU public order and security. Towards the framing of an EU strategic security?” – con relatrice la professoressa Sara Poli del Dipartimento di Scienze Politiche – pone la questione fondamentale della autonomia strategica dell’UE, orientandosi in una letteratura complessa e affrontando una mole cospicua di fonti bibliografiche e di giurisprudenza; l’originalità dell’elaborato è tanto più apprezzabile per il fatto di basarsi su un copioso lavoro svolto “sul campo”.


La premiazione di Samuele Bernardi.

La tesi di Giulio Buoncristiani “L’abuso di posizione dominante per l’accesso alle infrastrutture essenziali al settore energetico” – con relatore il professor Simone Marinai del Dipartimento di Giurisprudenza – esamina l’istituto del diritto europeo della concorrenza applicato a un settore di estrema rilevanza per i cittadini: l’energia.

“Questo premio non è solo un modo per ricordare David Sassoli – ha affermato il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo – ma vuole dare un messaggio di speranza. È un riconoscimento a giovani eccellenze che hanno avuto la capacità di farci guardare l’Europa anche attraverso un altro punto di vista. I progetti esaminati dalla commissione erano tanti, belli e importanti, ma i cinque premiati sono quelli che riescono a rappresentare al meglio anche la nostra idea. In un tempo in cui le autocrazie crescono e in cui è difficile riuscire a mantenere relazioni internazionali stabili, riteniamo che ci sia bisogno di più Europa, intesa come luogo di pace, di prosperità e in grado di essere un punto di equilibrio in un mondo incandescente. Abbiamo molto da fare e sentiamo tanto la mancanza di David Sassoli, un grande uomo delle istituzioni che ha avuto la capacità di saper avvicinare l’Europa ai cittadini, cambiando il punto di vista: dall’Europa dell’austerità all’Europa in grado di sostenere chi soffre di più”.


La premiazione di Giulio Buoncristiani.

Il presidente della commissione Politiche europee Francesco Gazzetti ha parlato di un momento emozionante e intenso. Ha poi ringraziato tutti i componenti della Commissione “per il lavoro portato avanti in questi anni: è merito loro se il Premio Sassoli è diventato un’attività istituzionale importante del Consiglio regionale”. “Questo evento – ha aggiunto – non è stato mai una semplice cerimonia di premiazione, né una commemorazione, ma un ponte che abbiamo voluto costruire con le giovani generazioni: dare risalto a queste tesi di laurea è un modo per essere al loro fianco, supportarne la crescita e riconoscere il livello di qualità delle nostre università e scuola che sono qui tutte rappresentate”. “Le tesi di laurea – ha continuato – individuano i grandi temi che ci accompagnano nella contemporaneità. Mi auguro che anche nella prossima legislatura ci sarà il modo per proseguire su questa strada, con l’obiettivo, tra gli altri, di evidenziare la modernità e l’attualità del pensiero e dell’esempio di David Sassoli”.

Alla cerimonia è intervenuta Alessandra Vittorini, moglie dell’ex presidente del Parlamento europeo. “In questi anni sono state tante le iniziative in Italia e all’estero in ricordo di David – ha detto –. Tra esse ci stanno più a cuore quelle che parlano ai giovani, soprattutto negli ambiti e nei luoghi della formazione, e questa è una delle più solide”. “Quella di oggi – ha continuato – non è una cerimonia, non è una celebrazione, ma un investimento sul futuro che passa attraverso lo studio, la ricerca e un lavoro che guarda lontano, come ci raccontano queste tesi. È un percorso che ci dà speranza. I valori alla base di questo premio, solidarietà, diritti umani, democrazia, libertà di espressione, tutela dalle posizioni dominanti, sono tutti valori che David ha sempre coltivato”.

Ha inviato un videomessaggio da Bruxelles Pina Picerno, vicepresidente del Parlamento europeo, in cui si è complimentata con i vincitori. “Scegliere di dedicare questo premio a David Sassoli è particolarmente significativo – ha detto – La sua esperienza umana e politica continua ad accompagnarci nelle Istituzioni. Il tempo che stiamo attraversando necessita di tutta la capacità di studio e di innovazione di cui siamo capaci. Per l’avanzamento del processo di integrazione europeo occorrono coraggio, passione e intelligenza, la stessa che ha ispirato le tesi che oggi vengono premiate”.

Una ventina gli elaborati valutati dalla Commissione esaminatrice, presieduta da Edoardo Bressanelli, della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e composta da Enrico Borghetto, dell’Università degli Studi di Firenze, Vincenzo Bove, della Scuola IMT Alti Studi di Lucca, Guglielmo Meardi, della Scuola Normale Superiore di Pisa, Luca Verzichelli, dell’Università degli Studi di Siena, Luca Paladini, dell’Università per Stranieri di Siena, Saulle Panizza, dell’Università di Pisa, Sarah St. John, dell’Istituto Universitario Europeo.

“Le tesi avevano come oggetto l’Unione Europea – ha commentato Bressanelli – non soltanto dal punto di vista teorico ma, come era caro a David Sassoli, della ricaduta pratica che ha nella vita quotidiana per le cittadine e per i cittadini. Gli elaborati sono stati premiati anche per la rilevanza politica e pubblica dei temi che hanno trattato”.

Samuele Bernardi, residente a Borgo San Dalmazzo (Cuneo), si è detto “onorato di aver ricevuto questo premio intitolato alla memoria del presidente David Sassoli, un grandissimo europeista”.

Giulio Buoncristiani, residente a Pontedera (PI), ha ringraziato la commissione esaminatrice: “Non avrei potuto concludere il mio percorso universitario in un modo migliore”, ha detto.

(Fonte: Ufficio stampa Consigio regionale).

Redazione Web

A Sgandurra e Arras l'alta onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana

1 mese 2 settimane ago


Pisa - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito motu proprio l'alta onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana alla professoressa Giuseppina Sgandurra (foto), riconoscendone il valore del lavoro scientifico e il contributo significativo nel campo della disabilità in età evolutiva: “Per il supporto offerto alla ricerca con coinvolgimento e professionalità”. Insieme a lei è stato premiato anche Giovanni Arras, giovane ricercatore del dottorato nazionale in Intelligenza Artificiale coordinato da Unipi.

L’alta onorificenza verrà conferita in presenza, direttamente dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presso il Palazzo del Quirinale il 26 febbraio alle 11,30.

Professoressa associata dell'Università di Pisa al Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale e Responsabile del Laboratorio INNOVATE (Innovative Technologies in Neurorehabilitation) presso l’IRCCS Fondazione Stella Maris di Calambrone, la professoressa Sgandurra (49 anni), si è distinta per il suo impegno nel sociale e per il sostegno ai bambini con disabilità, contribuendo a innovazioni tecnologiche che migliorano la qualità della vita dei bambini con difficoltà motorie.

A “convincere" il Capo dello Stato a conferirle l'alta onorificenza non sono stati solo i risultati accademici e scientifici, ma anche la sua visione e il suo incoraggiamento ai giovani ricercatori. Le parole della professoressa Sgandurra: ”Siate audaci! Quando hai un’idea progettuale non lasciarti scoraggiare dai possibili insuccessi ma continua a prendertene cura perché nel tempo, come in un percorso di gestazione e di nascita, essa crescerà e maturerà con te, finché essa si concretizzerà", rappresentano un invito alla determinazione e alla perseveranza nella ricerca.

E seguendo idealmente questo invito, anche Giovanni Arras, 29 anni, laureato in Filosofia all’Università di Pisa e di origine sarde, si è così avvicinato al mondo della ricerca grazie al progetto europeo AINCP, dedicato alla validazione clinica dell'intelligenza artificiale per la riabilitazione personalizzata dei bambini con paralisi cerebrale, progetto di cui la professoressa Sgandurra è responsabile.

Redazione Web

Cinque studenti dell’Università di Pisa a Bruxelles per il MUN di Circle U.

1 mese 2 settimane ago

Dal 10 al 14 dicembre 2024, cinque studenti dell’Università di Pisa hanno partecipato al “Model United Nations” a Bruxelles organizzato da Circle U., l’Alleanza Universitaria che riunisce l’Università di Pisa e altri otto atenei europei in un unico campus. Il MUN è una simulazione dei lavori delle Nazioni Unite in cui i partecipanti assumono il ruolo di delegati di diversi Paesi in uno dei tanti uffici dell’ONU (UNESCO, WHO, Security Council o European Council), rappresentandone le posizioni e dibattendo su temi specifici per giungere a soluzioni globali.

A rappresentare l’Università di Pisa c’erano Diletta Barachini, Federico Carzedda, Marta Dell’Amico, Maddalena Matilde Lorenzini e Zoe Stroobant, che hanno trascorso 5 giorni insieme ai colleghi e alle colleghe provenienti dalle altre università a dibattere di Intelligenza Artificiale, l’argomento di quest’anno.

Dopo una fase preparatoria di alcune settimane, durante la quale i partecipanti hanno approfondito le posizioni del Paese assegnato e si sono formati sulle modalità di dibattito, si sono recati nella capitale belga per confrontarsi con studenti provenienti dalle altre università dell’alleanza, guidati da esperti diplomatici.

L’iniziativa, accolta con grande entusiasmo sin dalla prima edizione, si è confermata anche quest’anno come un’esperienza stimolante e interdisciplinare, capace di arricchire il percorso formativo offerto dall’università. Lo dimostrano le due studentesse intervistate che, provenienti da percorsi di studio differenti, hanno deciso di partecipare al MUN spinte dalla curiosità e dall’interesse per le relazioni internazionali.

“Andare all'estero e conoscere persone nuove e, per ovvie ragioni, con background diversi dal mio è sempre formativo, in più ho potuto ampliare le mie conoscenze sull'IA, sulle posizioni che i Paesi hanno su questo tema e anche su come la pensassero gli altri studenti coinvolti”, racconta Zoe Stroobant, studentessa del terzo anno di Scienze politiche e Relazioni internazionali.

“Consiglio a tutti di fare un’esperienza del genere perché aiuta molto nel migliorare la capacità e la sicurezza di parlare in una lingua straniera davanti a un pubblico, che sicuramente sarà apprezzata in un futuro contesto”, aggiunge Marta Dell’Amico, iscritta al secondo anno di Giurisprudenza.

Sono diversi i punti di forza di questa esperienza: dal public speaking alla negoziazione, dal confronto con nuove culture all’approfondimento delle conoscenze sull’IA. La risposta all'ipotesi di ripeterla è chiara e condivisa da tutti: un sì convinto, che riflette l’entusiasmo di ha avuto l’opportunità di partecipare al MUN.

Agata Merian Bernacca, Susanna De Luca, Anna Terroni
Circle U. Ambassadors - Università di Pisa

 

Redazione Web

L’Illuminazione notturna degli edifici dell'Università di Pisa: non incuria ma sicurezza e servizi pulizie

1 mese 2 settimane ago

La Commissione per lo Sviluppo Sostenibile (CoSA) e l’Energy Manager dell’Università di Pisa sono molto attente all’efficienza energetica, tema molto importante per l’Ateneo sia sul piano ambientale che sul piano economico. Per questo motivo viene data indicazione di spegnere le luci nei vari edifici durante la notte e negli orari di chiusura. Tuttavia, per motivi di sicurezza, alcune luci devono essere lasciate accese, in particolar modo durante il passaggio del servizio di pulizie che viene effettuato anche in fasce orarie notturne. 

Per quanto riguarda in particolare Palazzo Carità in Via Santa Maria, su cui l'Ateneo è stato sollecitato a mezzo stampa, il servizio di pulizia è attivo dalle 5:00 alle 8:00 e dalle 17:00 alle 20.30 dal lunedì al venerdì. E’ dunque indispensabile che in tali fasce orarie l’illuminazione sia attiva nei vari locali per garantire il corretto servizio di pulizia in condizioni di sicurezza. Si precisa inoltre che l’illuminazione nel Palazzo Carità è gestita con sensori di presenza nei tre vani scala interni, con un orologio con orari allineati a quelli del servizio pulizie per i corridoi e le altre aree interne comuni, e con interruttore manuale in tutti gli altri locali. Per quanto riguarda infine l’illuminazione esterna del giardino, essa si attiva con orologio astronomico sette giorni su sette e, dalle 23:30, solo nelle parti necessarie.

“Le sollecitazioni esterne sono importanti, perché ci invitano sempre a fare meglio – ha detto la professoressa Elisa Giuliani, prorettrice per la sostenibilità e l’Agenda 2030 dell’Università di Pisa - nei prossimi mesi la Commissione per lo Sviluppo Sostenibile, previa valutazione tecnica dell’Energy Manager, prenderà in considerazione ulteriori riduzioni di orario dell’illuminazione delle strutture, sempre nel rispetto della sicurezza. Vorrei anche sottolineare che la Commissione è aperta a proposte e soluzioni costruttive e può essere raggiunta attraverso i canali indicati sul sito: https://sostenibile.unipi.it/; non sono necessarie le PEC e generalmente rispondiamo nel giro di pochi giorni. Dal prossimo mese faranno parte della Commissione ulteriori nuovi docenti che daranno maggiore forza ai nostri progetti attuali e futuri.” 

 

 

 

Redazione Web

Circle U. sostiene studenti e comunità accademica dell'Università di Belgrado

1 mese 2 settimane ago

Lo scorso 1º novembre, la pensilina della stazione ferroviaria di Novi Sad è crollata, causando la morte di 14 persone e il ferimento di altre tre. Le indagini hanno portato all'arresto di 13 persone, tra cui un ministro del governo, con l'accusa di negligenza e corruzione legate ai lavori di ristrutturazione della stazione. Questo tragico evento ha scatenato una serie di proteste studentesche in tutta la Serbia, compreso all’Università di Belgrado, uno dei nove atenei partner dell’Alleanza Europea Circle U., di cui fa parte anche l’Università di Pisa.

Studenti e studentesse hanno occupato numerose facoltà universitarie, chiedendo trasparenza nelle indagini, la pubblicazione di tutta la documentazione relativa ai lavori alla stazione di Novi Sad e la messa sotto accusa delle persone responsabili. Inoltre, hanno richiesto la rinuncia a perseguire gli studenti arrestati durante le manifestazioni e un aumento del 20% del bilancio a sostegno dell'Università e dell'istruzione superiore.

Le proteste hanno ricevuto ampio sostegno da parte dei professori e di molti segmenti della società serba. Tuttavia, la comunità studentesca ha denunciato pressioni da parte dei servizi di sicurezza statali e la divulgazione pubblica dei loro dati personali, alimentando preoccupazioni riguardo alle violazioni dei diritti civili. In risposta alle crescenti tensioni, il presidente serbo Aleksandar Vučić ha concesso la grazia a 13 persone arrestate durante le proteste, tra cui sei studenti, un docente universitario e diversi dirigenti scolastici. Nonostante ciò, le manifestazioni hanno portato alle dimissioni del primo ministro Miloš Vučević, segnando un punto di svolta nella politica serba.

Le proteste continuano, riflettendo un malcontento più ampio nei confronti del governo e una richiesta di maggiore responsabilità e trasparenza da parte delle autorità serbe.

Il 29 gennaio, i rettori e i presidenti delle università di Circle U. - tra cui il rettore dell'Università di Pisa Riccardo Zucchi - e gli studenti e le studentesse della Circle U. Student Union (CUSU)  hanno pubblicato un comunicato di sostegno agli studenti e alla comunità acccademica dell’Università di Belgrado che riportiamo qui di seguito.


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Circle U. stands with the students and academic community of the University of Belgrade


The Rectors and Presidents of Circle U. and the Circle U. Student Union have been following with great attention the developments at the University of Belgrade and in other universities and faculties across Serbia since December last year. Joining the University of Belgrade leadership, the Rectors and Presidents and CUSU want to express their concerns and show their strong support to the students and their demands.


As reiterated in the Magna Charta Universitatum 2020, the University shall be a site for free enquiry and debate, distinguished by its openness to dialogue and rejection of intolerance. Student engagement – and engagement of the university community members at large – is a key condition to the realisation of this principle. Any action aiming to undermine student engagement is unacceptable.

Student engagement has been at the core of Circle U. since its inception. Back in March 2021, student unions and democracies in our universities, took the initiative to establish the Circle U. Student Union (CUSU). Since then, CUSU has been defending the interests of students by actively participating in all governing bodies of Circle U. as well as in the alliance’s projects, activities and initiatives.

Academic freedom and institutional autonomy are vital to provide high quality, inclusive and societally relevant education and research. Any external influence – being political, cultural or economic – putting these principles at risk is unacceptable.

Circle U. is an alliance of nine leading, comprehensive and research-intensive universities in Europe and beyond. We have developed a vision for the future of higher education and research, for our universities, for our alliance. We are equally committed to achieve this vision based on shared values in the alliance. We value diversity and are promoting dialogue and encouraging a plurality of views and approaches throughout the alliance, while respecting institutional autonomy.

The Rectors and Presidents of Circle U. and CUSU want to express their support to students, professors, researchers, administrative staff members, and ultimately Rector Vladan Djokić and his team at the University of Belgrade, who are under significant pressure that clearly challenges institutional autonomy, academic freedom and, more broadly, democracy.

We will continue to closely follow the developments in Serbia. In dialogue with the University of Belgrade leadership, we will explore any action aiming to actively support the university community at large.

Redazione Web

L’Università di Pisa modifica il proprio Statuto: pace, sostenibilità e responsabilità sociale al centro delle attività istituzionali

1 mese 3 settimane ago

L’Università di Pisa ha approvato una significativa modifica al proprio Statuto, confermando il proprio impegno per la concreta attuazione dei principi della pace, della sostenibilità e della responsabilità sociale. Questa decisione, che rende l’Ateneo il primo in Italia ad adottare ufficialmente tali principi nelle proprie fonti normative, definisce in modo ufficiale scelte già consolidate nella prassi e sottolinea la volontà di integrare valori etici fondamentali nelle attività accademiche e di ricerca.

“In questi tempi drammatici in cui la vita e la dignità umana hanno subito pesanti attacchi, è indispensabile che l’Università dia un segnale esplicito della sua scelta di campo a favore della pace e si dissoci da ogni attività volta allo sviluppo di armamenti – ha commentato il rettore Riccardo Zucchi - Abbiamo deciso di intervenire ai massimi livelli, andando a integrare nel principale atto normativo dell’Ateneo questi principi fondamentali”.

Le modifiche riguardano i primi quattro articoli, quelli relativi a “Natura e fini” dell’Ateneo, ai “Valori fondamentali”, alle “Attività istituzionali” e alle “Attività di ricerca”: l’Università di Pisa “Promuove una cultura di pace, il rispetto dei diritti umani e l’impegno per lo sviluppo sostenibile” (art. 1); “Riconosce la pace quale principio fondamentale e si impegna a promuoverne l’applicazione nell’ambito di tutte le proprie attività istituzionali” e “imposta le proprie attività su un criterio di responsabilità verso l’impatto che queste possono avere su società e ambiente, nel rispetto dei valori e dei principi sopra enunciati” (art. 2); “Condivide i principi della ricerca e innovazione responsabile” (art. 3). Infine, le modifiche all’articolo 4 sulle attività di ricerca: viene specificato che l’Ateneo valuta la qualità delle ricerche ispirandosi ai principi della ricerca e innovazione responsabile ed è inserito il comma 8: “Non sostiene e non partecipa ad alcuna attività finalizzata alla produzione, allo sviluppo e al perfezionamento di armi e sistemi d’arma da guerra”.

Questa decisione è il frutto di un percorso avviato dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione, che, in seduta congiunta, hanno deliberato di istituire una Commissione istruttoria, inclusiva della componente studentesca, per inserire nelle fonti normative dell’Ateneo la scelta politica adottata, ossia di non partecipare in alcun modo a ricerche o progetti rivolti allo sviluppo o al perfezionamento di sistemi di arma. La Commissione, istituita con decreto rettorale, ha elaborato le modifiche proposte, approvate dagli Organi di governo dell’Ateneo.

Con queste modifiche, l’Università di Pisa si pone all’avanguardia nel panorama accademico italiano, ribadendo la propria missione educativa e culturale e promuovendo una ricerca e un’innovazione al servizio della società, rispettosa dei diritti umani e dell’ambiente.

Redazione Web

Da Circle U. tante opportunità di finanziamento per studenti, docenti, personale, ricercatori e ricercatrici

1 mese 3 settimane ago

Da Circle U. arrivano tante opportunità di finanziamento per progetti presentati da studenti, docenti, personale tecnico-amministrativo, ricercatori e ricercatrici afferenti alle università partner. L’Alleanza Universitaria che riunisce nove atenei europei in un unico campus continua a supportare la ricerca promossa in modo interdisciplinare e trasversale. Qui sotto tutte le call aperte a cui si può partecipare con scadenza febbraio-marzo 2025.

 

Circle U. Postdoc Mobility Programme
Le borse di mobilità post-dottorato sono destinate a ricercatori e ricercatrici delle università di Circle U. che desiderano proseguire la propria carriera scientifica o accademica presso un’altra università di Circle U. L’obiettivo per i partecipanti è la preparazione di una proposta di ricerca congiunta.


Equity, Diversity & Inclusion
La call Equity, Diversity & Inclusion invita studenti, personale tecnico-amministrativo e docenti delle istituzioni partner di Circle U. a sviluppare progetti innovativi che promuovano l'equità, la diversità e l'inclusione nei loro ambienti accademici.

  • Target audience: studenti, personale tecnico-amministrativo e docenti
  • Scadenza domande: 28 febbraio 2025
  • Webpage: Equity, Diversity & Inclusion

 

Circle U. Sandpits 2025
I "Sandpits" rappresentano un’opportunità unica per i ricercatori e le ricercatrici delle università partner di Circle U. di sviluppare progetti di ricerca attraverso la collaborazione con colleghi di altre discipline. Nel 2025, i "Sandpits" si concentreranno sullo sviluppo di progetti inter- e transdisciplinari, con tema principale “Democracy”.

  • Target audience: ricercatori e ricercatrici con esperienza
  • Scadenza domande: 15 marzo 2025
  • WebpageCircle U. Sandpits 2025


Inter-Sectoral Mobility Program
Le Intersectoral Mobility Fellowships sono rivolte a ricercatori e ricercatrici a inizio carriera provenienti dalle università di Circle U. che desiderano entrare in contatto con un partner associato dell'Alleanza o con un'altra organizzazione esterna non accademica situata in uno dei paesi di Circle U., compreso il Regno Unito.

 

Circle U. COIL
La call Circle U. COIL sostiene il co-teaching virtuale europeo e la possibilità di offrire ai propri studenti e alle proprie studentesse l’opportunità di collaborare in aula con i colleghi e le colleghe delle università partner di Circle U.

  • Target audience: docenti delle università Circle U.
  • Scadenza domande: 28 febbraio 2025
  • Webpage: Circle U. COIL
Redazione Web

Da Circle U. tante opportunità di finanziamento per studenti, ricercatori, docenti e personale

1 mese 3 settimane ago

Da Circle U. arrivano tante opportunità di finanziamento per progetti presentati da studenti, docenti, ricercatori e personale tecnico-amministrativo afferenti alle università partner. L’Alleanza Universitaria che riunisce nove atenei europei in un unico campus continua a supportare la ricerca promossa in modo interdisciplinare e trasversale. Qui sotto tutte le call aperte a cui si può partecipare con scadenza febbraio-marzo 2025.

 

Circle U. Postdoc Mobility Programme
Le borse di mobilità post-dottorato sono destinate a ricercatori delle università di Circle U. che desiderano proseguire la propria carriera scientifica o accademica presso un’altra università di Circle U. L’obiettivo per i partecipanti è la preparazione di una proposta di ricerca congiunta.


Equity, Diversity & Inclusion
La call Equity, Diversity & Inclusion invita studenti, personale tecnico-amministrativo e docenti delle istituzioni partner di Circle U. a sviluppare progetti innovativi che promuovano l'equità, la diversità e l'inclusione nei loro ambienti accademici.

  • Target audience: studenti, personale tecnico-amministrativo e docenti
  • Scadenza domande: 28 febbraio 2025
  • Webpage: Equity, Diversity & Inclusion

 

Circle U. Sandpits 2025
I "Sandpits" rappresentano un’opportunità unica per i ricercatori delle università partner di Circle U. di sviluppare progetti di ricerca attraverso la collaborazione con colleghi di altre discipline. Nel 2025, i "Sandpits" si concentreranno sullo sviluppo di progetti inter- e transdisciplinari, con tema principale “Democracy”.


Inter-Sectoral Mobility Program
Le Intersectoral Mobility Fellowships sono rivolte a ricercatori a inizio carriera provenienti dalle università di Circle U. che desiderano entrare in contatto con un partner associato dell'Alleanza o con un'altra organizzazione esterna non accademica situata in uno dei paesi di Circle U., compreso il Regno Unito.

 

Circle U. COIL
La call Circle U. COIL sostiene il co-teaching virtuale europeo e la possibilità di offrire ai propri studenti l’opportunità di collaborare in aula con i colleghi delle università partner di Circle U.

  • Target audience: docenti delle università Circle U.
  • Scadenza domande: 28 febbraio 2025
  • Webpage: Circle U. COIL
Redazione Web

Salute dei bambini: l’impatto su famiglie e sistema sanitario delle infezioni da virus respiratorio sinciziale (RSV)

1 mese 3 settimane ago

Le infezioni virus respiratorio sinciziale (RSV) sono una delle principali cause di bronchiolite e di polmonite nei bambini sotto i 5 anni. Uno studio pubblicato su The Lancet Respiratory Medicine, una delle più prestigiose riviste scientifiche internazionali del settore, ha valutato l’impatto sociale di questa patologia su famiglie e servizi sanitari in 5 paesi europei: Italia, Belgio, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito. La ricerca, a cui ha partecipato l’Università di Pisa, è durata dal 2021 al 2023 e ha coinvolto oltre 3.400 bambini.

Dai dati è emerso che quasi un terzo (32,9%) delle infezioni respiratorie acute nei bambini in età prescolare è associato all’RSV. La durata media della malattia è di circa 12 giorni, con oltre il 45% dei genitori che ha dovuto assentarsi dal lavoro e il 70% dei bambini che ha perso giorni di scuola o asilo. I risultati evidenziano inoltre notevoli differenze tra i paesi coinvolti nello studio in termini di approcci terapeutici, di utilizzo delle risorse sanitarie e di impatto sociale.

Il focus sull’Italia rivela che il tasso di positività all’RSV nei bambini è stato del 42,6%, il più alto tra i paesi partecipanti. I bambini RSV-positivi in Italia sono stati sottoposti in media a 3 visite in assistenza primaria, dato che ci mette al pari della Spagna contro le 1,4 dei Paesi Bassi. La durata media della malattia è stata di 11,7 giorni, poco al di sotto della media generale. Il 76,8% dei bambini italiani RSV-positivi ha ricevuto farmaci, con broncodilatatori e antibiotici tra i più prescritti, mentre in paesi come il Regno Unito il ricorso alle medicine è stato più limitato. In linea con il dato generale, il 45,7% dei genitori italiani si è dovuto assentare da lavoro con una media di 4,1 giorni persi, dato che ci equipara al Belgio contro invece 1,3 giorni della Spagna.

“I risultati mettono in luce la necessità di migliorare la prevenzione per alleviare il carico sulle famiglie e sui sistemi sanitari, soprattutto nel periodo invernale in cui il virus circola di più - sottolinea la professoressa Caterina Rizzo (foto), ordinaria di Igiene e Medicina Preventiva all’Università di Pisa, fra gli autori del lavoro – negli ultimi anni sono stati approvati in Europa nuovi strumenti preventivi contro l’RSV, tra cui un nuovo anticorpo monoclonale che permette di immunizzare i neonati ed un vaccino da somministrare durante la gravidanza, si tratta di  misure che possono avere un impatto positivo non solo sulla salute dei bambini, ma anche sull’organizzazione complessiva delle cure primarie”.

Caterina Rizzo, docente del dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Ateneo pisano, e il suo gruppo sono un punto di riferimento nel campo della sorveglianza e prevenzione delle malattie infettive emergenti e riemergenti con particolare riferimento alle malattie respiratorie acute. Rizzo ha coordinato per più di dieci anni il sistema integrato di Sorveglianza delle sindromi simil influenzali in Italia presso l’Istituto Superiore di Sanità e fa parte del Gruppo consultivo tecnico nazionale per l'immunizzazione (NITAG).

La ricerca pubblicata su The Lancet Respiratory Medicine è stata finanziata da Sanofi e AstraZeneca attraverso il National Institute for Public Health and the Environment, Paesi Bassi.

 

 

Redazione Web

Al Polo San Rossore 1938 la seduta solenne del Consiglio regionale

1 mese 3 settimane ago

Il Polo della Memoria di San Rossore 1938, dell’Università di Pisa, ha ospitato questa mattina la seduta solenne del Consiglio regionale della Toscana in occasione del Giorno della Memoria. La seduta si è aperta con i saluti del Rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi (foto), ai quali sono seguiti gli interventi del presidente Antonio Mazzeo, del giornalista Gad Lerner, al quale è stata consegnata in dono una statuina raffigurante il Pegaso alato, simbolo della Regione, e del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.

In sala, oltre a molti consiglieri e assessori regionali, erano presenti il sindaco di Pisa, Michele Conti, alcuni consiglieri e assessori del Comune di Pisa, il Prefetto di Pisa Maria Luisa D’Alessandro, il presidente comunità ebraica di Pisa Andrea Gottfried, l’Arcivescovo della città Giovanni Paolo Benotto, il presidente della Provincia di Pisa Massimiliano Angori, il presidente provinciale Anpi Pisa Bruno Possenti, e molti sindaci della provincia di Pisa e tre classi delle scuole medie inferiori in rappresentanza dell’Istituto comprensivo Fucini, una classe della scuola medie inferiori Fucini di Pisa, una dell’Istituto comprensivo Galilei di Pisa e una della scuola media Castagnolo di San Piero a Grado.

 “Sono onorato – ha detto Zucchi - di poter accogliere in una nostra struttura il Consiglio regionale della Toscana e ringrazio tutti, dal presidente Mazzeo al presidente della Giunta Giani, per avere scelto questa sede che porta il nome di Polo della Memoria, grazie all’iniziativa virtuosa del mio predecessore, il professor Paolo Mancarella, un riferimento al triste evento delle leggi razziali. La memoria è un dato fondamentale, io vengo dall’area medica e biologica e non esistono funzioni cognitive e coscienza senza memoria”.

“Possiamo anche dire – ha aggiunto – che senza memoria storica a livello della società non esiste coscienza sociale. Una coscienza della società e dei suoi valori e dei suoi impegni per il futuro, non può prescindere dalla memoria così come il nostro cervello non può prescindere dalla memoria per valutare il mondo circostante. Se passiamo poi a considerare una tragedia immane quale la Shoah la cosa ha un ulteriore significato, sia specifico, legato proprio al popolo ebraico, sia secondo me più generale, legato all’umanità intera e al nostro tempo

Redazione Web

Biosentinelle a due passi dalla Torre pendente

1 mese 3 settimane ago

Sentinelle che monitorano la qualità dell’aria, purificandola dai metalli pesanti, sono i licheni, organismi simbiotici composti da almeno due partner diversi che traggono vantaggio l'uno dall'altro, in questo caso un fungo e un’alga. Nell’Orto Botanico dell’Università di Pisa, a due passi dalla Torre pendente, un gruppo di ricerca dell’Università di Pisa ha trovato una concentrazione inusuale di questi organismi, ben 57 licheni “epifiti”, che crescono cioè sulla corteccia degli alberi, più un fungo non-lichenizzato. Fra essi, ci sono anche specie rare e a rischio estinzione, alcune delle quali rinvenute per la prima volta in Toscana, mentre la presenza diffusa di licheni tolleranti all’azoto è probabilmente associata alle condizioni ambientali urbane.

Lo studio dell’Ateneo di Pisa, in collaborazione con l’Accademia delle Scienze Slovacca, è stato pubblicato sulla rivista Italian Botanist ed è partito da una tesi di laurea triennale in Scienze Naturali e Ambientali condotta da Giorgia Spagli, con la supervisione dei professori Luca Paoli e Lorenzo Peruzzi, botanici del Dipartimento di Biologia, e la collaborazione di Marco D’Antraccoli e Francesco Roma-Marzio, rispettivamente curatore dell’Orto Botanico e curatore dell’Erbario del Museo Botanico.

“In un recente studio è stato calcolato che nelle aree protette italiane ci si possono attendere circa 59 specie di licheni epifiti per km², mentre nel nostro caso, in contesto urbano e su una superficie di soli 0,02 km², ne sono state censite ben 57 - racconta Peruzzi - I giardini botanici nei centri urbani sono infatti isole verdi che offrono rifugio a diversi organismi animali e vegetali, compresi i licheni, che compaiono spontaneamente grazie alla diversità di micro habitat presenti e alla ricchezza di specie arboree”.

Ginkgo biloba dell'Orto botanico di Pisa vistosamente colonizzato alla base del tronco da Diploicia canescens

 

“I licheni sono fra i primi colonizzatori degli habitat anche se spesso passano inosservati – aggiunge Paoli – e tuttavia il ruolo che rivestono è molto importante: si tratta di organismi che possono fra l’altro essere utilizzati come biomonitor, una soluzione economica che può integrare le tradizionali centraline di rilevamento per valutare la qualità dell’aria e degli ecosistemi in generale”.

Fra le specie trovate, Arthopyrenia platypyrenia e Coenogonium tavaresianum sono nuove segnalazioni per la Toscana. Il primo è un fungo non-lichenizzato di ridottissime dimensioni, poco noto e poco segnalato a livello europeo, in Italia questa specie era nota sinora solo in Calabria. A Pisa cresce sulla scorza di un esemplare di pittosporo (Pittosporum tobira). Coenogonium tavaresianum colonizza tipicamente boschi umidi della costa tirrenica, è una specie a rischio di estinzione, ma nell'Orto Botanico cresce abbondantemente sulla scorza di un esemplare di cedro della California (Calocedrus decurrens). Lecania cyrtellina, infine, è segnalato per la Toscana solo nell'Orto Botanico di Pisa, dove cresce sulla scorza di un vetusto esemplare di palma del Cile (Jubaea chilensis).

 

 

Redazione Web

La targa del Consiglio regionale a Luca Razzauti: affetto da Sindrome X fragile, ha conseguito tre lauree all'Unipi

1 mese 3 settimane ago

“Per il suo straordinario percorso accademico, ricco di tante soddisfazioni e frutto del suo grande impegno e della sua eccezionale forza di volontà”. Queste le parole impresse sulla targa che giovedì 23 gennaio il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo ha consegnato a Luca Razzauti, trentasettenne originario di Livorno e affetto dalla nascita dalla Sindrome di Martin Belle, meglio conosciuta come ‘x fragile’, una patologia rara che conferisce tratti autistici con relativa difficoltà comunicative, che nel giugno scorso ha conseguito la sua terza laurea presso l’ateneo pisano. Presenti alla cerimonia, che si è tenuta a palazzo del Pegaso, i membri dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale Marco Casucci, Stefano Scaramelli e Francesco Gazzetti. Sono intervenuti Giacomo Razzauti, padre di Luca e Paolo Maria Mancarella, rettore dell’Università di Pisa fino al 2022 e, in precedenza, delegato del rettore per la disabilità.

Il presidente Mazzeo si è detto “molto emozionato, fiero e orgoglioso per questo riconoscimento alla determinazione di Luca Razzauti che gli ha permesso di raggiungere traguardi importantissimi”. “E’ un riconoscimento – ha aggiunto – anche a tutte quelle ragazze e a quei ragazzi che, superando i propri limiti, riescono a riscrivere la storia. Come Regione Toscana cerchiamo di fare tutto il possibile perché ogni ragazza e ogni ragazzo possa avere gli stessi diritti e le stesse opportunità. Insieme alle nostre scuole e alle nostre università si stanno costruendo le condizioni perché nessuno resti indietro e ognuno possa perseguire le proprie ambizioni, i propri sogni, fino in fondo. Questo è qualcosa di tremendamente bello”.

Come ha ricordato Mazzeo, fin dalla nascita Luca ha dovuto fare i conti con una malattia complessa, “che ha fiaccato il suo corpo ma non certo la sua volontà”. Grazie al supporto della famiglia e alla tecnica della Comunicazione Facilitata Alfabetica, che gli ha consentito di esprimersi con la scrittura al computer, ha potuto realizzare le sue pubblicazioni e i suoi successi nel percorso di studi universitari. Dopo essersi diplomato come perito turistico presso l’istituto Buontalenti di Livorno, ha conseguito la sua prima laurea triennale presso l’Università di Pisa nel 2014 in Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione, con votazione 110/110 e lode. Nel 2018 arriva la laurea magistrale in Storia e Forme delle Arti Visive e dello Spettacolo, sempre con lode. A completare il suo curriculum, nel giugno 2024, il titolo magistrale in Storia dell’Arte, ancora una volta col massimo dei voti.

Giacomo Razzauti, ha sottolineato come il figlio Luca sia “al quattordicesimo cielo per questo riconoscimento a tutto il suo cammino fino ad oggi, che ancora non si ferma, e che è motivo di orgoglio anche per tutta la famiglia”. “Se lo merita – ha aggiunto – . Da quando è nato, nonostante tutti i problemi che ha avuto, ha sempre dimostrato un impegno incredibile, non si è mai tirato indietro. La mancanza della parola è stata un ostacolo finché nel 2001 non abbiamo conosciuto, grazie ad altre famiglie che avevano lo stesso problema, la tecnica della Comunicazione Facilitata Alfabetica, che lo ha aiutato in tutto il suo percorso scolastico, prima a scuola e poi all’università”. Razzauti ha poi ringraziato il professor Mancarella “che ci sta accompagnando da tanti anni nel percorso universitario”.

“Luca è un modello per tantissimi studenti – ha affermato Mancarella che ha seguito Luca fin dai suoi primi passi nell’ateneo pisano – . Noi l’abbiamo supportato, ma i traguardi raggiunti sono merito suo, della sua tenacia e anche della sua umiltà. E, soprattutto, delle sue grandissime doti, forse un po’ nascoste, ma che ci sono tutte”.

Insieme ai familiari, erano presenti anche Maria Elisa Manzi, una delle insegnanti della scuola elementare Cattaneo di Livorno frequentata da Luca e il professor Sergio Vitali, neuropsichiatra infantile che lo ha seguito dal 2001. Presente anche il consigliere regionale Gianni Anselmi.

Nel 2001 Luca Razzauti ha pubblicato il libro “X fragile. Vita e opinioni di un antieroe” (Felici editori) romanzo di formazione autobiografico, che racconta i limiti e le potenzialità della sua condizione psico-fisica, accompagnato da professionalità lungimiranti, amici straordinari e soprattutto una famiglia affettuosa e non convenzionale.

(Fonte: Ufficio Stampa Consiglio Regionale).

Redazione Web

Giorno internazionale della memoria: gli eventi dell’Università di Pisa

1 mese 3 settimane ago

In occasione del Giorno internazionale della memoria l’Università di Pisa organizza una serie di eventi gratuiti aperti al pubblico, fra spettacoli teatrali, reading e presentazioni.

Il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa e il TeatroInBìLiKo di Cascina, in collaborazione con il Museo Nazionale della Certosa, organizzano per domenica 26 gennaio 2025, alle ore 10.30 e alle ore 15.30, lo spettacolo del TeatroInBìLiKo “L’ultimo Zazou”. Lo spettacolo, tratto dall’autobiografia di Pierre Seel, ha per tema la tragedia dei “triangoli rosa” (i deportati omosessuali), vittime innocenti della società e dello sterminio. La partecipazione è gratuita previa prenotazione obbligatoria da effettuarsi tramite email all'indirizzo teatroinbiliko@hotmail.it. Leggi di più.

“Voci dall’Inferno. Dante nelle testimonianze dei sopravvissuti ai Lager” è il titolo del progetto di ricerca che veiene presentato lunedì 27 gennaio alle 16,30 nella Chiesa di Santa Eufrasia del Sistema Bibliotecario di Ateneo dell’Università di Pisa (Via dei Mille, 13, Pisa). Il progetto, nato nel 2018, mira a creare un archivio digitale completo di testimonianze non letterarie, sia scritte che orali, dei sopravvissuti ai campi di concentramento nazisti analizzando la presenza del lessico e delle allusioni dantesche. Leggi di più 

Crediti: foto di Piotr Zakrzewski da Pixabay

Sempre il 27 gennaio alle 17 alla Scuola Alti Studi IMT (Piazza S.Francesco, 19, Lucca) e alla 18 alla Scuola Superiore Sant’Anna (Piazza Martiri della liberta 33, pisa) sarà proiettato il documentario “Memoria. I sopravvissuti raccontano" (85', 1997), per la regia di Ruggero Gabbai. Il film raccoglie le testimonianze di 93 ebrei italiani sopravvissuti al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. All’evento, organizzato in collaborazione con l’Ateneo, partecipa il professore Saulle Panizza, direttore del Centro per l’innovazione e la diffusione della cultura (CIDIC) dell’Università di Pisa.

Il 30 gennaio 2025, ore 21.00 al Teatro Nuovo (Piazza della Stazione 16, Pisa) va in scena il reading artistico musicale "La giostra nel cielo", una produzione BINARIO VIVO: testo e regia di Annick Emdin, con Francesco Pelosini e Cecilia Bartoli e il coordinamento di Carlo Scorrano e musiche dal vivo di Erik Satie La giostra del cielo narra la storia vera di Irena Sendler, infermiera polacca che salvò 2500 bambini dall’inferno del ghetto di Varsavia, trascrivendo i loro nomi su dei fogli che nascose con cura dentro a dei barattoli prima di dar loro un nome diverso ed affidarli a famiglie ariane o agli istituti. Lo spettacolo, a cura del CIDIC, è ingresso libero fino ad esaurimento posti. Prenota un biglietto. Leggi di più

Redazione Web

Come nuotano gli animali per risparmiare energia nei lunghi spostamenti

1 mese 3 settimane ago

Per ridurre al minimo il dispendio energetico duranti i lunghi spostamenti, gli animali marini non nuotano in superficie, ma a una profondità che corrisponde a circa tre volte il diametro del loro corpo. La scoperta di questo stratagemma che accomuna uccelli, mammiferi e rettili arriva da uno studio coordinato dalle università di Swansea in Gran Bretagna e Deakin in Australia pubblicato sulla rivista PNAS - Proceedings of the National Academy of Sciences USA, al quale hanno partecipato i professori Paolo Luschi e Paolo Casale del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa.

“Molte specie semiacquatiche, compreso l’uomo, spesso nuotano nell'interfaccia aria-acqua ma in questo modo generano onde superficiali che provocano un dispendio energia – spiega Luschi - Gli animali marini che nel corso della loro vita percorrono grandi distanze hanno invece elaborato una strategia per evitare questo spreco e che consiste nel nuotare poco sotto la superficie, è un po’ come fanno gli atleti nuotatori subito dopo la partenza, quando rimangono il più a lungo possibile sott’acqua prima di effettuare la prima emersione”.

 

Tartaruga Caretta caretta con sistema di rilevamento. Crediti: DEKAMER Archive

La ricerca ha analizzato i dati ottenuti da profondimetri applicati su tartarughe marine e pinguini durante fasi di movimento attivo, che sono stati poi integrati con dati già disponibili nella letteratura scientifica sulle balene. I risulatai hanno quindi rivelato che animali così diversi impiegano la medesima strategia, che consiste nel nuotare ad una profondità corrispondente a tre volte il loro diametro, al di là delle loro dimensioni che possono variare da 50 centimetri a 20 metri.

“Ci sono ovviamente casi in cui la profondità di nuoto è determinata da altri fattori, come ad esempio la ricerca di prede – sottolinea Luschi – ma i dati generali confermano il modello e questo ha importanti implicazioni a livello di conservazione, contribuendo a diminuire le collisioni con le imbarcazioni e le catture accidentali durante la pesca”.

In particolare, l’Università di Pisa ha contribuito alla ricerca fornendo i dati sulle tartarughe Caretta caretta nidificanti in Turchia. “Dati di questo tipo sono estremamente difficili da ottenere – aggiunge Casale - perché sono troppo dettagliati per essere trasmessi tramite satellite e sono quindi necessarie speciali procedure sperimentali per recuperare gli strumenti applicati sugli animali in libertà”.

Il gruppo di ricerca dei professori Luschi e Casale da tempo impiega avanzate tecniche di telemetria animale per studiare il comportamento delle tartarughe marine durante i loro estesi movimenti, che comprendono migrazioni anche di centinaia di chilometri.



 

Redazione Web

Missione umanitaria e di ricerca presso l'insediamento tibetano di Bylakuppe, in India

1 mese 4 settimane ago

Pisa, 22 gennaio 2025 - Si è conclusa la missione in India di un team di medici e ricercatori delle Università di Bologna, Palermo e Pisa presso l’Università Monastica Tibetana di Sera Jey e nell’insediamento Tibetano di Bylakuppe, a circa 300 Km da Bangalore. Scopo principale della missione è stato quello di condurre una campagna di salute e prevenzione orale primaria e secondaria estesa a tutti i ragazzi in età scolare (presenti sia nelle scuole secolari sia in quelle monastiche) e a tutti i monaci di età superiore ai 50 anni del Monastero di Sera Jey. Nel monastero vivono oltre 3000 monaci, mentre i rifugiati Tibetani di Bylakuppe sono oltre 20.000.


Il team appena arrivato a Bylakuppe contemporaneamente al Dalai Lama.

A seguito dell’attività di screening, che ha coinvolto oltre 1100 tra ragazzi e monaci, sono stati messi in atto circa 400 interventi odontoiatrici di tipo conservativo e chirurgico, di cui è emersa l’urgenza nel corso della fase di screening. Sono inoltre stati visitati e curati tutti coloro che richiedevano cure urgenti, anche al di fuori delle categorie di età prese in considerazione.

Un ruolo centrale ha avuto l’attività di educazione all’igiene orale che è stata condotta in tutte le scuole utilizzando materiale divulgativo prodotto tenendo conto della specificità dei gruppi di studenti, sia dal punto di vista socioculturale e ambientale sia linguistico. Inoltre, il Team ha pianificato con l’Ospedale locale strategie di breve e medio termine per la prevenzione primaria e secondaria in tema di salute orale.


Dental team all Ospedale Tibetano Tso Jhe.

Un’analoga campagna di screening e cura era stata svolta dagli odontoiatri di UniPa nel 2018 e aveva interessato oltre 900 bambini tibetani di età inferiore ai 16 anni (https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/ipd.13193). Al contempo, sono stati acquisiti dati per l’utilizzo di tecniche di Intelligenza Artificiale nella diagnosi delle lesioni orali.

Il team, che ha trascorso a Bylakuppe il periodo dal 5 al 18 gennaio, era composto da  8 odontoiatri con diversa specializzazione, da una igienista dentale e da un infermiere provenienti da UniPa, dall’Az. Policlinico Universitario e dall’AOORR “Villa Sofia-Cervello” della stessa città (N. Mauceri, P. Tozzo, L. Calà, M. e V. Coppini, A. Schepis, C. e F. Buttacavoli,  G. La Mantia), coordinati dalla prof.ssa Giuseppina Campisi del Dipartimento Bi.N.D. di UniPa. Erano parte dell’equipe odontoiatrica anche i proff. Maria Giovanna Gandolfi e Carlo Prati del Dipartimento di Scienze biomediche e neuromotorie dell’Università di Bologna.


La professoressa Maria Giovanna Gandolfi (Unibo) durante l'incontro di prevenzione primaria.

Il team si avvaleva, inoltre, della collaborazione a distanza del prof. Mario Cimino, esperto di Intelligenza Artificiale applicata all’analisi di immagini, del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione di UniPi. Ha inoltre partecipato alla missione, con funzioni di coordinamento e contatto con le Istituzioni locali, il prof. Bruno Neri dello stesso Dipartimento che ha proseguito l’attività di raccolta dati, che conduce dal 2018, sugli effetti della meditazione, con la collaborazione dei monaci dell’area di ritiro del monastero. L’associazione Vimala Italia ONLUS ha contribuito al coordinamento locale. 

L’arrivo del team a Bylakuppe ha coinciso con quello del Dalai Lama, trasferitosi temporaneamente dalla sua residenza di Dharamsala presso il monastero Tashi Lumpo dello stesso insediamento Tibetano. Sua Santità ha voluto ricevere nel corso di una udienza pubblica il team Italiano, ringraziando personalmente tutti i componenti per la preziosa attività di volontariato svolta a favore del suo Popolo.


S.S. il Dalai Lama e il professor Bruno Neri (Unipi) nel tradizionale saluto tibetano.

“Un'esperienza estremamente interessante che ha permesso di coniugare i valori della missione umanitaria con quelli della ricerca e dell’educazione al ripristino e al mantenimento della salute orale, in osservanza alle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità”, ha dichiarato la prof.ssa Campisi. “Particolarmente toccante l'incontro con una Comunità unica nel suo genere che, nonostante le difficoltà e le sofferenze dell'esilio, si è mantenuta unita intorno ai valori della solidarietà e della non violenza”.

"Le tecniche di intelligenza artificiale spiegabile, applicate ad un vasto campione di popolazione suddiviso in due fasce di età, che condividono abitudini alimentari e di vita molto simili, caratterizzate dalla completa assenza di alcol e fumo, possono fornire un notevole supporto cognitivo, nel ragionamento basato sui casi, al personale medico impegnato nello screening per la diagnosi precoce delle lesioni dei tessuti duri e molli del cavo orale", ha affermato il prof. Cimino.

“Sono stata molto colpita dal coinvolgimento di studenti e monaci alle mie lezioni teorico-pratiche su igiene e salute orale”, ha sottolineato la prof.ssa Gandolfi. “Ho provato una profonda sintonia con il popolo tibetano, credo anche grazie ai tanti anni di pratica contemplativa attraverso lo yoga che mi avvicina fortemente ai fondamenti della loro cultura".
Grande emozione “a operare ininterrottamente per ore sostenuto dagli sguardi dei pazienti che si affidavano alle mie mani” è stata espressa dal prof. Prati.

Redazione Web

Rinnovato l'accordo tra Università di Pisa e la Fondazione Teatro di Pisa: tante agevolazioni per studenti, docenti e personale

1 mese 4 settimane ago

L’Università di Pisa e la Fondazione Teatro di Pisa hanno rinnovato l’accordo per il prossimo triennio, confermando il ruolo dell’Ateneo come socio della Fondazione e rimarcando l'impegno delle due istituzioni nel promuovere cultura, formazione e collaborazione a beneficio della comunità universitaria e cittadina. L’accordo è stato firmato nella Sala Mappamondi del Rettorato dal rettore Riccardo Zucchi e dal presidente della Fondazione Teatro di Pisa Diego Fiorini. Nell’occasione erano presenti anche il professor Marco Macchia, delegato del rettore per i rapporti con il territorio, e Giuseppe Campanelli, prorettore per gli affari giuridici.

“Grazie a questo accordo, l’Università continuerà a contribuire attivamente alle attività culturali e artistiche della Fondazione Teatro di Pisa – ha commentato il rettore Riccardo Zucchi – La collaborazione si tradurrà in una serie di iniziative rivolte a studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo, che rafforzeranno il legame tra mondo accademico e realtà culturale locale. Questo accordo rappresenta infatti un'opportunità unica per avvicinare i giovani al teatro e per promuovere la diffusione della cultura – conclude il rettore - Siamo entusiasti di poter offrire ai nostri studenti e al personale nuove occasioni di crescita e arricchimento culturale”.

“Il rapporto con l’Università di Pisa che, con la firma di oggi, ancora una volta istituzionalizziamo, è non solo consolidato ma anche naturale – ha aggiunto il presidente Diego Fiorini - Il Teatro Verdi è il massimo teatro pisano e da 160 anni è anche uno dei più vivaci centri culturale del territorio perché è il luogo in cui trovano sintesi ed espressione tutte le arti. L’Università è una istituzione che da sempre rende onore alla nostra città e la colloca tra le eccellenze della ricerca e della formazione. Ci rende quindi orgogliosi poter ancora una volta confermare e accogliere l’Ateneo tra i soci della nostra Fondazione. Proprio perché il Teatro è per eccellenza il luogo delle arti e della cultura, la nostra Fondazione tiene molto a confermare, attraverso questa convenzione, le agevolazioni per gli studenti dell’Università, che ci auguriamo di vedere in numero sempre crescente agli spettacoli delle nostre stagioni”.

L’accordo prevede numerosi vantaggi per la comunità universitaria: è confermata la riduzione del 50% sui biglietti e sugli abbonamenti per le stagioni di lirica, prosa e danza per studenti. Anche il personale docente e tecnico-amministrativo potrà usufruire di agevolazioni, tra cui uno sconto del 15% sui biglietti per le principali stagioni teatrali.

Dal punto di vista formativo, studenti e studentesse potranno partecipare a lezioni e attività culturali tenute da operatori del Teatro con la possibilità di acquisire crediti formativi. Da parte sua l’Università si impegna, tramite i propri docenti, a svolgere attività formative negli spazi del Teatro, quali a esempio seminari o incontri sugli spettacoli di prosa, destinati agli studenti e aperti al pubblico nei limiti dei posti disponibili.


Da sinistra: il professor Giuseppe Campanelli, prorettore per gli affari giuridici, Diego Fiorini, presidente Fondazione Teatro Pisa, il rettore Riccardo Zucchi e il professor Marco Macchia, delegato del rettore per i rapporti con il territorio.

Inoltre, viene confermato l’impegno di Università e Teatro nel realizzare eventi culturali e musicali, con particolare attenzione al Polo Musicale del CIDIC, Il Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura. Il Teatro ospiterà fino a quattro concerti annuali del Coro e all’Orchestra dell'Università di Pisa e metterà a disposizione gli spazi per ulteriori incontri ed eventi. Inoltre, verranno organizzati seminari e incontri tematici sugli spettacoli di prosa, destinati agli studenti e aperti al pubblico.

Redazione Web

L’ambasciatore italiano in Uzbekistan visita la sede dell’Università di Pisa a Tashkent

1 mese 4 settimane ago

Il nuovo ambasciatore d'Italia in Uzbekistan Piergabriele Papadia de Bottini, insieme al viceministro della Geologia dell’Uzbekistan Azam Kadirkhodjaev e al consulente dell’Università di Pisa Marco Farci, ha visitato nei giorni scorsi la sede dell’Università di Pisa a Tashkent. L’ambasciatore si è intrattenuto con i docenti dell’Ateneo pisano, i 140 studenti uzbeki e lo staff del Branch UniPi, e ha avuto modo di apprezzare la qualità della sede decentrata dell’Università di Pisa e del corso di laurea in Geology, il primo corso di studi di una università italiana accreditato in sede estera dal MUR.



Il progetto di cooperazione internazionale tra l’Università di Pisa e l’Uzbekistan è nato nel 2019 con i primi incontri fra i rappresentanti dell’Ateneo pisano e quelli del governo uzbeko, e si è concretizzato prima con la stipula di un agreement nel luglio del 2022, poi con il successivo avvio dell’anno propedeutico riservato a una sessantina di studentesse e studenti. Ogni anno un team di docenti del Dipartimento di Scienze della Terra tiene corsi in trasferta nel Branch di Tashkent. Il corso di laurea in Geology mira a formare profili culturali e professionali con una laurea italiana che soddisfino le richieste del mercato del lavoro uzbeko e di altre nazioni dell'Asia centrale, soprattutto nei campi della ricerca e gestione sostenibile di georisorse energetiche e minerarie. La formazione linguistica degli allievi, con lezioni tutte in inglese, è verificata dal Centro Linguistico di Ateneo (CLI).



L’offerta formativa della sede di Tashkent è destinata a crescere nei prossimi anni: si prevede infatti l’attivazione di una "Double degree MSc in Geology" (laurea magistrale con doppio titolo in Geologia) in collaborazione con la University of Geological Sciences, nonché l’ampliamento dell’anno preparatorio al fine di fornire a studenti uzbeki la propedeuticità necessaria alla successiva immatricolazione nel Bachelor of Science in Management for Business ancd Economics a Pisa.

Redazione Web

Colite ulcerosa e poliposi: una innovativa biostampante colonoscopica che ricreerà le mucose dell’intestino

1 mese 4 settimane ago

Una biostampante colonscopica, la prima mai realizzata, per ricreare la mucosa e la sottomucosa dell’intestino ed evitare la rimozione chirurgica del colon e del retto nei pazienti affetti da colite ulcerosa e poliposi adenomatosa familiare. Il rivoluzionario dispositivo sarà realizzato nei prossimi quattro anni grazie a Tentacle, un progetto europeo in partenza a gennaio 2025 che annovera fra i partner l’Università di Pisa.

 

Il team dell'Università di Pisa

 

Le malattie del colon-retto sono molto diffuse a livello globale ed attualmente in Europa ne sono affetti circa 2.2 milioni di individui. Tra queste ci sono la colite ulcerosa e la poliposi adenomatosa familiare. Chi è colpito da queste patologie spesso viene sottoposto a una proctocolectomia, un intervento chirurgico molto invasivo che prevede la rimozione della parte terminale del colon e del retto con gravi conseguenze sulla qualità della vita. Per ovviare a questo scenario, il progetto TENTACLE mira a sviluppare una strategia innovativa e personalizzata in grado di sostituire la proctocolectomia attraverso la rigenerazione del tessuto mucoso e sottomucoso.

“La biostampante colonoscopica che vogliamo progettare e costruire – spiega il professore Giovanni Vozzi dell’Ateneo pisano - potrà operare direttamente nell’intestino attraverso una procedura minimamente invasiva. Il dispositivo sarà potenziato da un sistema di intelligenza artificiale per monitorare la qualità della stampa e personalizzare l’intervento sulle esigenze del singolo paziente. TENTACLE svilupperà inoltre dei biomateriali all’avanguardia con proprietà avanzate, come la capacità di cambiare forma nel tempo per mimare la morfologia intestinale e di rilasciare agenti antibiotici e antibatterici in maniera controllata e graduale”.

TENTACLE è finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma di ricerca e innovazione HORIZON Health 2024. Il finanziamento previsto è di poco meno di 8 milioni di euro, di cui circa un milione sono destinati al Centro di Ricerca E. Piaggio dell’Università di Pisa.

Il consorzio del progetto è costituito da dieci partner accademici e industriali. Insieme all’Ateneo pisano ci sono l’Università di Wurzburg (Germania) come coordinatrice del progetto, l’Università di Ghent (Belgio), l’Università di Torino e il Politecnico di Torino. Si aggiungono quattro partner industriali, affiancati dall’Istituto Superiore di Sanità italiano, che forniranno al consorzio l’esperienza e le competenze necessarie per tradurre i risultati in prodotti all’avanguardia, vicini al paziente e al mercato: ADBioink (Turchia), ThioMatrix (Austria), BeWarrant (Belgio), Scinus Cell Expansion Netherland B.V. (Olanda).

 

Redazione Web

Al via l’I-Lab, il nuovo percorso di formazione su imprenditorialità e innovazione dell’Università di Pisa

2 mesi ago

Si è tenuta al Polo le Benedettine la giornata inaugurale dell’I-Lab: Co-creazione e innovazione per il territorio, il nuovo percorso su imprenditorialità e innovazione promosso dal Contamination Lab dell’Università di Pisa riservato a studenti di laurea magistrale, dottorandi, specializzandi, ricercatori e docenti. A salutare i 30 partecipanti al corso – selezionati tra le oltre 60 candidature arrivate – c’erano il professor Alessio Cavicchi, responsabile scientifico dell’I-Lab e delegato del rettore per la promozione della cultura imprenditoriale e dell’innovazione sociale, il professor Corrado Priami, prorettore per la valorizzazione della conoscenza, e il professor Marco Macchia, delegato del rettore per i rapporti con il territorio. Erano inoltre presenti le professoresse Michela Lazzeroni e Gabriella Caroti, referenti della Terza missione rispettivamente per il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere e per il Dipartimento di Ingegneria civile e industriale. A seguire, la professoressa Chiara Franco ha tenuto una lezione sull’innovazione secondo una prospettiva economica e internazionale.

Il nuovo percorso - completamente gratuito come tutti quelli organizzati nell'ambito del Contamination Lab - si pone l’obiettivo di promuovere, con un approccio teorico e pratico, opportunità di crescita e di approfondimento anche in relazione alle figure dell’Innopreneur, un innovatore che apporta valore puntando su soluzioni sostenibili, digitali o socialmente responsabili e dell’Innovation broker figura che ha il compito di collegare individui, organizzazioni e risorse necessarie per promuovere l’innovazione, accelerando così lo sviluppo di nuove idee, tecnologie o pratiche.

“Nel corso degli anni, i percorsi del Contamination Lab dell’Università di Pisa si sono ampliati, imparando anche a rispondere alle richieste arrivate da enti e istituzioni – commenta Alessio Cavicchi – In questo caso ci siamo domandati in che modo l’Università, in un’ottica di terza missione, potesse supportare la propria comunità di docenti e discenti a dialogare con realtà come Comuni, Associazioni, Fondazioni presenti sul territorio e quali fossero le competenze adeguate per questo dialogo. Per questo motivo abbiamo proposto un corso sulla co-creazione con il territorio in cui si impara a facilitare il dialogo tra attori diversi, a pensare in maniera sistemica, a scrivere progetti per rispondere a bandi regionali ed europei. Lo stesso I-Lab è co-creato con i soggetti esterni all’università”.

Il corso, che prevede sessioni teoriche, attività di laboratorio e sviluppo di casi studio, si concluderà a fine marzo con un inspirational speech, durante il quale i/le partecipanti dovranno presentare, tramite un pitch, un’idea o un progetto maturato e sviluppato durante I-Lab, che comprenda soluzioni innovative per lo sviluppo sostenibile e la competitività territoriale. Alle migliori idee presentate potranno essere riservati premi e riconoscimenti, quali partecipazione a percorsi formativi nazionali e internazionali, partecipazione a fiere o eventi nazionali e internazionali, visiting aziendali o presso altre realtà coinvolte nel percorso, nei limiti delle risorse disponibili e usufruendo delle opportunità offerte dalle Alleanze Europee Circle U. e Start For Future.

Nel programma di attività, sono previsti anche tre seminari aperti agli studenti delle università dell’Alleanza Europea Circle U., che potranno partecipare online alle lezioni su Design Thinking, Systems Thinking e Participatory Project Design.

Il giorno 12 febbraio si terrà inoltre una visita studio al Polo Tecnologico di Navacchio, durante la quale saranno illustrate le attività del Contamination lab Pisa e le finalità del corso I-Lab anche in presenza dei principali stakeholder dell’ecosistema dell’innovazione pisano.

Redazione Web

La salute degli invisibili: pubblicato uno studio sulla diffusione dell’epatite tra le comunità emarginate italiane

2 mesi ago

Con una serie di campagne di screening pluriennali su gruppi marginali della popolazione, un team di ricercatrici e ricercatori delle Università di Pisa e Firenze è riuscito a monitorare l’incidenza delle infezioni da epatite B (HBV) e C (HCV) tra le comunità più emarginate della Toscana, riscontrando prevalenze molto più alte della media nazionale e in soggetti di età molto giovane. Inoltre, grazie alla collaborazione e al filo diretto con unità assistenziali di Firenze, Empoli, Prato e Pistoia, i soggetti positivi hanno avuto accesso all’assistenza clinica e, se necessario, alla terapia. Lo studio, dal titolo “HBV and HCV testing outcomes among marginalized communities in Italy, 2019–2024: a prospective study”, è stato recentemente pubblicato sulla rivista “The Lancet Regional Health - Europe”, con corresponding author Laura Gragnani, ricercatrice del dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa, e prima autrice Monica Monti del Centro MaSVE dell’Università degli Studi di Firenze. Lo studio è stato finanziato da Gilead Science, Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e dalla Regione Toscana.


Nella foto: Laura Gragnani, ricercatrice del dipartimento di Ricerca traslazionale e delle nuove tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa e corresponding author dello studio.

Tra il 2019 e il 2024, con una sospensione dovuta alla pandemia di COVID-19, il gruppo di ricerca ha testato marcatori per le infezioni da HBV (antigene di superficie dell’HBV – HbsAg) e da HCV (anticorpi anti- HCV) in 1.812 soggetti che frequentano mense popolari, centri di accoglienza, scuole di italiano per stranieri nelle aree metropolitane di Firenze, Prato e Pistoia. Lo studio ha rilevato che il 4,4% dei partecipanti era positivo all’HBsAg, segno di infezione attiva, mentre il 2,9% presentava anti-HCV, indicativi di un'esposizione al virus. La positività a HBV era più frequente tra gli uomini (91%) e individui di origine non italiana, provenienti soprattutto da aree con basse coperture vaccinali. I partecipanti positivi a HCV includevano una maggiore proporzione di cittadini italiani (51,9%) con storie di marginalità estrema spesso legate ad un pregresso consumo di droghe per via endovenosa. Lo screening è stato effettuato direttamente presso le strutture di accoglienza, con test rapidi su sangue capillare e risultati disponibili in pochi minuti. Questa strategia ha garantito un’alta adesione, pari all’82%. Inoltre, la presenza di mediatori culturali e la collaborazione con gli operatori delle associazioni ha facilitato il collegamento dei pazienti positivi ai centri clinici locali. Il 66,3% dei positivi a HBV e il 37,8% di quelli a HCV hanno intrapreso un percorso di monitoraggio o cura, in base alle valutazione clinica. Tra i pazienti con infezione HCV attiva, tutti quelli trattati con farmaci antivirali hanno ottenuto la guarigione.

“Le infezioni da HBV e HCV possono evolvere in gravi patologie come la cirrosi e il tumore al fegato e molti dei soggetti colpiti non sono consapevoli della loro condizione fino alle fasi avanzate della malattia – spiega la dott.ssa Laura Gragnani  – Questo ritardo diagnostico è evidente nelle comunità marginali, che non sono raggiunte dai programmi di prevenzione e screening nazionali e regionali e che spesso incontrano barriere nell’accesso ai servizi sanitari, come la mancanza di informazioni, fiducia o risorse economiche. I risultati raggiunti col nostro studio dimostrano l'importanza di strategie di screening mirate per ridurre le disuguaglianze sanitarie, ridurre la circolazione di questi virus nell’intera comunità e raggiungere l’obiettivo dell'OMS di eliminare le epatiti virali come minaccia infettiva entro il 2030”.  “Questa ricerca – aggiunge Monica Monti – ha inoltre evidenziato l'importanza di 'agganciare' e curare i soggetti marginali che spesso non accedono ai canali ufficiali di assistenza sanitaria”.

Allo studio hanno partecipato anche la professoressa Gabriella Cavallini e la dottoressa Maria Laura Manca dell’Ateneo pisano e la professoressa Anna Linda Zignego, docente in pensione dell’Università degli Studi di Firenze, direttrice del Centro MaSVE fino all’ottobre 2023.

Redazione Web
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