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Nasce Laboratorio di Teatro Didattico, iscrizioni aperte per studentesse e studenti di tutte le discipline

1 mese 3 settimane ago

Imparare facendo teatro, all’Università di Pisa è nato un nuovo Laboratorio di Teatro Didattico di Ateneo (LTDA) aperto a studentesse e studenti, dottorande e dottorandi di ogni settore disciplinare. Il corso, che prevede il riconoscimento di crediti formativi, è annuale e le lezioni saranno a cadenza settimanali, da metà ottobre a fine maggio, con una performance finale ai primi di giugno. Sono trenta in tutto i posti disponibili con iscrizioni on line aperte dal 30 settembre al 15 ottobre.

Le attività di laboratorio saranno tenute da operatori teatrali professionisti con l’obietto di aiutare a sviluppare tecniche interpretative ed espressive, abilità di parlare in pubblico, competenze oratorie, di scrittura, di dizione, di reading e di narrazione (storytelling), competenze mimico-gestuali e di movimento, il tutto attraverso metodi di gestione emotiva e di comunicazione. Ogni anno il corso affronterà un tema trasversale, per questo primo anno l’argomento scelto è “Genere, differenze, intelligenza artificiale”. I docenti sono Franco Farina e Cristina Lazzari, due formatori teatrali professionisti che già collaborano con l’Ateneo.

“Oltre che nell’acquisizione di sensibilità, abilità e competenze artistiche, il teatro è fondamentale come strumento pedagogico trasversale, anche come strumento privilegiato di integrazione, inclusione, pari opportunità”, sottolineano la professoressa Eva Marinai e il professore Mario Morroni, direttori del Laboratorio.

“Siamo fra i pochi Atenei in Italia ad avviare una simile sperimentazione che si inserisce però a pieno titolo negli obiettivi del Ministero dell’Università e della Ricerca e del Ministero dell’Istruzione e del Merito che negli ultimi anni hanno sollecitato scuole e università a seguire percorsi alternativi di apprendimento – aggiunge la professoressa Elettra Stradella direttrice del Teaching and Learning Center (TLC) dell’Università di Pisa – speriamo moltissimo che le domande arrivino da ogni corso di laurea, scientifico e umanistico, e la scelta dell’argomento di quest’anno va proprio in questa direzione”.

Il Laboratorio di Teatro Didattico è una iniziativa del Teaching and Learning Center in collaborazione con il Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura (CIDIC).

Redazione Web

La ricerca brilla nelle piazze di Pisa con la BRIGHT-Night

1 mese 3 settimane ago

Oltre 200 eventi, centinaia di ricercatrici e ricercatori coinvolti, oltre 2.000 studenti delle scuole del territorio ospitati nelle sedi di università, enti di ricerca e musei, le piazze della città invase da cittadini e cittadine curiosi di mettersi in gioco con esperimenti, giochi e quiz scientifici. Sono questi i numeri dell’edizione 2024 di BRIGHT-Night, la manifestazione promossa in Toscana da tutti gli Atenei e i centri di ricerca con il sostegno della Regione Toscana e il patrocinio del Comune di Pisa e che quest’anno è coordinata dall’Università di Pisa.

All’inaugurazione in Logge di Banchi, coordinata da Marco Martinelli, hanno portato i loro saluti Riccardo Zucchi, rettore Università di Pisa, Eugenio Giani, presidente Regione Toscana, Alessandra Nardini, assessora Università e Ricerca Regione Toscana, Antonio Mazzeo, presidente Consiglio Regionale - Regione Toscana, Michele Conti, sindaco di Pisa, Francesco Oppedisano, presidente CNA Pisa e i rappresentanti degli atenei e dei centri di ricerca promotori dell’iniziativa: Alessio Cavicchi, responsabile scientifico Bright Night Unipi, Luigi Ambrosio, direttore Scuola Normale Superiore, Mariagrazia Alabrese, referente scientifica Bright Night Scuola Superiore Sant’Anna, Fabio Recchia, residente Area della Ricerca CNR Pisa, Tomaso Esposti Ongaro, direttore INGV Pisa, Alberto Annovi, INFN.

 

Il Palazzo della Sapienza, durante la mattinata ha ospitato Bright Women “Shining in Innovation", un evento dedicato all'imprenditoria femminile coinvolgendo ospiti internazionali provenienti dalla rete delle Alleanze Universitarie Europee di cui fanno parte gli atenei toscani (Circle U., EUniWell, EELISA) e imprenditrici di successo provenienti dall’ecosistema di innovazione pisano. Hanno aperto i lavori Giuseppe Iannaccone prorettore vicario dell’Università di Pisa, Alessandra Nardini, assessora università e ricerca Regione Toscana, Frida Scarpa, assessora comunale ai rapporti con le istituzioni universitarie, Corrado Priami, prorettore per la valorizzazione della conoscenza e suo impatto Unipi, coordinati da Alessio Cavicchi, responsabile scientifico Bright Night Unipi.

La mattina oltre 2.000 studenti delle scuole di ogni grado provenienti da Pisa, Livorno, Massa, Pontedera, Cascina, Cecina e altre città del territorio hanno partecipato alle oltre 60 attività a loro dedicate nelle sedi universitarie e nei centri di ricerca, dove hanno assistito a lezioni, visitato laboratori, fare esperimenti e giochi insieme ai ricercatori e alle ricercatrici. Solo al Dipartimento di Chimica e Chimica industriale sono arrivati oltre 1.000 studenti. 

Cuore della manifestazione a Pisa sono state ancora una volta le Piazze della Ricerca, quest’anno ispirate alle “P” dell’Agenda dello Sviluppo Sostenibile: “Planet” (Piazza Santa Caterina), “People” (Largo Ciro Menotti), “Prosperity” (Piazza dei Cavalieri) e “Peace” (Logge di Banchi). Laboratori, esperimenti live e attività pensate in modo specifico per bambini hanno accompagnato il pubblico alla scoperta del lavoro di ricercatrici e ricercatori. Grazie alla partnership con CNA, in ogni piazza erano presenti stand di aziende enogastronomiche del territorio per il “Gusto della Ricerca” connesse con il mondo della ricerca.

La giornata si è chiusa con tre proiezioni del videomapping "Shaping a Brighter Future”, che ha trasformato la facciata delle Logge in una tela viva con uno spettacolo a cura di Imaginarium studio.

Redazione Web

Educazione all'imprenditorialità: tutto esaurito per il corso “Start up e multidisciplinarietà: a road map”

1 mese 3 settimane ago

Adesioni record per la seconda edizione del corso trasversale d’ateneo “Start up e multidisciplinarietà: a road map” che, dopo il successo dello scorso anno,  ha fatto nuovamente registare il tutto esaurito, con 100 partecipanti di cui 14 uditori tra assegnisti e dottorandi iscritti al percorso Contamination lab Pisa.

Il corso, iniziato il 25 settembre presso l'aula Gerace del Dipartimento di Informatica e che prevede il rilascio di 6 CFU (https://startupedu.unipi.it/), si propone di stimolare la curiosità di studentesse e studenti interessati a dar vita a start up innovative, fornendo loro una panoramica degli strumenti e  delle competenze di cui devono dotarsi per affrontare la sfida imprenditoriale. In particolare, ogni mercoledì, vengono analizzati i temi della multidisciplinarietà e della creatività, quelli della comunicazione e della modellazione, fino ad arrivare ad etica e sostenibilità, tematiche sempre più richieste anche in ambito aziendale. 

Il corso è inserito nell'ambito del Contamination lab Pisa (Clab) quale primo step di Education all'imprenditorialità promosso dall'Università di Pisa. Il Clab, giunto alla sua ottava edizione, è il programma d’ateneo finalizzato ad approfondire tematiche sulla cultura imprenditoriale e a fornire le basi per lo sviluppo di idee imprenditoriali e la creazione di start-up accademiche anche attraverso la partecipazione ai Deep Dives – strutturati su 5 verticali AgriFood; MED-TECH e Pharma; DEEP TECH; ICT e AI - volti a far ragionare i partecipanti su cosa voglia dire realizzare e validare modelli e piani di business. I programmi dei Deep Dives, nell'ambito del percorso Contamination Lab Pisa, saranno presto disponibili unitamente al Bando di partecipazione sul sito https://contaminationlab.unipi.it/

Redazione Web

Anna Maria Bernini in visita al Branch dell'Università di Pisa in Uzbekistan

1 mese 3 settimane ago

Martedì 24 settembre, nell'ambito del 1° Uzbek-Italian Educational Forum, la Ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha visitato la sede del Branch dell'Università di Pisa all'interno del campus della University of Geological Sciences a Tashkent in Uzbekistan.



Il Branch è la sede del Corso di Laurea in Geology, primo e ad oggi unico, corso di studio di una università italiana tenuto all'estero e accreditato dal Ministero dell'Università e della Ricerca. Il corso è giunto al terzo anno di attivazione, con una media annuale di matricole superiore a 50. Oltre al Branch, il campus della University of Geological Sciences ospita attualmente anche quattro istituti di ricerca, le strutture didattiche, la mensa e il dormitorio, e sono pronti per l'inaugurazione il Museo nazionale della Geologia e la nuova sede del Ministero della Geologia e dell'Industria Mineraria dell'Uzbekistan.

 


Ad accompagnare Anna Maria Bernini nella visita c’erano il rettore dell'Università di Pisa, professore Riccardo Zucchi, il manager operativo del Branch, Dr. Numonbek Dalimov, il prorettore alla cooperazione internazionale professore Giovanni Federico Gronchi e il professore Sergio Rocchi, membro del Managing Committee del Branch. Hanno partecipato alla visita anche l'ambasciatore d'Italia in Uzbekistan, l'ambasciatore dell'Uzbekistan in Italia, il vice-ministro dell'Università dell'Uzbekistan e un rappresentante del Ministero della Geologia.

Il giorno precedente Zucchi, insieme a Gronchi, Rocchi e Dalimov, ha inaugurato il nuovo anno accademico alla presenza degli studenti riuniti nell'aula magna. Nel pomeriggio il rettore si è incontrato con il vice-ministro della Geologia per discutere sugli sviluppi del Branch UniPi a Tashkent.

Ne corso del Forum il rettore Zucchi ha presentato l'Università di Pisa e le sue attività in Uzbekistan, ha firmato due accordi con la Samarkand Medical University e con la Turin-Tashkent Polytechnic University. Zucchi e Dalimov hanno poi partecipato alla cerimonia degli alberi, in cui è stato piantato un albero per ogni accordo di collaborazione tra una Università Italiana e una Uzbeka.

Redazione Web

Grazie alle stelle serpentine antartiche identificata una nuova fase climatica del nostro pianeta

1 mese 3 settimane ago

Un gruppo di ricercatori e ricercatrici del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa ha identificato un nuovo periodo climatico del nostro pianeta denominato “Ophiuroid Optimum” che va dal 50 al 450 d.C.
Lo studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports è stato condotto in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia e il Museo Nazionale di Storia Naturale del Lussemburgo. Ricercatori e ricercatrici hanno analizzato una carota di sedimento marino raccolta ad una profondità di 462 m sotto il livello del mare nell’Edisto Inlet, un fiordo nel Mare di Ross occidentale in Antartide. Lo studio della carota ha consentito di ricostruire la storia climatica della Terra negli ultimi 3600 anni evidenziando anche periodi già noti come il caldo medievale, fra il 950 e il 1250 d.C., e la piccola età glaciale, dal 1300 sino al 1850 d.C..

Durante l'intervallo di tempo denominato “Ophiuroid Optimum”, nell’area antartica dell’Edisto Inlet, si sono susseguite estati australi caratterizzate dall’assenza di ghiaccio marino ed importanti fioriture algali. Il persistere nel tempo di questa stabilità ambientale ha permesso di sviluppare un’importante comunità bentonica ricca in stelle serpentine.

“Questa carota di sedimento ci ha consentito di effettuare degli studi paleoecologici e paleoclimatici ad altissima risoluzione – spiega Giacomo Galli, laureato a Pisa e ora dottorando fra gli Atenei di Pisa e Ca’ Foscari Venezia – questo perché è in gran parte fatta di fango costituito principalmente da diatomee, cioè piccole alghe unicellulari con guscio siliceo, a cui si aggiungono foraminiferi che sono organismi unicellulari con guscio che può fossilizzare, e resti di ofiure, cioè animali noti con il nome di stelle serpentine, echinodermi simili alle stelle marine. In particolare, gli abbondanti resti fossili delle stelle serpentine hanno permesso di identificare e caratterizzare il nuovo periodo climatico. Durante questa fase climatica, per circa 400 anni, la baia si è aperta regolarmente durante l’estate australe permettendo la riproduzione delle alghe (diatomee) che hanno fornito il nutrimento per gli organismi viventi sul fondo della baia. Le ofiure hanno tratto giovamento da questa situazione ambientale, riproducendosi in gran numero".
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“La presenza delle calotte di ghiaccio e del ghiaccio marino sul nostro Pianeta ha una fortissima ricaduta sul clima – aggiunge la professoressa Caterina Morigi dell’Università di Pisa - Dal momento che la nostra comprensione del clima presente, nonché la possibilità di modellare quello futuro, è possibile solo grazie ai dati che derivano dalle informazioni sul clima del passato, ogni tassello che ci aiuta a comprendere meglio la storia climatica del nostro Pianeta ha enormi implicazione nell’aiutarci a capire come questa si evolverà nel prossimo futuro”.

Hanno partecipato alla ricerca per il dipartimento della di Scienze della terra dell’Università di Pisa Giacomo Galli, Caterina Morigi, responsabile di vari progetti per la ricerca in Antartide (Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, PNRA) ed in Artide (Programma di Ricerca in Artico, PRA) e Karen Gariboldi, ricercatrice esperta di diatomee. Fra gli altri autori Ben Thuy, ricercatore presso il Museo Nazionale di Storia Naturale del Lussemburgo, uno dei maggiori esperti di ofiuroidi fossili al mondo.

 

Crediti foto

 

 

Redazione Web

La Bright Night della ricerca illumina le strade e le piazze di Pisa

1 mese 4 settimane ago

Saranno ancora le piazze di Pisa le protagoniste della BRIGHT Night, la Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori che torna venerdì 27 settembre con un programma di eventi nato dalla collaborazione tra Università di Pisa, Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore Sant'Anna, CNR, INFN, INGV, EGO-Virgo, con il patrocinio del Comune di Pisa. Esperimenti e dimostrazioni scientifiche, laboratori interattivi, giochi e attività dedicate a bambini e bambine animeranno la manifestazione nel centro della città dove i cittadini, a partire dalle ore 16.30, potranno incontrare i protagonisti della ricerca. Quest’anno la Bright-Night pisana si apre con un appuntamento internazionale che coinvolge le Alleanze Universitarie Europee di cui fanno parte gli atenei toscani e imprenditrici di successo provenienti dall’ecosistema di innovazione pisano: l’appuntamento è per la mattina di venerdì 27 settembre nel Palazzo della Sapienza che, a partire dalle ore 10, ospiterà Bright Women “Shining in Innovation”, un evento che ha l’obiettivo di esplorare le storie di successo e promuovere l’empowerment femminile nel mondo imprenditoriale.

 

I numeri di quest’anno raccontano di una Notte che sarà illuminata da circa 200 eventi, con 36 postazioni interattive e 26 talk nelle piazze, ispirate quest’anno alle “P” dell’Agenda dello Sviluppo Sostenibile: “Planet” (Piazza Santa Caterina), “People” (Largo Ciro Menotti), “Prosperity” (Piazza dei Cavalieri) e “Peace” (Logge di Banchi). Grazie alla partnership con CNA, in ogni piazza saranno presenti stand di aziende enogastronomiche del territorio per il “Gusto della Ricerca”. Moltissime iniziative sono inoltre organizzate nei dipartimenti, nelle biblioteche, nei musei, nelle sedi universitarie e nei centri di ricerca. La mattina sono attesi oltre 2.000 studenti delle scuole di ogni grado che da Pisa, Livorno, Massa, Pontedera, Cascina, Cecina e altre città del territorio si sono prenotati per oltre 60 attività a loro dedicate nelle varie sedi istituzionali, dove potranno assistere a lezioni, visitare laboratori, fare esperimenti e giochi insieme ai ricercatori e alle ricercatrici. Inoltre, sono previste performance teatrali dedicate a Dante in Logge di Banchi e due visite guidate in Piazza dei Miracoli a cura della Scuola Normale, con la collaborazione dell’Opera Primaziale. In Piazza Santa Caterina l’Edicola della Legalità rimarrà eccezionalmente aperta e ospiterà un evento sulla legalità e la Costituzione. Chiusura della manifestazione con lo spettacolo "Shaping a Brighter Future”, videomapping in Logge di Banchi con 4 proiezioni previste dalle ore 20 alle 22. A seguire, DJ set di Radioeco. Il programma in dettaglio è disponibile su www.bright-night.it

Il programma delle attività a Pisa è stato presentato in una conferenza stampa a cui hanno partecipato, coordinati da Alessio Cavicchi, delegato per la promozione della cultura imprenditoriale e dell’innovazione e responsabile scientifico di Bright-Night Unipi, Giuseppe Iannaccone, prorettore vicario Università di Pisa, Michele Conti, sindaco di Pisa, Francesco Cardarelli, prorettore al trasferimento tecnologico della Scuola Normale Superiore, Mariagrazia Alabrese, referente scientifica Bright-Night della Scuola Superiore Sant’Anna, Simona Bronco, referente organizzazione "Bright Night" per l'Area Territoriale della Ricerca di Pisa CNR, Tomaso Esposti Ongaro, direttore INGV Pisa, Paolo Spagnolo, direttore INGV Pisa, Vincenzo Napolano, Responsabile comunicazione EGO. Il programma Bright Women è stato illustrato dalla professoressa Veronica Neri, referente del tema per l'Università di Pisa.

L’inaugurazione è prevista alle ore 16 in Logge di Banchi alla presenza dei rappresentanti dei vari enti e delle autorità cittadine. 

 

Bright Women

Novità di questa edizione è il tema “BRIGHT Women”, un focus particolare dedicato alla ricerca e agli studi che promuovono il benessere e l’emancipazione delle donne e di cui si discuterà nell’evento in programma a Firenze mercoledì 25 settembre, che anticipa gli appuntamenti del 27. L’iniziativa, dal titolo “Bright Women: Ricerca per il Ben-Essere Globale”, in programma alle ore 10 a Palazzo Strozzi Sacrati, in Piazza Duomo, nasce con la collaborazione della Commissione Regionale Pari Opportunità della Toscana e vede i contributi di tutti gli enti partner, per la prima volta riuniti nel proporre un appuntamento comune, che avrà poi declinazioni in tutte le città. A Pisa, per il focus Bright Women, appuntamento la mattina di venerdì 27 settembre nel Palazzo della Sapienza che, a partire dalle ore 10, ospiterà Bright Women “Shining in Innovation”, un evento dedicato all'imprenditoria femminile che coinvolgerà ospiti internazionali provenienti dalla rete delle Alleanze Universitarie Europee di cui fanno parte gli atenei toscani (Circle U., EUniWell, EELISA) e imprenditrici di successo provenienti dall’ecosistema di innovazione pisano.

Redazione Web

È scomparso il professor Pier Marco De Santi, a lungo docente di Cinema presso l'Ateneo

1 mese 4 settimane ago

È morto Pier Marco De Santi, professore associato di Cinema, nato nel 1946 e laureatosi in questa disciplina nel 1974 all’Università di Pisa, dove ha insegnato per vari decenni, sviluppando una tradizione di ricerca consolidata nel nostro Ateneo, che vede al centro il rapporto fra il cinema e le arti, e studiando l’officina del cinema nelle fasi preparatorie e di accompagnamento al film: dai disegni (volumi su quelli di Fellini e di Ejzenstejn) ai costumi ai manifesti. Importante anche l’indagine sulla musica, con scritti e iniziative su Nino Rota, e sulla relazione fra cinema e pittura. A Fellini aveva dedicato uno speciale interesse, ma aveva riservato studi e monografie anche a Lizzani, a Scola, ai fratelli Taviani.

Per un periodo era stato direttore artistico del festival “Europa Cinema” a Viareggio, e aveva fondato il Centro Multimediale del Cinema, curato mostre e progettato una “Casa del Cinema” a Ponsacco, dove era nato e dove viveva. Protagonista dei vari passaggi fra dipartimenti e corsi di laurea aveva accompagnato la nascita del corso di studio in Cinema, Musica, Teatro e poi di DISCO, con i relativi corsi magistrali, insegnando Storia del cinema italiano e, negli ultimi anni della sua docenza, anche Museologia del cinema. Il Dipartimento e i corsi di laurea che l’hanno visto partecipe nei suoi lunghi anni di ricerca e insegnamento lo ricordano con gratitudine.

Redazione Web

Sabato 21 settembre torna la Notte bianca dello sport a Pisa

2 mesi ago

Sabato 21 settembre torna a Pisa la seconda edizione della Notte bianca dello Sport con 125 tra stand e postazioni presenti in tutto il centro storico. Alle ore 18 ci sarà l’inaugurazione della Notte su Ponte di Mezzo seguita poi dalle 19 da due talk con ospiti del mondo universitario sportivo e campioni dello sport agonistico e paralimpico.

“Ringrazio l’assessore Frida Scarpa per avere coinvolto il nostro Ateneo in questo momento di festa che pone al centro il valore dello sport in tutti i suoi ambiti, salutistico, educativo e sociale – ha dichiarato il professor Marco Macchia, delegato per i Rapporti con il territorio dell’Università di Pisa -. La nostra università crede fortemente nel binomio studio e sport come dimostrato dal percorso di “dual career” che dà la possibilità ai nostri studenti e alle nostre studentesse di poter coniugare lo sport agonistico ad alto livello con lo studio. Ad oggi sono complessivamente 59 gli atleti e le atlete che hanno scelto di intraprendere questo percorso ed è interessante evidenziare anche la eterogeneità sia dei corsi di laurea frequentati che delle discipline sportive svolte. La nostra università ha già avuto un'importante partecipazione lo scorso anno a questo bellissimo evento che si ripeterà quest’anno, anche in collaborazione con il CUS; in particolare, proprio in questo importante momento per la vita studentesca è prevista la nostra presenza con un gazebo con Matricolandosi e l’Unità Orientamento e Sostegno agli Studenti”.

Un momento della conferenza stampa

La Notte bianca dello sport di Pisa è realizzata dal Comune di Pisa in collaborazione con l’Università di Pisa, il Coni, e coordinata a livello nazionale dal Dipartimento per lo sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri e curata da Sport e Salute spa. Sponsor tecnici della manifestazione sono Acque spa, Decathlon e HTS Verde Sportivo.

Tra le discipline sportive che si potranno conoscere grazie alla presenza delle associazioni: pugilistica, arti marziali, danza e scherma in Logge dei Banchi; pallavolo, basket, calcio, padel, rugby, vela e triathlon in Lungarno Galilei; beach soccer, danza football americano e varie discipline in Lungarno Mediceo; giochi da tavolo sotto le Logge di Palazzo Gambacorti; scacchi e bridge in via degli Uffizi; danza, rally e altre attività in piazza XX Settembre; arcieri, kalisthenia, ginnastica ritmica e altre attività su Ponte di Mezzo; danza, crossfit, scherma e altro in piazza Garbibaldi; ping pong, canottaggio, equitazione e baseball in Lungarno Gambacorti; badminton, danza, moto e corsa in Lungarno Pacinotti; pattinaggio artistico il largo Ciro Menotti.

L’iniziativa è stata presentata martedì 17 settembre a Palazzo Gambacorti dall’assessore allo sport e alle politiche giovanili del Comune di Pisa Frida Scarpa, insieme al professor Marco Macchia, delegato per i Rapporti con il territorio dell’Università di Pisa e ai rappresentati degli sponsor tecnici della manifestazione, Giuseppe Nunziata per Decathlon e Marco Pacini per HTS Verde Sportivo.

Redazione Web

Misurata la massa del Bosone W con una precisione mai raggiunta prima nei laboratori del Cern

2 mesi ago

80360,2 Megaelettronvolt, è questa la massa del bosone W, una misura determinata con una precisione mai raggiunta prima da un team di scienziati e scienziate al lavoro nei laboratori del CERN di Ginevra. La misura è stata realizzata analizzando i dati prodotti nelle collisioni protone-protone nell’acceleratore Large Hadron Collider (LHC) grazie al Compact Muon Solenoid (CMS), una sorta di gigantesca fotocamera ad alta velocità, che scatta “fotografie” 3D di collisioni di particelle da tutte le direzioni fino a 40 milioni di volte al secondo.
“Questa misura è il risultato di molti anni di lavoro capillare durante il quale abbiamo affrontato e risolto numerose problematiche sperimentali”, spiega Lorenzo Bianchini, professore di Fisica all’Università di Pisa, associato all’INFN e coordinatore del progetto ERC ASYMOW dedicato proprio a questa misura.
“Abbiamo fatto tesoro dell’esperienza accumulata - ha aggiunto Binchini - e ne è uscita una misura moderna e innovativa sotto molti punti di vista, frutto di un lavoro di collaborazione internazionale in cui il contributo italiano è risultato estremamente importante, anche grazie alle opportunità offerte dai finanziamenti europei alla ricerca”.



Il risultato della misura è molto rilevante per la comunità scientifica, non solo per la sua capacità di confermare con precisione più elevata le predizioni del Modello Standard, la teoria che da più di mezzo secolo usiamo per spiegare le interazioni tra le particelle elementari, ma soprattutto perché rappresenta un importante passo in avanti per risolvere un puzzle nato nel 2022, quando un altro esperimento al collider Tevatron presso il Fermi National Accelerator Laboratory (Stati Uniti) ha invece ottenuto una misura della massa del Bosone W con analoga precisione, ma in netto disaccordo col Modello Standard.

Dalla sua scoperta, il bosone W è stato misurato con sempre maggiore precisione da diversi esperimenti, al CERN e in altri laboratori. Assieme al bosone Z, il bosone W è la particella elementare mediatrice della forza debole ed è stato osservato per la prima volta nel 1983 nei laboratori del CERN da Carlo Rubbia, laureato all’Università di Pisa come allievo della Scuola Normale, e Simon van deer Meer, che per questo furono insigniti del premio Nobel per la Fisica l’anno successivo.

Redazione Web

Informatica: a Giovanni Manzini il Test-of-Time Award dell’European Symposium on Algorithms

2 mesi ago

L’European Symposium on Algorithms (ESA) ha premiato Giovanni Manzini, professore ordinario di Informatica presso l’Università di Pisa, con il prestigioso Test-of-Time Award per l’articolo Engineering a Lightweight Suffix Array Construction Algorithm, pubblicato nel 2002 negli atti dell’ESA.

Il merito di questo articolo, scritto assieme al collega Paolo Ferragina, professore ordinario di Informatica presso la Scuola Superiore Sant'Anna ma al tempo docente dell’Università di Pisa, è quello di aver ideato un nuovo algoritmo per la costruzione della struttura dati nota come Suffix Array: uno strumento fondamentale per la ricerca su grandi collezioni di dati.  

L’algoritmo proposto aveva la caratteristica di essere “lightweight” cioè di utilizzare molte meno risorse, RAM e CPU, rispetto ai metodi precedenti. L’articolo di Manzini e Ferragina ha costituito un significativo passo avanti verso la soluzione di un importante problema pratico è ha influenzato numerosi lavori successivi sullo stesso argomento. Tale influenza, ancora presente a distanza di 22 anni dalla sua prima pubblicazione, gli è valsa il riconoscimento dell’ESA. Dal 2015, infatti, il Test-of-Time Award premia gli articoli di ricerca sugli algoritmi pubblicati dal Symposium 20 anni prima e considerati ancora attuali per le idee in essi contenuti. Il premio è stato consegnato a Londra in occasione dell’edizione 2024 dell’ESA.

Redazione Web

Open day della Fondazione Cardinale Maffi di Collesalvetti per 40 studenti della Scuola di medicina dell’Università di Pisa

2 mesi ago

“Mi è piaciuta questa esperienza della Palestra di Gabriele – dice Aurora di scienze infermieristiche -. Ho notato come siete abituati tutti a prendervi cura delle persone a 360°”. Marco, di Scienze Motorie, si è emozionato vedendo il rapporto speciale tra un operatore e un assistito al momento dell’immersione di quest’ultimo nella vasca con idromassaggio. Le fa eco Elisa, della magistrale in scienze infermieristiche: “Belle emozioni. Vedere prima la persona che la patologia è qualcosa che bisogna imparare”. Mariangela che studia Scienze Infermieristiche al second’anno a Massa: “Ho visto molta collaborazione tra le diverse professioni, e questo mi piace”. Michel non ha dubbi: “mi piacerebbe fare il tirocinio in questa struttura, perché mi sembra un posto speciale

Questi sono alcuni dei commenti di studenti e studentesse delle professioni sanitarie dell'Università di Pisa nel corso dell’Open Day della Palestra di Gabriele che si è svolto sabato 14 settembre, a Collesalvetti, presso il Santa Caterina, una delle otto strutture della Fondazione Maffi.

Quaranta studenti della Scuola di medicina dell’università di Pisa che frequentano i corsi delle professioni sanitarie, in particolare Scienze infermieristiche (Presidente Prof. Angelo Baggiani), Fisioterapia (Presidente Prof. Carmelo Chisari), Logopedia (Presidente Prof.ssa Francesca Forli), Scienze riabilitative delle professioni sanitarie (Presidente Prof. Paolo Parchi); Scienze e tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattive (Presidente Prof. Gabriele Siciliano), hanno partecipato in piccoli gruppi ad attività teorico-pratiche della Palestra di Gabriele.

Un percorso esperienziale che la Fondazione Maffi offre, ormai da tempo, a un pubblico molto vasto, anche di non addetti ai lavori. In questa occasione i partecipanti erano studenti che si avviano a diventare professionisti della cura. Ad accoglierli e ad introdurre la mattinata c’era Franco Luigi Falorni, Presidente della Maffi, che ha ricordato come la “Palestra di Gabriele” sia nata per aiutare a vedere bellezza anche lì dove si potrebbe percepire tutt’altro.


L’arcivescovo di Pisa, Giovanni Paolo Benotto, ha parlato di gratuità e della necessità che la cura, pur utilizzando macchine sempre più sofisticate, abbia bisogno prima di tutto del rapporto umano. Ha poi ricordato la sua esperienza di partecipante alla “Palestra” e di come abbia scoperto un modo di vedere il mondo sorprendente e interessante grazie all’incontro con un’anziana signora malata di Alzheimer che vive nella casa Maffi di Rosignano.

Il prof. Marco Macchia, delegato del Rettore per i rapporti con il territorio, ha sottolineato quanto questa iniziativa sia particolarmente sentita dal Rettore Prof Riccardo Zucchi e di come entrambe le due istituzioni possano trarre vantaggio da questa collaborazione, offrendo una formazione che è cruciale per comprendere il significato della disabilità e per rappresentare concretamente valori quali la prossimità, la solidarietà e l’etica.

L’evento è il risultato di un percorso coordinato dal prof. Emanuele Neri, Presidente della Scuola di Medicina dell’Università di Pisa, con i presidenti di Corso di Laurea che hanno aderito all’iniziativa, e con la Prof.ssa Caterina Rizzo, delegata per la formazione continua dell’Università, che hanno creduto in questa iniziativa e nelle possibili ricadute in ambito universitario.
Il Prof. Emanuele Neri ha ricordato agli studenti l’importanza dell'intelligenza emotiva, che si sviluppa unicamente attraverso un percorso esperienziale di tirocinio in strutture della rete formativa dei Corsi di laurea, che è alla base del rapporto operatore sanitario-paziente.

Michele Passarelli Lio, direttore generale della Fondazione, ha illustrato i servizi sociosanitari offerti nelle otto strutture che si caratterizzano per la cura di un ventaglio molto ampio di fragilità che va dagli anziani alle persone con diverse forme di disabilità mentale e fisica, fino alle persone in stato vegetativo.

Prima della divisione dei partecipanti nei sei laboratori – presentati da Antonia Peroni, direttore Socio-Sanitario della Maffi - Raffaele Carissimo, psichiatra e Medico Responsabile della struttura, ha svolto alcune riflessioni su come il linguaggio usato nelle leggi o nei media sia ancora oggi poco sensibile alla dignità delle persone portatrici di disabilità e di come questo sia indice di un lavoro che resta da fare, anche con la coerenza dei comportamenti.

 

Redazione Web

Nasce StArt, al via la nuova laurea magistrale in storia dell’Arte

2 mesi ago

Preparare professionisti che operano nelle imprese culturali pubbliche e private nel settore dei beni artistici da molti considerato il petrolio dell’Italia. È questo uno degli obiettivi di StaArt, la nuova laurea magistrale in storia dell’Arte dell’Università di Pisa appena attivata. Il percorso formativo multidisciplinare è infatti arricchito da laboratori pratici e tirocini che consentono di entrare in contatto con le diverse professioni nel mondo del lavoro. Queste non si limitano all’insegnamento nelle scuole, alla ricerca accademica, o alla pubblica amministrazione. Tra gli sbocchi possibili ci sono il curatore nella produzione e comunicazione di eventi connessi all’arte e alla sua storia, l’organizzazione di residenze per artisti emergenti, progetti di didattica museale, impieghi nell’editoria e nel mercato dell’arte in aste e gallerie commerciali.


Il professore Cortesini insieme ad un gruppo di studentesse e studenti


“A Pisa - spiega il professore Sergio Cortesini presidente di StArt - studentesse e studenti potranno approcciarsi allo studio della Storia dell’arte intesa come mappatura visuale della storia dell’intelligenza umana, come espressione personale ma anche mezzo di comunicazione sociale. Saranno invitati ad analizzare le storie degli artisti e della critica, spaziando dal mondo tardo-antico al presente, in Italia e in Europa ma sempre di più guardando in prospettive transnazionali e decoloniali, che aprono alla consapevolezza di storie delle arti plurali e dell’arte globale”.

StArt intende così fornire a studentesse e studenti una solida base di carattere storico e metodologico per indagare le opere d’arte non soltanto da un punto di vista formale, ma anche come prodotto intellettuale e materiale di un determinato contesto storico, culturale, sociale ed economico. La specificità di un’opera d’arte si arricchisce così nello studio delle fonti documentarie, archivistiche e a stampa, e oggi anche digitali e multimediali.
Con questo approccio interdisciplinare, le iscritte e gli iscritti di StArt potranno inoltre conoscere le tecniche e lo stato di conservazione dei manufatti e studiare come valorizzare il patrimonio che ci è stato tramandato o quello che stiamo producendo, percorrendo la storia del collezionismo e confrontandosi con le sfide dei musei di oggi.

Per le iscrizioni e le informazioni sul piano di studi tutte le informazioni sono sul sito del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere.

Redazione Web

Settimana europea della mobilità: giornata in Ateneo su bici e sicurezza stradale

2 mesi ago

 

In occasione della settimana europea della mobilità dal 16 al 22 settembre, la Commissione per lo Sviluppo Sostenibile di Ateneo (CoSA) dell'Università di Pisa insieme a Federazione italiana ambiente e bicicletta (FIAB) organizzano per venerdì 20 settembre due iniziative speciali per promuovere una mobilità cittadina più sostenibile e consapevole.

Dalle 8.30 alle 10.00 e dalle 14.00 alle 15.30 si svolge “Bike2Work”: studentesse, studenti, personale e docenti sono invitati a recarsi in Ateneo con la biciletta e a passare dal cortile del Palazzo la Sapienza (via Curtatone e Montanara) dove potranno compilare un breve questionario e contribuire a migliorare le politiche di mobilità sostenibile dell’Ateneo. In cambio riceveranno le istruzioni su come ritirare un gadget gratuito per la propria bicicletta.
Il pomeriggio dalle 17.30 al Centro Congressi Le Benedettine (Piazza S. Paolo a Ripa D'Arno, 16), si terrà un evento aperto a tutti dedicato alla mobilità urbana dal titolo "Chiacchierata informale sul tema del mobility management". Sono previsti gli interventi di Eleonora Perotto, Mobility manager Politecnico di Milano, di Barbara Melotti, Mobility Manager Aeroporto Bologna e di Paolo Ferri, Ceo Wecity.

 

 

Per partecipare alle due iniziative è raccomandata la registrazione. Ma intanto parliamo della giornata con il professor Marco Avvenuti, referente mobilità della Commissione per la Sostenibilità di Ateneo e con la sua presidente professoressa Elisa Giuliani, pro-rettrice per la Sostenibilità e l’Agenda 2030.

Professore Avvenuti, quali sono le sfide e opportunità per rendere le nostre città più accessibili, sicure e rispettose dell’ambiente?
Partiamo prima di tutto dalla sicurezza. Purtroppo, fatti tragici e recenti, e penso al ciclista travolto e rimasto ucciso in uno scontro con un’auto sui lungarni a Pisa a inizio settembre, ci ricordano, con grande rammarico, che anche nella nostra città la sicurezza stradale è motivo di allarme, come del resto lo è a livello nazionale. Secondo i dati ISTAT, nel 2023 in Italia gli incidenti sono avvenuti per il 73,3% in strade urbane, le vittime sono aumentate per i conducenti di biciclette (212; 205 nel 2022) e sono 485 fra i pedoni. Gli utenti più vulnerabili rappresentano il 50% dei morti sulle strade (49,3% nel 2022). E una nota particolarmente negativa è la quota di bambini da 0 a 14 anni deceduti in incidente stradale: 41 nel 2023, in aumento rispetto agli anni precedenti. Proprio in ambito urbano, dove le infrastrutture e le regolamentazioni dovrebbero garantire sicurezza e vivibilità, assistiamo sempre più spesso a comportamenti che mettono a rischio la vita, quali velocità eccessiva, utilizzo dei cellulari alla guida, mancato rispetto delle norme elementari della circolazione. Ed è triste constatare che, come società, ci siamo abituati a tollerare tutto questo per un sistema di mobilità che privilegia la velocità, quando poi sappiamo che nei centri urbani gli spostamenti avvengono a velocità medie sempre più basse a causa dell’abuso delle auto private e della congestione che ne consegue. E che la maggior parte delle distanze percorse è inferiore ai 4 km, quindi percorribili con biciclette.

Che si può fare per migliorare la situazione?
È urgente recuperare il ritardo nell'attuazione di interventi concreti per ridurre, se non azzerare, il numero delle vittime. Sappiamo che è possibile, come dimostrano le esperienze di molte città europee e ora anche italiane, come ad esempio a Bologna, dove dopo l’introduzione della “Città 30” si è registrato un calo degli incidenti più gravi (-37,8%), insieme ad un aumento dell’uso della bicicletta (+12%), del bike sharing (+92%) e del trasporto pubblico (+11%). Esistono quindi strumenti efficaci per salvare vite umane e migliorare la vivibilità nelle città senza comprometterne la mobilità. Tra questi, la moderazione della velocità, con l'istituzione di zone a 30 km/h sempre più ampie, il potenziamento dei servizi di trasporto pubblico, l’uso di dispositivi previsti dal codice della strada come il restringimento dello spazio dedicato alle auto private, la condivisione della carreggiata, le piste ciclabili. Inoltre, è fondamentale un’azione di repressione dei comportamenti scorretti con una presenza più capillare delle forze dell'ordine e l’uso appropriato di strumenti tecnologici di controllo (autovelox) e i sistemi di sicurezza attiva a bordo dei veicoli.

Professoressa Giuliani, cosa sta facendo la Commissione per la Sostenibilità di Ateneo?
Come Commissione per la Sostenibilità di Ateneo abbiamo il compito di guidare l'Università verso un suo sviluppo sostenibile, anche sotto il profilo della mobilità urbana. Soprattutto non vogliamo che la percezione di una scarsa sicurezza scoraggi le migliaia di persone che popolano la nostra comunità universitaria a utilizzare la bicicletta per gli spostamenti. Il tema della sicurezza si aggiunge peraltro al già grave problema dell’esposizione dei cittadini e delle cittadine (a piedi o meno) all’inquinamento da particolati fini legato al traffico urbano, che la ricerca scientifica dimostra essere responsabile di migliaia di morti premature all’anno. Auspichiamo pertanto un cambiamento culturale nella concezione dell’uso della strada e che questo sia ampiamente condiviso anche nelle altre realtà cittadine. Anche alla luce dell’accordo sui temi della sostenibilità siglato tra la nostra università e il Comune di Pisa il 7 maggio scorso, siamo disponibili a collaborare con l’amministrazione comunale per trovare soluzioni che rendano la mobilità sostenibile e, soprattutto, sicura.

Redazione Web

Buon compleanno professor Lenzini! Gli auguri dell’Università di Pisa

2 mesi ago

Una targa e un grande applauso hanno salutato, questa mattina al Polo delle Benedettine di Pisa, gli 80 anni del professor Luciano Lenzini, ossia il “padre” italiano di Internet. Fu lui, infatti, l’artefice del primo nodo di connessione del nostro paese nel lontano 1986, proiettando l’Italia nel futuro.

“Con la targa che oggi consegniamo al prof. Luciano Lenzini il nostro Ateneo non vuole solo celebrare la sua carriera nel campo dell’informatica, ma anche ringraziarlo per il contributo che ha dato alla formazione delle nuove generazioni – ha commentato il prof. Giuseppe Iannacone, prorettore vicario dell’Università di Pisa, aprendo i festeggiamenti -  Sono tantissimi i giovani che lui ha guidato nel percorso da studenti a ricercatori e che oggi sono impegnati in importanti atenei, centri di ricerca e imprese”.

“Se oggi l’Università di Pisa può vantare una lunga e solida tradizione nel campo dell’informatica lo si deve, in primo luogo, a persone come Luciano Lenzini, artefice di quel progetto che il 30 aprile 1986 permise all’Italia di connettersi per la prima volta ad Internet – ha detto il prof. Giuseppe Anastasi, delegato del rettore per la transizione digitale dell’Ateneo pisano – Per questo oggi è un onore per noi poterlo festeggiare, come è un immenso piacere averlo ancora tra i nostri più stretti collaboratori in tanti progetti di ricerca. In particolari quelli che riguardano Quantum Computing e Quantum Networking, suo nuovo campo d’interesse.  Lunedì 23 settembre, peraltro, inaugurerà un suo corso su queste tematiche all’interno del corso di laurea in Ingegneria Informatica”.

A festeggiarlo, sono stati i colleghi e tutta la governance dell’Università di Pisa, dove Lenzini si è laureato in Fisica nel 1969 e dove ha insegnato per quasi trent’anni come Professore Ordinario di Ingegneria Informatica presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione. All’Ateneo pisano era arrivato nel 1994, dopo aver lasciato il CNUCE, l’istituto del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) dove, dal 1970, aveva svolto attività di ricerca in ambito networking.

“Questo riconoscimento mi onora e vi ringrazio - ha commentato il prof. Luciano Lenzini, al momento della consegna della targa e ricordando i passi che hanno portato al primo collegamento internet in Italia – Ho ottanta anni, ma l’entusiasmo nel fare ricerca è quello di sempre. Oggi il mio auspicio è che qui a Pisa nasca un gruppo che possa lavorare sul quantum internet in modo da poter giocare lo stesso ruolo strategico avuto tra gli anni Settanta e Ottanta per lo sviluppo di Internet nel nostro Paese”.

Nella sua lunga e prestigiosa carriera, Lenzini ha lavorato dal 1973 al 1974 sulle reti di computer presso l'IBM Scientific Center di Cambridge in Massachusetts dove ha maturato una notevole esperienza nel campo dell'architettura e dei protocolli per le reti di computer, che a quel tempo erano nelle loro fasi iniziali. Ha poi sfruttato questa conoscenza dirigendo la progettazione e l'implementazione di RPCNET, la prima rete italiana a commutazione di pacchetto; di STELLA, la prima rete europea a pacchetto satellitare di trasmissione, e di OSIRIDE, la prima rete italiana OSI. Alla fine degli anni ’70 ha ideato e diretto l’iniziativa che ha portato al funzionamento del primo nodo Internet in Italia (il quarto in Europa dopo Norvegia, Regno Unito e Germania). Attualmente i suoi interessi di ricerca includono l’informatica quantistica e l’Internet quantistica.

Redazione Web

Ancora aperte le iscrizioni per l'Entrepreneurial Change-Making Programme, il programma di Circle U. verso l'innovazione e la sostenibilità

2 mesi 1 settimana ago

Per chi è appassionato di sostenibilità e vuole sviluppare un'idea imprenditoriale sostenibile, la nuova edizione del “Circle U. Entrepreneurial Change-Making Programme” ritorna a partire dal prossimo ottobre con una serie di webinar online e un evento in presenza a Louvain-la-Neuve a dicembre. Per iscriversi c'è tempo fino alla mezzanotte di lunedì 23 settembre.

Aperto a tutti gli studenti di laurea magistrale e dottorato, Entrepreneurial Change-Making Programme è un corso che tratta di innovazione e imprenditorialità, destinato ad affrontare le principali sfide sociali, economiche e ambientali in Europa.

Highlights:

  • Seminari online tenuti da docenti delle Università dell’Alleanza Circle U. appartenenti a discipline diverse
  • Team di studenti multiculturali e multidisciplinari
  • Facilitatori dei team che guidano la progettazione delle idee imprenditoriali
  • Presentazione delle idee a Louvain-la-Neuve, in Belgio

Programma
Il programma inizia il 16 ottobre 2024. La prima fase si svolge completamente online. Ogni mercoledì, dalle 17.30 alle 20.00 CET, si tiene un webinar di due ore e mezza. Il programma termina con un evento finale a Louvain-la-Neuve (Belgio) dal 9 al 13 dicembre 2024. La partecipazione a tutte le attività è obbligatoria. Il programma prevede il rilascio di 5 ECTS, il cui riconoscimento dovrà essere preliminarmente verificato con i referenti del proprio corso di laurea. 

L’Università di Pisa supporterà economicamente la partecipazione di 5 studenti, contribuendo alle spese di viaggio/alloggio secondo quanto previsto dalle tabelle per la mobilità breve del programma Erasmus+.

Processo di registrazione e scadenze
Per la registrazione, inviare un CV accademico e una lettera di motivazione a pisa@circle-u.eu (e in copia conoscenza a alessio.cavicchi@unipi.it e alessandra.meoni@unipi.it). Nella lettera di motivazione (max 500 parole) i candidati devono descrivere, in lingua inglese, il proprio interesse verso l'imprenditoria sostenibile e l'innovazione nonché la loro esperienza o disponibilità a vivere un'esperienza formativa in un contesto internazionale e multiculturale.

La scadenza per l’invio delle domande per gli studenti UNIPI è la mezzanotte di lunedì 23 settembre 2024. L’ateneo organizzatore (UCLouvain) invierà le informazioni riguardanti l'ammissione entro e non oltre il 23 settembre. La registrazione al corso non equivale necessariamente all'ammissione. UCLouvain invierà una mail che comunica l'eventuale ammissione al corso o l'inserimento nella lista d'attesa.

Contatti
Per qualsiasi informazione, contattare il responsabile locale del corso, prof. Alessio Cavicchi alessio.cavicchi@unipi.it, mettendo sempre in copia la dr.ssa Alessandra Meoni alessandra.meoni@unipi.it.

Redazione Web

Alla professoressa Antonetti la Medaglia Gian Paolo Chiusoli 2024

2 mesi 1 settimana ago

In occasione del XXVIII Congresso Nazionale della Società Chimica Italiana (SCI2024) che si è svolto a Milano dal 26 al 30 agosto 2024 la professoressa Claudia Antonetti del Dipartimento di Chimica e Chimica Industria dell’Università di Pisa ha ricevuto la Medaglia Gian Paolo Chiusoli 2024.

Il riconoscimento, istituito dalla SCI su iniziativa della Divisione di Chimica Industriale e del Gruppo Interdivisionale di Catalisi, è attribuito a scienziati italiani di non oltre 45 anni di età che operano in centri di ricerca, sia accademici che industriali, per i loro contributi di particolare rilievo scientifico, innovativo o applicativo nel settore della catalisi.

La profesoressa Claudia Antonetti è stata premiata per la sua attività di ricerca focalizzata sulla sintesi, caratterizzazione ed impiego di catalizzatori preparati ad-hoc in reazioni di interesse industriale e sull’ottimizzazione di processi catalitici rivolti alla valorizzazione di biomasse, anche di scarto, ponendo sempre grande attenzione alla sostenibilità.

Nella foto, un momento della premiazione.

 

 

 

 

Redazione Web

Il professore Salvati ha ricevuto l'Hukum Chandra Memorial Prize

2 mesi 1 settimana ago

Nicola Salvati, ordinario di Statistica presso il Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Pisa, ha ricevuto l’Hukum Chandra Memorial Prize dell'International Association of Survey Statisticians (IASS). Il riconoscimento, istituito in memoria dello statistico indiano Hukum Chandra scomparso nel 2021 a causa del COVID-19, viene assegnato a statitici nel pieno della loro carriera il cui lavoro rispecchi l’eredità scientifica dello studioso scomparso. La selezione è fatta da una giura che valuta diversi criteri: la qualità del lavoro presentato, il curriculum vitae complessivo del candidato o della candidata e la rilevanza della ricerca rispetto agli interessi di Hukum Chandra.

Per l’edizione del 2024, la giuria era composta da Eric Rancourt (Presidente, Statistics Canada), Sharon Lohr, Siu-Ming Tam e Nancy McBeth che all’unanimità hanno deciso di assegnare il premio a Nicola Salvati per il suo articolo “A nested error regression model with high-dimensional parameter for small area estimation”, scritto in collaborazione con Partha Lahiri. Le motivazioni espresse dalla giuria sono state la qualità e il rigore scientifico dell’articolo, nonché l’eccellente curriculum di Salvati.

Come vincitore, Salvati ha ricevuto 500 euro e l’opportunità di presentare il suo lavoro durante il webinar IASS che si terrà nell’ottobre 2024.

Redazione Web

Perché ridiamo. Alle origini del cervello sociale

2 mesi 1 settimana ago

 Elisabetta Palagi, etologa e professoressa dell’Università di Pisa è autrice insieme al neuroscienziato Fausto Caruana del volume Perché ridiamo. Alle origini del cervello sociale (Il Mulino, 2024). I due autori sfatano una serie di luoghi comuni a partire dall’idea, molto diffusa, secondo cui il riso sarebbe una prerogativa esclusiva degli esseri umani o che il ridere sia strettamente connesso all’humor. Il tema in realtà è un altro: la risata secondo Palagi e Caruana è la Stele di Rosetta del comportamento sociale da cui derivare una vera e propria teoria dell’interazione sociale.

Pubblichiamo di seguito l’introduzione al volume.

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Una decina di anni fa, uno degli autori di questo libro – il neuroscienziato – si era trovato nella rara condizione di poter dire qualcosa di scientificamente interessante sulle basi neurali del riso (diremo poi come e perché) e ha colto l’occasione. Molto cinico, ma l’occasione era ghiotta. Considerate che in neurologia il tema è molto serio, dato che esistono numerose condizioni patologiche che hanno il riso come tratto distintivo (una di queste, la «sindrome di riso e pianto patologico» associata alla paralisi pseudobulbare, è stata studiata da Joaquin Phoenix per dare vita alla sua celebre interpretazione di Joker). Tuttavia, per le neuroscienze, il riso – il nostro comportamento più frequente, la cosa che facciamo più spesso nell’arco delle nostre giornate – è un enigma, un comportamento misterioso. Terra incognita, come dicevano gli antichi. Perché?

Il problema principale è che il riso si sottrae a uno studio neuroscientifico rigoroso con tutte le sue forze. Robert Provine – psicologo americano e massimo studioso di questo comportamento (sentirete spesso il suo nome in questo libro) – una volta scrisse che il riso è quel comportamento che scompare quando si mette un individuo sotto scrutinio in laboratorio. Porti un soggetto sperimentale in un laboratorio scientifico e, appena si sente isolato e studiato come una cavia, per prima cosa smette di ridere. Ma se anche riusciste a farlo ridere, non potreste studiare il suo cervello a causa di un secondo problema: quando ride muove la testa, e tutto il corpo, e ogni sistema di rilevazione dell’attività neurale perderebbe il segnale e registrerebbe solo artefatti da movimento. Per questo molti neuroscienziati hanno cercato di aggirare il problema, studiando cosa succede quando ascoltiamo una risata, anziché quando siamo noi a ridere, anche se ovviamente non è la stessa cosa. Tornando a noi, poco meno di dieci anni fa, dicevamo, uno degli autori inizia una collaborazione con l’importantissimo centro di chirurgia dell’epilessia «Claudio Munari», all’Ospedale Niguarda di Milano, un gruppo di medici leader al mondo nella cura dei pazienti con epilessia farmacoresistente mediante approccio neurochirurgico. Una delle pratiche cliniche utilizzate al «Claudio Munari» prevede l’utilizzo della stimolazione elettrica intracerebrale, che viene applicata tramite elettrodi in grado di attivare artificialmente una piccola porzione di materia cerebrale. La stimolazione elettrica – una tecnica largamente utilizzata in neurochirurgia e il cui scopo è quello di individuare con la massima precisione il focus epilettogeno – viene eseguita su pazienti svegli e produce due tipi di risposte: risposte comportamentali (cioè movimenti osservabili da chiunque sia presente nella stanza) o risposte soggettive (ovvero effetti percepiti solo dal paziente: sensazioni, allucinazioni visive o uditive, ricordi, sapori ecc.). Ma i neurologi avevano notato che, in alcuni casi, i pazienti rispondevano alla stimolazione scoppiando a ridere e che spesso il riso era associato a una vera e propria esplosione di divertimento. Che diavolo stava succedendo? Ecco aperta una finestra esclusiva sulle basi neurali del riso: se non è possibile registrare segnali neurali dal cervello di una persona mentre ride, almeno è possibile indurre questo comportamento stimolando alcune regioni del cervello.

 

 

Più o meno negli stessi anni, all’Università di Pisa, l’altro autore di questo libro (l’etologa) cominciava a interessarsi ai meccanismi alla base della condivisione degli stati d’animo tra i compagni di gruppo, fossero questi umani o non umani. Quali sono i meccanismi attraverso cui gli uomini e gli animali trasmettono emozioni o informazioni in modo automatico e veloce, senza necessità di utilizzare meccanismi di comunicazione complessa? Il primo comportamento su cui cadono gli occhi dell’etologa è lo sbadiglio. Che nulla ha a che vedere con il riso, penseranno i lettori. Vero. Tuttavia, lo sbadiglio è contagioso e lo sappiamo bene quando siamo in gruppo e uno di noi comincia a sbadigliare. Tempo qualche secondo e la combriccola si trasforma in un insieme di persone a bocca aperta, impegnate in grandi respiri e mugolii. Dopo poco tempo, l’idea che è ora di andare a dormire viene condivisa da tutti. Attraverso un comportamento semplice, o meglio attraverso la sua contagiosità, il gruppo si sincronizza. Vedremo più tardi, nel corso di questa narrazione, come il contagio di sbadiglio sia uno dei meccanismi alla base della nostra socialità e di quella degli altri animali. Lo sbadiglio è contagioso, ma lo è anche la risata. E l’etologa lo sapeva bene! Per il suo dottorato di ricerca (più di dieci anni fa!) decide infatti di concentrarsi sulle espressioni facciali, condite da vocalizzazioni che le grandi scimmie emettono quando giocano. Appare immediatamente evidente che tali «schiamazzi» avvengono non tanto quando le scimmie giocano da sole, ma quando si solleticano, si rotolano e rincorrono le altre. In parole povere, le risate sono intercalate nelle diverse azioni ludiche effettuate dagli animali. La risata appare quindi un elemento essenziale quando si gioca insieme, un elemento di punteggiatura che dà senso alle azioni che si susseguono velocemente. Ma come fanno gli animali a comprenderne il significato, elaborarlo e tradurlo in informazione emotiva. Esattamente come avviene per lo sbadiglio, la risata è contagiosa, Ecco che tutto ruota di nuovo intorno al concetto «faccio mio ciò che vedo sulla tua faccia» per entrare in sintonia con te. Ecco quindi trovata la chiave per la comprensione del riso, guardarlo sulla faccia dell’altro.

In entrambi i filoni di studio, sia in quello legato alle basi neurali del riso umano sia in quello legato al comportamento animale, le domande suscitate dalle prime evidenze hanno aperto la porta ad altre domande, per rispondere alle quali è necessario uscire dall’ambito ristretto di una singola disciplina, per intavolare un dialogo con discipline incredibilmente lontane e disparate, che includono neurologia, filosofia, linguistica, psicologia dello sviluppo, semiotica e altre ancora più lontane, come la storia romana o l’arte visiva (esiste anche lo yoga della risata, ma in realtà non ne sappiamo nulla: sappiamo solo che esiste). Ed ecco cosa emerge: per secoli e secoli sulla risata sono circolate due assunzioni che a questo punto, però, pensiamo siano totalmente sbagliate e che hanno bloccato la strada a ogni progresso. La prima è che la risata è un comportamento unicamente umano e, quindi, che gli altri animali non ridano. La seconda è che la risata è qualcosa di strettamente connesso allo humor. Questo dialogo interdisciplinare ci ha invece convinto di due cose. La prima è che le due assunzioni appena citate siano sbagliate. La seconda è che la risata sia la Stele di Rosetta del comportamento sociale. E da qui l’idea di unire le forze e scriverci sopra un libro. Abbiamo dato un nome a questa idea: teoria dell’interazione sociale.

Questo libro vuole fornire una fotografia del riso presa da diverse prospettive – neuroscienze, etologia, filosofia, psicologia sociale, linguistica – ma tutto tenuto insieme all’interno di una narrazione coerente, ovvero quella fornita da un approccio evoluzionista. Ci sono solo alcuni libri sul riso, e questi libri sono scritti per lo più da critici letterari, da antropologi, da psicologi sociali e, soprattutto, da filosofi. Di conseguenza, questi volumi si focalizzano sugli aspetti più tipicamente umani del riso, allontanandosi inevitabilmente da un approccio naturalistico. Questo libro invece è scritto da un neuroscienziato e da un’etologa, e questo rende il libro molto diverso, con un orientamento «neuroetologico», smaccatamente naturalistico ed evoluzionista. Ma partiamo dall’inizio. E quando diciamo dall’inizio diciamo sul serio: partiamo dai filosofi greci.

Redazione Web

La Gioconda in due millimetri: l’elettronica stampabile non è mai stata così micro

2 mesi 1 settimana ago

La Gioconda di Leonardo da Vinci in due millimetri, il Cherubino dell’Università di Pisa in appena mezzo millimetro. Sono micro “prove di maestria” per testare un nuovo prototipo di stampante ad alta risoluzione dell’Ateneo pisano destinato a fabbricare microdispositivi elettronici su supporti bidimensionali come la carta. Lo strumento è infatti in grado di realizzare stampe a risoluzioni submicrometriche, superando i limiti dei dispositivi attualmente in commercio.

“Questa miniaturizzazione costituisce un ulteriore passo avanti - spiega Elisabetta Dimaggio, ricercatrice dell’Università di Pisa - Il futuro è infatti nell’elettronica flessibile e indossabile, nella creazione di sistemi alternativi rispetto a quelli classici basati su silicio che possano adattarsi a diverse superfici per portare l'elettronica ovunque, proprio lì dove serve. In questo scenario, uno dei campi di applicazione più promettenti è ad esempio quello biomedicale con apparecchi indossabili e capaci di registrare i parametri vitali senza dover necessariamente far ricorso a sistemi ingombranti o invasivi”.

Dal punto di vista tecnico la stampante realizzata è estremamente versatile e integra due diverse tecniche di deposizione additiva di materiali (Inkjet e Dip Pen Nanolithography) e una tecnica sottrattiva, (Scratching Lithography). Le diverse modalità possono essere eseguite in sequenza senza dover mai rimuovere il campione dalla stampante, fattore che riduce il rischio di danneggiamento dei substrati e dei materiali.

La stampante è stata messo a punto nel laboratorio di Printable Electronics del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione in collaborazione con l’azienda toscana Quantavis srl e NANO-CNR di Pisa. La ricerca, pubblicata sulla rivista Advanced Materials Technologies ha come primo autore Riccardo Sargeni, dottorando UNIPI ed è stata finanziata dalla Commissione europea attraverso due progetti (ERC PEP2D e ERC Proof of Concept PREPRINT) che vedono impegnato il gruppo guidato dal professore Gianluca Fiori dell’Università di Pisa.


 

Redazione Web

La Toscana si illumina di scienza: torna il 27 settembre BRIGHT-NIGHT, la Notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori

2 mesi 1 settimana ago

Venerdì 27 settembre torna l’appuntamento con la “Notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori”, la manifestazione che permette di immergersi nel mondo della scienza e della ricerca e scoprire il lavoro di chi ogni giorno si impegna a trovare soluzioni per le sfide di oggi e di domani. Promosso annualmente dalla Commissione Europea per diffondere la cultura scientifica, l’iniziativa si svolge contemporaneamente in tutta Europa. In Toscana, l'evento prende il nome di BRIGHT-NIGHT, un titolo che riflette perfettamente la sua missione: illuminare la notte con il talento dei ricercatori. BRIGHT, infatti, è l’acronimo di "Brilliant Researchers Impact on Growth Health and Trust in research", ovvero "Ricercatori brillanti che influenzano la crescita, la salute e la fiducia nella ricerca" e prevede un ricco programma di iniziative presentato oggi in conferenza stampa.

BRIGHT-NIGHT coinvolge tutto il mondo della ricerca della Toscana: è promosso dagli Atenei (Università di Firenze, Pisa, Siena, Siena Stranieri, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Scuola Normale Superiore e Scuola IMT Alti Studi Lucca) e da un’ampia rete di Enti di ricerca - il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), l'European Gravitational Observatory (EGO), l’Istituto Nazionale di Astrofisica- Osservatorio Astrofisico di Arcetri (INAF-OAA) - con il sostegno della Regione Toscana, nell’ambito di Giovanisì, il progetto regionale per l’autonomia dei giovani.

Anche quest’anno saranno coinvolti nella manifestazione circa 1000 ricercatrici e ricercatori, presenti nelle piazze di molte città della regione (Arezzo, Cascina, Firenze, Grosseto, Lucca, Pisa, Prato, San Giovanni Valdarno, Siena) che animeranno centinaia di iniziative: laboratori, dimostrazioni, esperimenti, mostre, visite guidate e passeggiate scientifiche coinvolgeranno i cittadini in un percorso avvincente attraverso una vastissima gamma di temi legati alla ricerca.

Novità di questa edizione è il tema “BRIGHT Women”, un focus particolare dedicato alla ricerca e agli studi che promuovono il benessere e l’emancipazione delle donne e di cui si discuterà nell’evento in programma a Firenze il 25 settembre, che anticipa gli appuntamenti del 27. L’iniziativa, dal titolo “Bright Women: Ricerca per il Ben-Essere Globale”, in programma alle ore 10 a Palazzo Strozzi Sacrati, in Piazza Duomo, nasce con la collaborazione della Commissione Regionale Pari Opportunità della Toscana e vede i contributi di tutti gli enti partner, per la prima volta riuniti nel proporre un appuntamento comune, che avrà poi declinazioni in tutte le città. Il programma in dettaglio è disponibile su www.bright-night.it.

“In Toscana il sistema universitario e i territori hanno un legame strettissimo e Bright Night è uno dei momenti principali durante l’anno che riesce a mettere in evidenza questo rapporto”, ha osservato il presidente Eugenio Giani. “Sarà un piacere anche quest’anno incontrare tanti appassionati ricercatori e scoprire cosa studiano. L’Università e la ricerca sono elementi di ricchezza della nostra società e questa manifestazione ce lo ricorda con sobrietà e chiarezza, animando tante piazze delle città toscane”, ha concluso Giani che, ribadendo la volontà della Regione di sostenere il sistema accademico toscano, ha sottolineato l’importanza di garantire risorse alla ricerca.

“Anche quest'anno Bright Night – ha affermato l’assessora a Università, ricerca e diritto allo studio Alessandra Nardini - ci permetterà di immergerci nel mondo della scienza e della ricerca e scoprire il lavoro di chi ogni giorno si impegna a trovare soluzioni per le sfide di oggi e di domani, per accompagnarci nelle grande trasformazioni in atto e ridurre le disuguaglianze, per garantire diritti e pari opportunità. Anche quest'anno, l'evento coinvolgerà tutto il mondo dell'università e della ricerca della Toscana con tantissime iniziative non solo nelle città universitarie ma disseminate nel territorio regionale. Sono particolarmente orgogliosa che questa edizione sia arricchita dal focus specifico "Bright Women" dedicato alle donne impegnate in questi campi, spesso non adeguatamente valorizzate, ai loro talenti e anche alla ricerca e agli studi che promuovono il benessere e l’emancipazione femminile. In un tempo buio che sembra guardare al passato e dove, soprattutto sul web, si diffondono assurde teorie anti-scientifiche come abbiamo visto soprattutto nei mesi della pandemia, facciamo sì che le notti toscane siano invece illuminate dal talento delle ricercatrici e dei ricercatori e dalla speranza che il loro lavoro rappresenta per le nostre vite e per il futuro dell'umanità. Partecipiamo a Bright Night, facciamolo tutte e tutti, a partire dalle più piccole e i più piccoli, dalle scuole, perché è un evento divertente, formativo, coinvolgente e può davvero accendere l'interesse e l'amore per la scienza e per la ricerca. Ne abbiamo davvero bisogno. Grazie alle Università toscane e agli enti di ricerca che hanno aderito a questa iniziativa e organizzato un'edizione dal programma ricchissimo. L'ennesima dimostrazione che il sistema toscano dell'università e della ricerca è capace di fare squadra e dar vita a progettualità ed iniziative di grande valore”.

"Nel presentare le iniziative di Bright Night 2024, vorrei sottolineare il grande significato culturale di questa manifestazione, che segue l'obiettivo di trasmettere alle nuove generazioni il meglio di quello che ha sviluppato la nostra civiltà - ha dichiarato Riccardo Zucchi, rettore dell'Università di Pisa, ateneo coordinatore a livello regionale - In primo luogo il metodo scientifico, nato proprio qui in Toscana, da Galileo Galilei, lo scienziato che ci ha insegnato l’importanza della ricerca e della conoscenza. Proprio da Galileo abbiamo imparato quanto sia importante affiancare alla conoscenza scientifica una scelta di valori etici. Con questo messaggio ci rivolgiamo ai cittadini, in particolare al pubblico dei più giovani, che invitiamo a partecipare alle iniziative toscane di Bright-Night per scoprire quanto il lavoro dei nostri ricercatori e delle nostre ricercatrici sia fondamentale per il progresso della nostra società".


I rappresentanti di tutti gli Atenei e dei centri di ricerca della Toscana con il presidente Eugenio Giani e l'assessora Alessandra Nardini (foto credits: Regione Toscana).

In breve, alcune anticipazioni del programma di iniziative.

Anche quest’anno il programma di BRIGHT-NIGHT a Firenze è particolarmente ricco di appuntamenti che si estenderanno lungo tutta la settimana. L’edizione fiorentina 2024 si apre con tre eventi serali: si parte lunedì 23 settembre al Teatro Puccini con "NOMADIC. Canto per la biodiversità”, dedicato alle sfide delle migrazioni umane e animali. Martedì 24 settembre al Cinema La Compagnia andrà in scena "Molecole d’autore in cerca di memoria", liberamente tratto da “Il Sistema Periodico” di Primo Levi. Sempre al Cinema La Compagnia, mercoledì 25 settembre è in programma "The Planets", conferenza-spettacolo sul Sistema Solare (in collaborazione con INAF- Osservatorio Astrofisico di Arcetri). Non mancheranno poi conferenze e passeggiate tematiche. Il 27 settembre in piazza Santissima Annunziata ricercatori dell’Ateneo coinvolgeranno il pubblico con laboratori ed esperimenti negli stand espositivi. Ai più piccoli saranno dedicati una caccia al tesoro e un intero padiglione per scoprire la scienza attraverso il gioco. Il 28 e il 29 settembre le sedi del Sistema Museale dell’Ateneo e altri musei del territorio ospiteranno attività e proposte volte a stimolare la curiosità nelle discipline più diverse.

Cuore della manifestazione a Pisa saranno ancora una volta le Piazze della Ricerca, quest’anno ispirate alle “P” dell’Agenda dello Sviluppo Sostenibile: “Planet” (Piazza Santa Caterina), “People” (Largo Ciro Menotti), “Prosperity” (Piazza dei Cavalieri) e “Peace” (Logge di Banchi). Laboratori, esperimenti live e attività per bambini accompagneranno il pubblico alla scoperta del lavoro di ricercatrici e ricercatori dei tre atenei (Università di Pisa, Scuola Normale Superiore e Scuola Superiore Sant’Anna) e dei centri di ricerca (CNR, INGV, INFN, EGO) promotori della manifestazione in collaborazione con il Comune di Pisa. Anche le sedi universitarie, i centri di ricerca, i musei e le biblioteche ospiteranno attività laboratoriali, workshop, conferenze e giochi aperti a tutti i visitatori e alle scuole, con un programma di oltre 60 iniziative a loro dedicate nella mattina. Per il tema “Bright Women”, il Palazzo della Sapienza ospiterà a partire dalle ore 10 un evento dedicato all'imprenditoria femminile, coinvolgendo ospiti internazionali provenienti dalla rete delle Alleanze Universitarie Europee di cui fanno parte gli atenei toscani (Circle U., EUniWell, EELISA) e imprenditrici di successo provenienti dall’ecosistema di innovazione pisano. Con la collaborazione dell’Opera Primaziale, appuntamento nel pomeriggio con “Bright Tower”, visite guidate al Camposanto Monumentale e alla mostra "La Torre allo specchio" in Piazza dei Miracoli. Chiusura della manifestazione con lo spettacolo "Shaping a Brighter Future”, videomapping in Logge di Banchi.

A Siena la Bright-Night propone le iniziative dell'Università e dell'Università per Stranieri, con la collaborazione del Comune e di altre importanti istituzioni cittadine. Il viaggio sarà il filo conduttore degli eventi organizzati dall'Università di Siena, che allestirà più di 80 postazioni al complesso monumentale del Santa Maria della Scala, uno dei più antichi ospedali sulla via Francigena, simbolo del viaggio per eccellenza. Un incontro mattutino con le scuole sui viaggi reali, ideali o interiori della letteratura classica e due spettacoli serali arricchiranno la giornata del 27, che avrà anche due momenti introduttivi, il 25 e il 26, con una performance musicale sui viaggi immaginari e con un incontro sui viaggi affrontati dagli studenti e dalle studentesse universitari/ie fuorisede.
L'Università per Stranieri di Siena mette al centro di venerdì 27 un incontro dedicato alle donne e il lavoro, accompagnato da un concerto di armonie cinesi dell'Ensemble du Sud e da una visita alla moschea di Colle Val d'Elsa. Il giorno precedente, giovedì 26 settembre, nella sede di piazza Rosselli, ‘Aspettando Bright-Night’ festeggerà la Giornata Europea delle Lingue. Il ‘villaggio linguistico’ della Stranieri offrirà nell’occasione alle scuole, agli adulti e ai bambini workshop in sedici lingue, giochi linguistici, conferenze e mostre all’insegna del pluralismo culturale, della comprensione e del dialogo tra cittadini del mondo.

A Lucca, per l'edizione 2024 di Bright, il pubblico potrà immergersi in una serie di attività interattive e laboratori pensati per tutte le età. Tra gli eventi principali, il "Quizzone scientifico", uno spettacolo interattivo, metterà alla prova le conoscenze sull'intelligenza - “naturale” e artificiale - con domande curiose e stimolanti, mentre i chiostri del Complesso di San Francesco, sede della Scuola IMT, ospiteranno vari stand della ricerca. I partecipanti avranno l'opportunità di esplorare tematiche come la cybersicurezza, l'intelligenza artificiale, la scienza dei materiali, neuroscienze ed emozioni e tanto altro attraverso sessioni pratiche e dimostrazioni. Numerose attività saranno dedicate ai più giovani, come il laboratorio di robotica educativa e quello dedicato all'esplorazione del cervello, offrendo un'esperienza davvero formativa ma anche molto divertente e adatta a tutti. Anche i più piccoli potranno divertirsi con laboratori interattivi, origami ingegneristici e percorsi storici alla scoperta di animali medievali e dei segreti nascosti di Lucca. L'intera manifestazione si svolgerà in un clima di scoperta, partecipazione e allegria. Un'occasione unica per avvicinarsi al mondo della ricerca e conoscere da vicino il lavoro delle ricercatrici e dei ricercatori.

Il progetto BRIGHT-NIGHT è un evento associato del programma HORIZON-MSCA-2023-CITIZENS-01 della Commissione Europea.

Redazione Web
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2 ore 28 minuti ago
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