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GAME UPI #moving4future: a Lucca oltre 100 studenti per l'evento conclusivo del progetto

1 giorno 8 ore ago

Oltre 100 studenti si sono ritrovati a Palazzo Ducale a Lucca, per prendere parte all’evento conclusivo del progetto #moving4future, di cui l’Università di Pisa è stata partner, con capofila la Provincia di Lucca. A rotazione ragazze e ragazzi sono stati coinvolti in diverse iniziative in contemporanea organizzate nel suggestivo scenario delle sale del palazzo della Provincia tra conferenze, eventi di orienteering, quiz incentrati sulla storia del palazzo e sulla Provincia, visione di documentari e video realizzati dagli alunni delle scuole del territorio che hanno aderito al progetto.

A fare gli onori di casa, il consigliere provinciale Federico Gilardetti, a cui sono seguiti gli interventi di tutti rappresentanti degli altri partner del progetto.

La Provincia di Lucca era risultata tra le prime 20 in Italia selezionate per la co-progettazione e co-gestione di progetti nell’ambito del Programma Nazionale “G.A.M.E. UPI (G.iovani A.utodeterminazione M.ovimento E.mpowerment) tutti in campo nessuno escluso”, accedendo al Fondo per le politiche giovanili per l’attuazione del progetto dell’ente di Palazzo Ducale denominato “MOVING4FUTURE”, inserito nel programma nazionale, sviluppato dall’Unione delle Province d’Italia, allo scopo di supportare le attività realizzate dalle amministrazioni provinciali in sinergia con le scuole, le associazioni e le società sportive dilettantistiche e gli enti del terzo settore (ETS) di ambito sportivo.

Le iniziative messe in campo sul territorio lucchese, grazie alla collaborazione di partner quali l’Università di Pisa, Upi Toscana, Lucca Film Festival – Associazione Vi(S)ta nova Ets, Lucca Crea, Atletica Virtus Lucca, CAI-Club Alpino Italiano (Sezione di Lucca), l’Istituto alberghiero “Pieroni” di Barga e l’Istituto “Marconi” di Seravezza, si sono incentrate sulla promozione dello sport e di stili di vita sani e di alleanza educativa tra sport, disabilità e comunità; focalizzandosi sull’attività sportiva e sulla sua promozione come mezzo per incrementare il benessere fisico e psicologico tra i giovani, nonché per eliminare barriere economiche, sociali e culturali, contrastando casi di disagio giovanile e favorendo un contesto di aggregazione e inclusività.

I ragazzi e le ragazze hanno sperimentato pratiche di orientering e gaming sfidandosi in una sorta di caccia al tesoro fra le mura del palazzo, realizzata in collaborazione fra Lucca Crea e il CAI – Club Alpino Italiano sezione di Lucca, sfidandosi nella fase finale in un quiz che ha favorito la conoscenza di Palazzo Ducale e della sua storia. Oltre ad assistere all’importante tavola rotonda “Sport e disabilità: un incontro nella vita, nello studio e… in un libro” con la partecipazione del professor Marco Macchia (Università di Pisa), del professor Claudio Oliva (responsabile della Provincia di Lucca per l’educazione fisica), del professor Luca Fanucci (Università di Pisa), di Sandra Lischi (co-direttrice della collana "Progetti di vita. Storie di studenti con disabilità", Università di Pisa), della campionessa di scherma Alessia Biagini e del campione velocista Samuele Ceccarelli, moderato dalla dott.ssa Francesca Corradi (curatrice della collana "Progetti di vita. Storie di studenti con disabilità”). Durante l’incontro sono stati distribuiti gratuitamente alcune copie del volume “Sport e disabilità”.

Nel corso della mattinata, inoltre, è stato presentato il documentario/video realizzato da Chiara Musicò, in collaborazione col Polo Multimediale del Centro per l’Innovazione e la diffusione della cultura dell’Università di Pisa.

La giornata si è chiusa con le premiazioni dei cortometraggi dell’Isi di Barga e dell’Isi Marconi di Viareggio da parte del direttore di Lucca Film Festival Nicola Borelli e dei vincitori delle gare di orienteering e gaming da parte di Lucca Crea, CAI Lucca e dell’atleta Samuele Ceccarelli.

Sono stati premiati il Gruppo Alfa dell’Isi di Barga formato dagli studenti Alessandro Giacchini Alessandro, Mattia Roni, Giada Biagini, Jessica Boggi e Michele Bonaccorsi. Inoltre il gruppo Foxtrot dell’ ISI Marconi di Viareggio: Megan Prendi, Sarah Simoncini, Roberto Luigi Alfonso, Tota Emir, Edwar Cristea, Dibra Eran. Premiato anche il gruppo Lima dell’Isi Marconi, Andrea Morigoni, Giada Del Pizzo, Davide Goncalves, Gilda Seeger, Arlind Dibra.

(Fonte: Ufficio Stampa Provincia di Lucca).

Redazione Web

Il 2025 inizia con tante opportunità internazionali offerte da Circle U.

3 giorni 2 ore ago

Il 2024 sta per finire, ma l’anno nuovo inizia con tante opportunità internazionali offerte da Circle U., l’Alleanza Universitaria che riunisce 9 atenei europei in un unico campus con proposte e iniziative destinate a studenti, docenti, ricercatori e staff.

Qui di seguito sono pubblicate le ultimissime proposte, alcune con scadenze molto ravvicinate, ma interessanti per chi vuole fare un’esperienza internazionale... anche da casa.

 

Corsi online per studenti e dottorandi

 

Design Thinking, Systems Thinking, and Participatory Project Design

Discover three transformative approaches to addressing complex problems and sparking innovation. Participants will gain essential skills to rethink complexity and develop creative, sustainable solutions.

  • Teaching: 21 January–24 February 2025
  • Location: Online
  • Level: MA and PhD
  • Application deadline: 19th January 2025

Visit I-Lab to register for the three webinars

 

Multilingualism Specialisation C – Language Policy in multilingual settings

Explore the evolution and impact of global language policies through case studies and key sociolinguistic concepts. Understand frameworks, implementation, and outcomes in multilingual contexts and institutions worldwide. Join us to analyze and shape language planning and policy!

  • Teaching: 4 February–13 May 2025
  • Location: Online
  • Level: MA students
  • ECTS: 10
  • Application deadline: 6th January 2025
  • Webpage: Multilingualism Specialisation C

 

Corporate Sustainability Law

This course introduces the new interdisciplinary concept of Corporate Sustainability Law, which identifies and analyses the multi-layered regulatory framework that intends to promote corporate sustainability.

  • Teaching: 24 February–7 March 2025
  • Location: Online
  • Level: BA students
  • ECTS: 10
  • Application deadline: 15th January 2025
  • Webpage: Corporate Sustainability Law

 

The Politics of Bureaucracy

The study of bureaucracy is the study of politics. You will be introduced to several interdisciplinary theories about the relationship between politics and administration and the importance of bureaucracy for democratic governance.

  • Teaching: 25 February–28 March 2025
  • Location: Online
  • Level: MA students in Political Science or related disciplines
  • ECTS: 5
  • Application deadline: 15th January 2025
  • Webpage: The Politics of Bureaucracy

 

A taste of Serbian

A series of workshops that will allow you to get a taste of Serbian language and culture, and take a virtual tour around Belgrade

 

 

Opportunità per docenti e ricercatori

 

Open conversation:
Perspectives on Research and Mobility in Teacher Education?

This Open Conversation concludes the Circle U. Teacher Education Network's 2024 seed-funded project. Join to hear about their findings and recommendations, get insights from decision-makers and take part in a panel discussion on how to innovate teacher training across Circle U.!

 

 

Opportunità di finanziamenti per studenti, ricercatori, docenti e staff

 

Equity, Diversity & Inclusion

This funding opportunity invites students, administrative staff, and faculty members from Circle U. member institutions to develop innovative projects that advance equity, diversity, and inclusion within their academic environments.

  • Target audience: students, administrative staff, and faculty members
  • Maximum grant per project: €4,000
  • Funding duration: One year
  • Format: call for application
  • Application deadline: 28th February 2025
  • Webpage: Equity, Diversity & Inclusion
  • Contactdiversity@circle-u.eu

 

Circle U. Sandpits 2025

Sandpits are a fantastic opportunity for Circle U. researchers who are experts in their field, to develop research projects and scientific thinking through collaboration with peers from other disciplines. In 2025 the Sandpits will focus on developing inter- and transdisciplinary projects with Democracy as an overarching theme.

  • Target group: experienced researchers from partner universities that are members of Circle U.
  • Date: May 27th (first session) and September 9th to 11th (second sessions)
  • Deadline for applications: March 15th 2025
  • Format: first session online and second session in Louvain-la-Neuve
  • Registration here 
  • WebpageCircle U. Sandpits 2025
 

Circle U. Postdoc Mobility Programme

The postdoctoral mobility fellowships are aimed at researchers from Circle U. universities who wish to continue their scientific or academic career at another Circle U. university. The aim for the participants should be to prepare a joint research proposal.

Redazione Web

Il professor Luca Sanguinetti nominato 'Fellow' dell'IEEE

3 giorni 8 ore ago

Il professor Luca Sanguinetti, ordinario di Telecomunicazioni al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell'Università di Pisa, è stato nominato "Fellow" dell’Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE), la più importante organizzazione al mondo nell’ambito dell'ingegneria elettrica ed elettronica e delle tecnologie dell'informazione. Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato al professor Sanguinetti “per i suoi contributi scientifici nel campo delle comunicazioni wireless multi-antenna e multi-cellulari”.

La IEEE è l’associazione professionale più grande del mondo dedicata al progresso della tecnologia a beneficio dell’umanità che conta 460.000 soci in 190 paesi, comprendendo un ampio spettro di settori che vanno dai sistemi aerospaziali, i calcolatori, le telecomunicazioni, ai sistemi biomedicali, i sistemi elettrici e l’elettronica di consumo. Il titolo di “Fellow” riconosce un'eccezionale distinzione nella professione ed è riservato a persone con un eccezionale curriculum di risultati in uno qualsiasi dei campi di interesse dell'IEEE. Ogni anno ottiene il titolo di “Fellow” meno dello 0,1% dei membri dell'IEEE.

Il curriculum del professor Luca Sanguinetti

Il professor Luca Sanguinetti ha conseguito con lode la laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni nel 2002 e il dottorato di ricerca in Ingegneria dell’Informazione nel 2005 presso l'Università di Pisa. Durante il suo percorso formativo, ha acquisito esperienze internazionali di rilievo: nel 2004 è stato visiting Ph.D. student presso il German Aerospace Center (DLR) a Oberpfaffenhofen, Germania, e tra il 2007 e il 2008 ha lavorato come Postdoctoral Associate presso il Dipartimento di Ingegneria Elettrica dell'Università di Princeton, negli Stati Uniti. Dal 2013 al 2017 è stato affiliato al Large Systems and Networks Group (LANEAS) di CentraleSupélec, Francia, grazie alla borsa di ricerca FP7 Marie Curie IEF per il progetto Dense deployments for green cellular networks, focalizzato sullo sviluppo di reti cellulari ad alta densità ed efficienti dal punto di vista energetico. Durante questo periodo, il professor Sanguinetti ha dato un importante contributo a progetti innovativi nel campo delle reti wireless e dei sistemi su larga scala.

È autore di due libri di riferimento nel settore dei sistemi di comunicazione: Massive MIMO Networks: Spectral, Energy, and Hardware Efficiency (2017) e Foundations on User-Centric Cell-Free Massive MIMO (2020), che rappresentano pietre miliari nello sviluppo delle tecnologie Massive MIMO, fondamentali per le reti 5G e le future generazioni di comunicazioni. Il professor Luca Sanguinetti ha ricevuto numerosi riconoscimenti prestigiosi, tra cui il Marconi Prize Paper Award in Wireless Communications (2018, 2022) e l’IEEE Communications Society Outstanding Paper Award (2023).

Ha ricoperto il ruolo di Associate Editor per IEEE Transactions on Wireless Communications, IEEE Transactions on Communications e IEEE Signal Processing Letters, oltre a essere Lead Guest Editor per IEEE Journal on Selected Areas of Communications. Attualmente è membro dell’Executive Editorial Committee di IEEE Transactions on Wireless Communications.

Redazione Web

Ateneo in lutto per la scomparsa della professoressa Gabriella Rossetti

4 giorni 8 ore ago

Lunedì 16 dicembre 2024, ci ha lasciato il professoressa Gabriella Rossetti, a lungo ordinaria di Storia medioevale presso il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell'Università di Pisa. 

I funerali si terranno martedì 17 dicembre alle ore 15.30 nella chiesa di San Giovanni Contignaco a Salso Maggiore Terme.

Qui di seguito pubblichiamo un ricordo del prof.ssa Rossetti a firma di due sue allieve e docenti del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell'Ateneo pisano: le prof.sse Enrica Salvatori e Gabriella Garzella.

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Il 16 dicembre 2024 ci ha lasciato Gabriella Rossetti, storica medievista di altissimo livello, già professoressa ordinaria dell'Ateneo pisano.

Allieva di Cinzio Violante presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove si laureò nel 1959 con una tesi sul giovane Gioacchino Volpe, fu borsista dell'Istituto di Studi Storici "Benedetto Croce" di Napoli (1961-1962) presentando una dissertazione, diretta da Delio Cantimori, sull’influsso del materialismo storico nella medievistica italiana tra Otto e Novecento.  Sempre nei primi anni Sessanta era responsabile alla Fondazione Italiana per la Storia Amministrativa, creata da Gianfranco Miglio, della rubrica Rassegna di storia delle istituzioni pubbliche in Italia per gli «Annali della FISA». Dal 1965 assistente di ruolo alla cattedra pisana di Storia Medievale, conseguì nel 1970 la libera docenza e nel 1975 l'ordinariato, insegnando, prima di tornare a Pisa, a Bologna (1973-1974) e a Torino (1976-1977).

Si distinse subito, oltre che per i contributi personali alla conoscenza del Medioevo, per l’incredibile capacità di dialogo con i principali studiosi dell'epoca e di organizzazione di incontri, da cui scaturirono volumi fondamentali come Forme di potere e struttura sociale in Italia nel Medioevo (Bologna, Il Mulino, 1977) e Medioevo rurale. Sulle tracce della civiltà contadina, curato con Vito Fumagalli (Bologna, Il Mulino, 1980), testi che hanno guidato la formazione di intere generazioni di medievisti.

 Agli inizi degli anni Ottanta, frutto di discussioni e incontri con in principali studiosi italiani e internazionali nacque l'idea del GISEM, il Gruppo interuniversitario per la storia dell’Europa mediterranea, che Gabriella Rossetti ha guidato per oltre un quarto di secolo (1984-2012). Il GISEM si proponeva di «indagare con coerenza la civiltà europea – individuata come sistema maturo di relazioni – nel tempo che corre dalla koinè romano-germanica realizzata dai Carolingi all’Europa dei Comuni e dei Principati». Un lavoro gigantesco di impulso e coordinazione delle ricerche, in cui il contributo personale della Rossetti non veniva mai meno nell'approfondimento di specifiche tematiche, come nel costante sforzo di mettere a confronto in maniera propositiva gli specifici apporti individuali entro una griglia concettuale condivisa. Esito prezioso ne sono stati i venti volumi della collana «Europa Mediterranea. Quaderni» (Napoli, Liguori) e i ventisei della «Piccola Biblioteca GISEM» (Pisa, ETS), oltre a tre numeri del «Bollettino GISEM».

Fare una sintesi di questo intenso percorso, come dei principali lasciti della studiosa alla medievistica e alla conoscenza storica in senso lato, sarebbe ingeneroso, tale è la ricchezza delle analisi, condotte personalmente e stimolate continuamente negli altri. Nel suo lavoro si riconosce una profonda consapevolezza della complessità dell'oggetto dell'indagine – il passato – che spinge a proporre sempre nuove domande e a cercare costantemente legami di senso: il «filo rosso», come amava dire lei, che lega dinamiche sociali, esperienze di governo, congiunture economiche, istituti giuridici ed esperienze religiose, al fine di cogliere i lineamenti e le modalità di funzionamento del sistema.

Nel suo ultimo articolo riconosceva di essere appartenuta a una generazione fortemente sostenuta da maestri che «reduci dalle sconfitte ideologiche del Novecento, fecero a gara per consentirci di scegliere una via alla ricerca che rispondesse alle esigenze della nostra generazione». Possiamo dire che lei ripagò tale debito di gratitudine. Con abnegazione e generosità, unite a un'inestinguibile curiosità, si è impegnata costantemente nel condurre vecchi e giovani studiosi a indagare la molteplicità delle componenti e il variegato intreccio di relazioni del passato, fornendo quadri interpretativi, griglie di domande, schede preparatorie, idee e suggestioni in grado di far crescere con metodo il talento di ognuno.

Enrica Salvatori e Gabriella Garzella,

due sue allieve

Redazione Web

Docenti dell’anno a Unipi per il 2024

5 giorni 5 ore ago

Quarantatré premiati per dieci dipartimenti, tanti quanti hanno aderito all’iniziativa, ecco i docenti menzionati per il progetto “docente dell’anno” all’Università di Pisa per il 2024. La consegna degli attestati si è svolta in rettorato lunedì 16 dicembre nel corso di una cerimonia a cui hanno partecipato, fra gli altri, il rettore Riccardo Zucchi, il prorettore alla didattica Giovanni Paoletti insieme ai colleghi e colleghe dei dipartimenti e delle Scuole che hanno accolto e promosso l’iniziativa: Civiltà e Forme del Sapere, Economia e Management, Farmacia più i tre della Scuola di Ingegneria (civile e industriale-dici; dell'energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni-destec; dell'informazione-dii), Scienze politiche, e il corso di studi di Medicina e chirurgia.

La scelta dei docenti si è basata fondamentalmente sui questionari di valutazione degli studenti, anche se ogni dipartimento ha profilato i criteri di nomina anche con altri indicatori, come ad esempio il ruolo accademico o il numero degli studenti che hanno seguito il corso. I docenti sono menzionati per i risultati eccellenti ottenuti in un loro insegnamento dello scorso anno accademico.

“Questa cerimonia, che giunge oggi alla sua seconda edizione, è il nostro modo per ribadire l’importanza della didattica e di ricordare come la trasmissione del sapere sia la prima missione di un’Università – ha detto il rettore dell’Università di Pisa, Riccardo Zucchi – Oggi, sfortunatamente, il ruolo della didattica non ha un adeguato riconoscimento né nei sistemi di valutazione e finanziamento degli Atenei né nei ranking internazionali. La sua centralità è offuscata da un’eccessiva attenzione alle sole attività di ricerca che, per quanto importantissime, non esauriscono il compito delle Università. E questo vale anche per l’abilitazione scientifica su cui la didattica non incide minimamente. Una distorsione di cui subiamo pesantemente le conseguenze. Il valore di questa cerimonia sta proprio in questo: premiare, attraverso la valutazione dei nostri studenti, tutti coloro che nella propria attività danno un ruolo rilevante alla didattica di questo Ateneo che è sempre di altissimo livello. Ai premiati, come a tutti i loro colleghi, va il mio più sentito ringraziamento”.

“Siamo alla seconda edizione di questa iniziativa, ai sei dipartimenti dello scorso anno si sono aggiunti Scienze politiche e un corso di studi importante come Medicina e chirurgia – racconta il prorettore Giovanni Paoletti -. Tutti sommati equivalgono quasi al 60% dell’intera popolazione studentesca. Abbiamo lasciato ampia libertà alle varie strutture di cogliere questa opportunità, così come di interpretare le linee guida per la nomina dei docenti. L’esperienza dell’anno scorso è servita a affinare e a rendere più omogenei i criteri. Attraverso questi docenti e l’opinione dei nostri studenti, è alla qualità della didattica di tutto l’Ateneo che vogliamo dare un riconoscimento simbolico ma sentito”.

"Ci tengo a sottolineare quanto sia fondamentale valorizzare costantemente l’impegno didattico all’interno della nostra comunità accademica - ha detto Gabriele Pannocchia, presidente della Scuola Interdipartimentale di Ingegneria - È essenziale che, accanto alla ricerca che ci distingue, prestiamo la dovuta attenzione all'insegnamento, in particolare rivolgendoci ai giovani ricercatori. Spesso, infatti, essi sono troppo focalizzati sull’attività di ricerca e rischiano di trascurare il loro ruolo educativo, sotto la spinta dei meccanismi di reclutamento e avanzamento di carriera esclusivamente incentrati sui prodotti della ricerca. Solo attraverso un equilibrato connubio tra ricerca e didattica possiamo garantire una formazione completa e di qualità per i nostri studenti, oltre ad una continua crescita qualitativa della comunità universitaria".

Ma ecco in dettaglio i nomi e i relativi insegnamenti per dipartimento. A Civiltà e Forme del Sapere sono nove: Anacleto D’Agostino  (Archeologia e storia dell’arte del vicino oriente antico), Marco Matteoli  (Storia della filosofia moderna e contemporanea), Renata Pepicelli (Islamologia), Paolo Tomei  (Storia dell’Alto Medioevo), Chiara Savettieri  (Didattica della storia dell’arte), Giovanni Paoletti (Istituzioni di storia della filosofia moderna), Luisa Andriollo  (Istituzioni di storia bizantina), Chiara Tognolotti  (Storia del cinema), Adriano Fabris  (Etica della comunicazione). Undici per il Dipartimento di Economia e Management: Fabrizio Bientinesi (Storia delle teorie monetarie, bancarie e finanziarie), Stefano Coronella (Ragioneria applicata), Zeila Occhipinti (Valutazioni di bilancio), Giulia Romano (Economia aziendale), Giovanna D’Inverno (Principles of Mathematics), Lorenzo Corsini (Labour Economics in an European Perspective), Marco Allegrini (Bilancio e principi contabili), Maria Cristina Quirici (Economia e strategie del mercato mobiliare), Luca Spataro (Economia della regolamentazione), Matteo Corciolani (Comunicazione di marketing e brand management), Alessandro Gabrielli (Sistemi informativi gestionali). Tre al Dipartimento di Farmacia: Sabrina Taliani (Analisi quali-quantitativa dei prodotti per la salute), Alma Martelli (Farmacologia e farmacoterapia II) e Valentina Citi (Tossicologia). Dieci alla Scuola di Ingegneria: Giuseppe Lettieri (Calcolatori elettronici), Giovanni Basso (Elettronica), Andrea Piemonte (Topografia e tecniche di rilievo digitale), Luisa Pellegrini (Economia e organizzazione aziendale), Marco Lagnoni (Transport Phenomena in Materials), Sandra Vitolo (Chimica industriale II), Giacomo Salvadori (Analisi energetica degli edifici), Giacomo Bacci (Communication Systems and Cybersecurity), Roberto Gabbrielli (Plant maintenance), Lorenzo Ferrari (Dinamica e regolazione di sistemi energetici). Otto infine per il Dipartimento di Scienze politiche: Alessandro Volpi (Storia contemporanea), Enrico Calossi (Relazioni internazionali), Carlo Morganti (Storia delle dottrine politiche e sociali), Federico Niccolini (Organizzazione dei beni culturali), Simone Paoli (Storia diplomatica dell'età contemporanea), Chiara Franco (Economia dell'innovazione), Eugenio Pizzimenti (Metodi e strumenti per l'analisi delle politiche pubbliche), Lavinia Vizzoni (Diritto minorile e di famiglia). Due per il Corso di studi in Medicina e chirurgia: Leonardo Rossi (Biologia Cellulare e Applicata) e Riccardo Zucchi (Biochimica).

Redazione Web

Università di Pisa: in arrivo 9.5 milioni di euro per la ricerca

1 settimana 1 giorno ago
Dalla chimica computazionale alla rivelazione quantistica. L’Università di Pisa si aggiudica un contributo di 9.5 milioni di euro nell’ambito del bando FIS 2 del Fondo Italiano per la Scienza, finalizzato allo sviluppo delle attività di ricerca fondamentale. A beneficiarne, sei progetti nei campi della Chimica, della Biologia, della Fisica e dell’Ingegneria Biomedica.   “Si tratta di un bel risultato complessivo, che consente di aumentare il peso specifico del nostro Ateneo nel sistema nazionale della ricerca – commenta Giuseppe Iannaccone, prorettore vicario dell’Università di Pisa - C’è stata un’ampia partecipazione al bando competitivo e una forte selezione, per cui dobbiamo davvero complimentarci con i Principal Investigator”.   Per l’Ateneo pisano, hanno ottenuto il contributo nella categoria “Starting Grant”, riservata alle ricercatrici e ai ricercatori emergenti: Ludovica Cacopardo, del Dipartimento di Ingegneria dell'InformazioneFlavia Mascagni, del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali, e Francesco Zinna, del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale.     Per la categoria “Consolidator Grant” – dedicata alle ricercatrici e ai ricercatori in carriera – è, invece, Federico Paolucci, ricercatore del Dipartimento di Fisica, ad essersi aggiudicato il contributo del Ministero. Mentre, per la categoria “Advanced Grant”, riservata alle ricercatrici e ai ricercatori affermati, sono stati finanziati i progetti condotti da Benedetta Mennucci, del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale, e Vittoria Raffa del Dipartimento di Biologia.     I sei ricercatori dell'Univerisità di Pisa che hanno ottenuto il finaziamento FIS. Da sinistra in senso orario: Ludovica Cacopardo, Flavia Mascagni, Francesco Zinna, Vittoria Raffa, Benedetta Mennucci, Federico Paolucci     I PROGETTI FINANZIATI DAL FIS   Categoria “Starting Grant”   INTERCELLAR (Ludovica Cacopardo) – Per la prima volta, il progetto INTERCELLAR, studia il coordinamento cellulare considerando le deformazioni spazio-temporali nei tessuti biologici. La tesi di partenza è che il movimento cellulare possa essere influenzato dalla "micro-relatività", con variazioni nella percezione temporale e motilità delle cellule. L'obiettivo di INTERCELLAR è comprendere come le cellule utilizzino queste deformazioni per comunicare e navigare a distanza. I risultati permetteranno importanti innovazioni nella medicina rigenerativa, nelle applicazioni in vitro e nella previsione di esiti patologici.   NEXT-G (Flavia Mascagni) - Il progetto NEXT-G esplora come i trasposoni, sequenze di DNA ripetute capaci di spostarsi all’interno del genoma, contribuiscano alla creazione di nuovi geni nel frumento attraverso il processo di esaptazione. Utilizzando tecniche bioinformatiche e genomiche, analizza l'impatto evolutivo dei trasposoni nella creazione di nuovi geni e i meccanismi che li guidano. Concentrandosi sul frumento e sui suoi progenitori, il progetto offre nuove prospettive sull'evoluzione dei genomi vegetali e sull’adattamento alle pressioni selettive, con particolare attenzione ai primi stadi della domesticazione.   SuperChiM (Francesco Zinna) - Il progetto SuperChiM mira a rivoluzionare tecnologie come spintronica, fotonica ed elettronica utilizzando materiali chirali organici, che uniscono flessibilità plastica e proprietà uniche della chiralità. Studiando l'organizzazione molecolare e le proprietà su scala macroscopica, il progetto affronta le sfide nel prevedere e ottimizzare tali materiali. Combinando chimica, spettroscopia e simulazioni, SuperChiM punta a sviluppare materiali chirali avanzati per migliorare l’efficienza dei dispositivi elettronici, come OLED con luce polarizzata circolarmente, fondamentali per la tecnologia del futuro.   Categoria “Consolidator Grant”   QuLEAP (Federico Paolucci) - Il progetto QuLEAP affronta le sfide della fisica fondamentale, sviluppando una piattaforma di rivelazione quantistica per migliorare la sensibilità a fenomeni a bassa energia, come fotoni oscuri, assioni e particelle debolmente interagenti. Utilizza tecnologie avanzate basate su sistemi superconduttori e dispositivi Josephson, creando bolometri e calorimetri più performanti rispetto allo stato dell’arte. Questi rivelatori operano con consumi energetici ridotti e in sinergia con tecnologie esistenti, colmando le lacune nei moderni esperimenti di fisica fondamentale.   Categoria “Advanced Grant”   DeepEn (Benedetta Mennucci) - Il progetto DeepEn ha lo scopo di progettare nuovi fotoenzimi, proteine in grado di utilizzare la luce per catalizzare la sintesi di nuove molecole. La strategia proposta combina chimica computazionale e intelligenza artificiale, integrandole successivamente con verifiche sperimentali condotte direttamente in cellule vive. Questo approccio amplia le possibilità di utilizzare strumenti computazionali per progettare proteine con funzioni catalitiche selezionate e ottimizzate, migliorandone l’efficacia in contesti applicativi più ampi.   NEMESIS (Vittoria Raffa) - Il progetto NEMESIS propone un approccio per guidare la crescita degli assoni nell'ambiente non permissivo del sistema nervoso centrale (SNC). Il progetto utilizza uno switch magnetico progettato (tramite approcci di biologia sintetica) per generare forze meccaniche a livello dei microtubuli, innescando una via di meccano-trasduzione che porta all'allungamento degli assoni e alla maturazione sinaptica. Al termine del progetto triennale, il gruppo guidato da Vittoria Raffa dimostrerà la capacità di controllare la navigazione degli assoni nel SNC. Inoltre, chiariremo le vie di trasduzione del segnale che regolano questo processo.
Redazione Web

In Sapienza i primi due laureati in “Biotechnologies and Applied Artificial Intelligence for Health”

1 settimana 2 giorni ago

Hanno conseguito il titolo discutendo la tesi nell’Aula Magna storica del Palazzo della Sapienza i primi due laureati in “Biotechnologies and Applied Artificial Intelligence for Health”, la laurea magistrale istituita e attivata nell’anno accademico 2022/23 finalizzata a formare laureate e laureati con competenze digitali avanzate applicate e applicabili al settore della biomedicina e delle biotecnologie mediche. Giacomo Tornabene, 26 anni, originario di Grosseto, ha discusso la tesi “Development of AI tools guiding phage engineering to target antibiotic-resistant bacteria”, con relatori la professoressa Mariagrazia Di Luca e il dott. Giuseppe Maccari; Piero Giovannoni, 25 anni, originario di Lucca, ha discusso la tesi “Development of Machine Learning models for toxicological profile prediction of chemical compounds”, con relatori i professori Tiziano Tuccinardi e Giulio Poli.


Da sinistra: Piero Giovannoni e Giacomo Tornabene.

La laurea “Biotechnologies and Applied Artificial Intelligence for Health” si fonda su un progetto culturale interdisciplinare, internazionale e innovativo. Nell’ambito delle competenze digitali avanzate, la laurea magistrale è parte di un progetto finanziato dalla Commissione Europea per lo sviluppo di didattica innovativa nelle “Advanced Digital Skills” anche attraverso la creazione di programmi di double degree tra i partners (Università̀ di Pisa, Aix-Marseille University, Stockholm University).

“Il Dipartimento di Biologia, con la preziosa collaborazione di altri Dipartimenti dell’Ateneo (Ingegneria dell’Informazione, Informatica, Farmacia, Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, Giurisprudenza), è orgoglioso di erogare un corso di laurea così innovativo, dal respiro internazionale per la formazione di professionisti altamente qualificati nel campo delle biotecnologie mediche – ha dichiarato la professoressa Antonella Del Corso, direttrice del Dipartimento – Ringrazio la professoressa Arianna Tavanti, presidente del Cds, ma anche il professor Roberto Giovannoni e la professoressa Daria Bottai, membri dello Steering committee del progetto europeo, che hanno dato un contributo fondamentale per il successo dell’iniziativa".

 
Da sinistra in basso: Prof.ssa Antonella Del Corso (Direttrice del Dipartimento), Prof.ssa Daria Bottai, Piero Giovannoni (candidato), Prof.ssa Arianna Tavanti (Presidente di CdS), Giacomo Tornabene (candidato), Prof.ssa Beatrice Giuntoli.. Da sinistra in alto: Dott. Giovanni Signore, Prof. Roberto Giovannoni, Prof. Alessio Bechini, Prof. Tiziano Tuccinardi, Prof. Giulio Poli.

“La laurea in Biotechnologies and Applied Artificial Intelligence for Health è stata per me un percorso molto interessante e stimolante, che mi ha permesso di affrontare numerose sfide e crescere sia personalmente che professionalmente – ha commentato Piero Giovannoni – È stato particolarmente arricchente condividere questa esperienza con studenti provenienti da tutto il mondo, grazie al contesto internazionale del corso, svolto interamente in lingua inglese. Guardando al futuro, credo che l'intelligenza artificiale rappresenti una risorsa fondamentale, che sta avanzando a grande velocità e sta diventando sempre più parte integrante della nostra vita. In particolare, nell'ambito della salute, queste tecnologie hanno un potenziale straordinario, e il mio obiettivo è lavorare in settori dove sia possibile integrarle nei processi della vita quotidiana, contribuendo a migliorare la qualità della vita attraverso soluzioni innovative”.

“Dopo il conseguimento di questa laurea magistrale, intendo utilizzare le competenze interdisciplinari acquisite per contribuire all’innovazione nel settore della salute – ha commentato Giacomo Tornabene – Credo che l’intelligenza artificiale possa avere un ruolo importante nel rivoluzionare diversi aspetti di questo campo, e spero che la formazione multidisciplinare ricevuta mi aiuti a dare il mio contributo a questi sviluppi”.


Da sinistra: Dott.ssa Giorgia Bandini (membro Unità didattica del Dipartimento di Biologia), Dott.ssa Valeria Ribechini (Responsabile Unità didattica del Dipartimento di Biologia), Prof.ssa Antonella Del Corso (Direttore del Dipartimento), Prof.ssa Daria Bottai, Prof.ssa Arianna Tavanti (Presidente di CdS), Roberto Giovannoni.

 

Redazione Web

Samuele Bernardi vince la sesta edizione del premio "Una tesi per la sicurezza nazionale"

1 settimana 2 giorni ago

Samuele Bernardi (foto), laureato al Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Pisa, ha vinto la sesta edizione del premio "Una tesi per la sicurezza nazionale" bandito dal Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS) della Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana. Il riconoscimento gli è stato attribuito per la sua tesi di laurea intitolata “From EU strategic autonomy to EU public order and security. Towards the framing of an “EU strategic security?" di cui è stata relatrice la professoressa Sara Poli. La cerimonia di premiazione si è svolta il 10 dicembre a Palazzo Dante a Roma.

Inaugurato nel 2014, nell'ambito delle attività di promozione della cultura della sicurezza, il concorso ha registrato nel tempo un coinvolgimento sempre più ampio del mondo universitario: i candidati di questa sesta edizione sono stati oltre 100 neolaureati da più di 40 atenei.

Insieme a Samuele sono stati premiati Roberto Colle, Università degli Studi di Trento; Edoardo Liberati, Sapienza Università di Roma; Alessandro Lotto, Università degli Studi di Padova; Matteo Marras, Università degli Studi di Torino; Martina Serao, Università degli Studi Roma Tre; Maria Vittoria Zucca, Università degli Studi di Trento.

Erano presenti all’evento il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Autorità Delegata per la sicurezza della Repubblica, Alfredo Mantovano, la Direttrice generale del DIS Elisabetta Belloni, il Direttore dell’Agenzia informazioni e sicurezza esterna (AISE) Giovanni Caravelli e il Direttore dell’Agenzia informazioni e sicurezza interna (AISI) Bruno Valensise.

Redazione Web

Premio Nazionale per l’Innovazione 2024: primo posto per INFLANT, un progetto per il trattamento delle malattie croniche intestinali

1 settimana 3 giorni ago

Il 6 dicembre, si è conclusa a Roma la XXII edizione del Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI), la più grande e capillare Business plan competition d’Italia dedicata ai progetti di start-up generate dalla ricerca scientifica che emergono nell’ambito delle Università e degli EPR. Il vincitore assoluto di questa edizione, per la categoria LIFE SCIENCES-MEDtech - Gilead Sciences, è stato il progetto INFLANT, frutto di oltre dieci anni di ricerca da parte di un team dell’Università di Torino e dell’Università di Pisa, con la professoressa Carolina Pellegrini del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale. Il progetto ha portato allo sviluppo di una molecola innovativa, brevettata congiuntamente dalle due università, per il trattamento rivoluzionario delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI o IBD), come il Morbo di Crohn e la colite ulcerosa. Queste patologie, che compromettono gravemente la qualità della vita di milioni di persone, rappresentano una sfida crescente per il sistema sanitario globale.


Prof.ssa Carolina Pellegrini (a destra) e dott.ssa Clarissa Pierucci, componenti Unipi del team di INFLANT.

Grazie al coinvolgimento di diverse expertise universitarie e alla collaborazione con il Technology Transfer Office dell'Università di Torino, il team INFLANT aveva raggiunto inizialmente il podio della Start Cup regionale Piemonte Valle d’Aosta. INFLANT, selezionato poi tra i migliori progetti di impresa innovativa ad alto contenuto scientifico nell’ambito del PNI, è emerso dalla competizione tra i vincitori delle 17 Start Cup regionali organizzate da 56 Atenei ed Enti di ricerca in 18 regioni italiane, aderenti al network PNICube. Oltre al titolo di vincitore assoluto, il progetto ha ricevuto il Premio Venture CDP, che garantisce ai 16 team finalisti l’accesso privilegiato al mercato dei capitali e il Premio Speciale SearchOn AI for Future, assegnato alle startup che hanno saputo applicare l’intelligenza artificiale per migliorare la qualità della vita.


 Il team INFLANT: da sinistra: Dott.ssa Elisabetta Marini, Dott.ssa Clarissa Pierucci, Prof. Massimo Bertinaria, Prof.ssa Carolina Pellegrini, Dott.ssa Federica Blua.

Le malattie infiammatorie croniche intestinali rappresentano una delle sfide sanitarie più urgenti: secondo le stime, entro il 2030 oltre 10 milioni di persone nel mondo ne saranno affette, con il 30% dei nuovi casi diagnosticati in giovani sotto i 20 anni. L’infiammazione cronica non solo danneggia la barriera intestinale, ma può estendersi ad altri organi, favorendo comorbidità come l’Alzheimer e il Parkison. La molecola sviluppata dal progetto INFLANT agisce in modo mirato sulla proteina infiammatoria NLRP3, bloccando selettivamente la risposta infiammatoria direttamente nell’intestino. Questo approccio innovativo promette una riduzione dell’infiammazione con un profilo di sicurezza superiore rispetto alle terapie attualmente disponibili.

Il team di INFLANT ha fatto richiesta per l’accreditamento congiunto come Spin-Off dell’Università di Pisa e dell’Università di Torino con l’obiettivo di sviluppare farmaci per la cura delle malattie infiammatorie intestinali e per la prevenzione delle comorbidità ad esse associate con particolare attenzione alla prevenzione della neuroinfiammazione associata alle malattie neurodegenerative come la malattia di Alzheimer e di Parkinson.

Redazione Web

La chirurgia del futuro ripara le articolazioni con biomateriali e stampanti 3D

1 settimana 4 giorni ago

Si chiama EndoFLight, è un rivoluzionario strumento chirurgico avanzato per riparare le articolazioni con biomateriali e stampanti 3D. Il dispositivo sarà sviluppato grazie a LUMINATE, un progetto coordinato dall’Università di Pisa e finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma di ricerca e innovazione Horizon Health 2024.

EndoFLight utilizza una combinazione di tecniche di biostampa 3D, cellule del paziente e biomateriali avanzati, per riparare le cartilagini delle articolazioni in maniera personalizzata – spiega il professore Giovanni Vozzi del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione e del Centro di Ricerca E. Piaggio dell’Università di Pisa e responsabile di LUMINATE - Il sistema ha una piccola telecamera che viene inserita nell'articolazione durante l'intervento per scansionare la lesione e determinare la dimensione e la forma dell'area danneggiata grazie ad algoritmi di intelligenza artificiale, quindi EndoFLight riempie la lesione con biomateriali avanzati studiati appositamente per integrarsi con i tessuti circostanti e promuovere la rigenerazione della cartilagine”.

Il gruppo di ricerca UNIPI

LUMINATE mira così ad offrire una soluzione più efficace e meno invasiva per il trattamento delle lesioni alla cartilagine, migliorando la qualità della vita dei pazienti e riducendo la necessità di interventi chirurgici più complessi. La cartilagine articolare è infatti un tessuto fondamentale per la salute delle nostre articolazioni. Grazie alla sua funzione di ‘cuscinetto’ naturale, permette movimenti delle articolazioni fluidi e senza sforzo. Tuttavia, quando si danneggia, ad esempio a causa di un trauma, possono insorgere diversi problemi, tra cui dolore, infiammazione e limitazioni funzionali. Le statistiche mostrano un aumento significativo delle lesioni cartilaginee negli ultimi anni. L'incidenza annuale in alcuni paesi è passata da 22 a 61 casi per 100.000 persone tra il 1996 e il 2011. Un rischio particolarmente grave è lo sviluppo dell'artrosi post-traumatica: secondo recenti studi, fino al 50% dei pazienti che subiscono gravi traumi al ginocchio sviluppano questa condizione entro 10 anni. L'artrosi post-traumatica può portare a disabilità cronica, limitando significativamente la qualità della vita e richiedendo spesso interventi chirurgici.

“LUMINATE vuole fare la differenza in questo scenario – conclude Vozzi - il progetto durerà 4 anni a partire da gennaio 2025 e coinvolge un vasto consorzio con partner accademici e industriali provenienti da nove paesi. In particolare, oltre al coordinamento generale noi ci occuperemo dello sviluppo di EndoFLight insieme al Politecnico Federale di Zurigo”.

 

 

Redazione Web

Il sistema Museale dell’Università di Pisa sbarca sulla APP Musei italiani del Ministero della Cultura

1 settimana 4 giorni ago

Il Sistema museale dell’Università di Pisa è sulla APP Musei italiani, un nuovo servizio creato dal Ministero della Cultura che mette in rete quasi 5.000 musei e luoghi della cultura italiani disponibile per ANDROID e iOS.

Questa applicazione, insieme al relativo portale, agevola la scoperta e la visita dei luoghi della cultura offrendo un’interfaccia semplice da navigare e disponibile sia in italiano che in inglese.

In particolare, la APP Musei Italiani permette di: trovare i musei sia filtrando per area geografica che per ambito di interesse, avere informazioni verificate e aggiornate sugli orari di apertura, i servizi al pubblico e l’accessibilità; essere aggiornati sulle mostre e sulle ultime novità; esplorare gli itinerari consigliati; salvare una lista di musei e luoghi da visitare preferiti; fare ricerche avanzate in modo da programmare al meglio il proprio soggiorno o la vacanza. Per molti dei musei presenti è inoltre anche possibile acquistare il biglietto tramite APP.

Redazione Web

Qualità e (auto)valutazione: l’accreditamento periodico dei corsi di studio

1 settimana 4 giorni ago

Aula gremita, martedì 10 dicembre scorso al Polo Didattico Fibonacci dell’Università di Pisa, per l’incontro di formazione su: “Accreditamento periodico dei corsi di studio, l’autovalutazione”, tenuto dal dottor Michele Bertani dell’Università degli Studi di Parma e Componente del Nucleo di Valutazione dell'Università di Pisa.

L’incontro, promossa dalla delegata per la Qualità, congiuntamente al Presidio della Qualità e al Nucleo di Valutazione, fa parte di un ciclo di approfondimento sulle novità introdotte dal Modello AVA3 ed era incentrata sull'analisi dei requisiti e sulle modalità di conduzione dell'autovalutazione da parte dei corsi di studio.

In platea, un pubblico composto da Presidenti di Corso di StudioResponsabili delle Unità Didattiche e Referenti AQ, quali figure di supporto per la gestione del Sistema di AQ a livello dipartimentale.

“Nel contesto di AVA3 – spiega il dott. Michele Bertani - l’attività di autovalutazione dei corsi di studio assume particolare valenza ed è parte integrante dell’Assicurazione della Qualità, intesa come un processo periodico e programmato che ha lo scopo di verificare l’adeguatezza degli obiettivi di apprendimento che il corso di studio si è proposto, la corrispondenza tra gli obiettivi prefissati e i risultati ottenuti, l’efficacia delle modalità di gestione del corso di studio, nonché gli opportuni interventi di miglioramento”.

“Lo scopo principale delle attività di autovalutazione dei corsi di studio – prosegue Bertani - è produrre adeguata fiducia che gli obiettivi fondamentali delle attività di formazione siano raggiunti, verificando il grado in cui essi sono stati effettivamente realizzati”. “Si tratta di un passaggio dirimente nel processo di Accreditamento Periodico - conclude – Esso si concretizza, infatti, in un vero e proprio momento di riflessione organizzativa, dato che consente di identificare sia le buone prassi da diffondere all’interno dell’Ateneo, sia le principali aree di miglioramento rispetto alle quali definire e avviare azioni di miglioramento”.

La predisposizione di un’autovalutazione del corso di studio, in grado di evidenziare sia i principali mutamenti intercorsi nel tempo - anche in relazione alle azioni correttive messe in atto -, sia i cambiamenti ritenuti necessari in base a modifiche del sistema di riferimento, agli elementi critici individuati e alle azioni volte a migliorare le condizioni attuali e future, consente di mettere in luce, unitamente alla qualità del servizio fornito agli studenti e alla sostenibilità del corso di studio, la permanenza della validità dei presupposti fondanti il corso di studio e del sistema di gestione utilizzato per conseguirli.

Durante l’incontro al Polo Fibonacci sono state fornite anche le indicazioni necessarie per redigere il documento di autovalutazione in vista della visita di accreditamento periodico. Documento per il quale esiste un modello proposto dall’ANVUR nel quale viene riportata, per ogni punto di attenzione dei requisiti di Corso di Studio una autovalutazione dei processi e delle attività sviluppate con descrizione sintetica dei risultati conseguiti e con riferimento ai documentali relativi.

L’incontro del 10 dicembre nasce dall’esigenza di fornire supporto ai soggetti dell’Ateneo direttamente coinvolti nel processo di autovalutazione dei corsi di studio ed è una delle molteplici iniziative di formazione contenute nel Piano della formazione su Assicurazione della Qualità (AQ) 2025 - allegato al PIAO 2024- 27 -, finalizzato a realizzare un processo strutturato di formazione sui temi dell’AQ, come strumento di diffusione della cultura della qualità nell’Università di Pisa.

Redazione Web

Inaugurata in Danimarca la mostra "Skeletons tell tales"

1 settimana 5 giorni ago

È stata inaugurata a Silkeborg, in Danimarca, la mostra temporanea Skeletons tell tales, che espone all’interno del Museum Silkeborg Hovedgarden resti scheletrici e mummificati di interesse archeologico, con lo scopo di raccontare ciò che lo scheletro umano racchiude e può testimoniare. La mostra è nata da una recente collaborazione tra la Divisione di Paleopatologia del Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa, il Museo delle Mummie di Borgo Cerreto (PG) e il Museum Silkeborg Hovedgarden. 

Il museo di Silkeborg, diretto da Ole Nielsen, ospita una delle mummie più famose e meglio conservate al mondo: l’uomo di Tollund. Il Museo delle Mummie di Borgo Cerreto, diretto da Agata Lunardini, anche assegnista di ricerca della divisione di Paleopatologia, ospita collezioni mummiologiche e scheletriche, che in parte sono state trasferite a Silkeborg per l’esposizione temporanea. Il Museo delle Mummie è sede del corso di perfezionamento in Studio delle Mummie che viene tenuto ogni anno dalla Divisione di Paleopatologia. 

La mostra Skeletons tell tales di Silkeborg è stata ideata, curata e realizzata da Ole Nielsen, Agata Lunardini e Simona Minozzi della Divisione di Paleopatologia dell’Università di Pisa e ha visto la collaborazione del DigiLab dell’Università di Roma La Sapienza per la realizzazione della realtà aumentata e le ricostruzioni 3D.

La mostra, inaugurata il 28 novembre alla presenza del sindaco e delle maggiori autorità del comune di Silkeborg, nonché dell’ambasciatrice italiana in Danimarca Stefania Rosini, resterà aperta fino al 19 ottobre 2025.

Redazione Web

Glossario. Parole e pratiche della parità di genere

1 settimana 5 giorni ago

Uno strumento a disposizione della comunità universitaria e non solo, è il “Glossario. Parole e pratiche della parità di genere”, un libro pubblicato in open access dalla Pisa University Press  per la collana di di studi “Genere, soggettività e diritti” del Comitato Unico di Garanzia (CUG) e scaricabile gratuitamente anche dal sito CUG. La curatela del volume è di Ilario Belloni, professore associato di Filosofia del diritto al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Pisa, e di Francesca Pecori esperta di piani strategici per la promozione delle pari opportunità e l’inclusione, attualmente in forze presso l’Ufficio per l’Eguaglianza dello stesso Ateneo dove è anche Delegata per la Direzione Generale per le questioni di genere e le pari opportunità.

Le quasi 200 pagine del libro si aprono con due introduzioni: la prima di Rosario Di Bartolo, direttore generale dell’Università di Pisa; la seconda Elena Dundovich, presidente del Comitato Unico di Garanzia, cui pubblichiamo il testo.

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Il presente Glossario Parole e pratiche della parità di genere si configura come uno strumento teorico e pratico pensato non solo per la nostra comunità universitaria ma per chiunque desideri approfondire le tematiche legate al genere secondo una prospettiva transdisciplinare.

La fruizione del testo da parte del/la lettore/trice è agevolata dal suo carattere multimediale ovvero dalla compresenza e interazione di più linguaggi: testi scritti, immagini e collegamenti ipertestuali.

Esso presenta, nella prima parte intitolata “Concetti”, una serie di definizioni e chiarimenti su principi, terminologie e locuzioni ricorrenti nell’ambito degli studi di genere mentre nella seconda illustra le “Istituzioni, strumenti e tutele” elaborati al fine di combattere le discriminazioni associando al testo immagini e QR Code.

La multimedialità non è stata una scelta casuale poiché grazie alla confluenza di linguaggi differenti la lettura diventa strumento di un processo cognitivo partecipato. La presenza dei QR Code, in particolare, consente a chi legge la libertà di muoversi a piacimento e quindi spaziare con il pensiero tra i diversi contenuti attraverso una varietà di fonti che rimandano altresì anche alle molteplici attività realizzate dal Comitato Unico di Garanzia da me presieduto negli ultimi quattro anni (2021-2025): la creazione di uno sportello antiviolenza gratuito per l’individuazione e la gestione dei casi di discriminazioni, violenza di genere e molestie; l’erogazione di contributi per i campi estivi al personale strutturato e non strutturato della comunità universitaria nonché quelli per favorire la mobilità per persone con disabilità; le convenzioni stipulate per tariffe agevolate per asili nido, ludoteche e centri sportivi; la collaborazione con il Tavolo tecnico per il benessere organizzativo dell’Università di Pisa e con la nostra Consigliera di Fiducia; la realizzazione di linee guida per un linguaggio inclusivo, la promozione di progetti nelle scuole, il finanziamento di corsi di formazione, borse di studio, rassegne cinematografiche, spettacoli teatrali, la pubblicazione di volumi nella nostra Collana “Genere, soggettività e diritti” sono solo alcuni esempi delle iniziative promosse in questi anni alla luce di quanto promesso nel primo “Gender Equality Plan” di Ateneo che proprio quest’anno giunge alla sua conclusione.

Molto altro si sarebbe potuto fare. Ma se mi volto indietro, a questi anni di Presidenza, non posso che ringraziare le tante persone che ho conosciuto, con cui ho lavorato quotidianamente o anche solo per il tempo necessario a realizzare una delle tante iniziative promosse. Tutte, e in primis ovviamente i membri del CUG stesso, hanno contribuito a farmi crescere e a rendermi più sensibile rispetto a tematiche che toccano in un senso specifico la più ampia condizione della fragilità umana.

Colgo infine l’occasione per rivolgere i miei più sentiti ringraziamenti ai curatori di questo volume, il prof. Ilario Belloni, docente di Filosofia del diritto presso il Dipartimento di Giurisprudenza del nostro Ateneo, e la dottoressa Francesca Pecori, responsabile dell’ “Ufficio per l’Eguaglianza e le Differenze”, che adempie magistralmente al compito di supporto tecnico, scientifico, coordinamento organizzativo, consulenza e sviluppo delle relazioni istituzionali tra tutte le figure e gli organi politici che all’interno dell’Ateneo svolgono funzioni nell’ambito delle politiche di genere. Niente di tutto ciò che ho ricordato sarebbe stato possibile senza il contributo del dr. Francesco Giorgelli nella sua veste di vice Presidente del Comitato Unico di Garanzia.

Prof.ssa Elena Dundovich

Presidente del Comitato Unico di Garanzia

Redazione Web

Torna a splendere Villa Victorine sul viale delle Piagge

2 settimane 2 giorni ago

Si sono conclusi da poco i lavori di riqualificazione funzionale e restauro di Villa Victorine sul viale delle Piagge a Pisa, realizzati grazie al contributo della Fondazione Pisa. La palazzina, tipico esempio di architettura neoclassica ottocentesca, è di proprietà dell’Università di Pisa dal 1942, quando l’Ateneo acquisì terreni e immobili della zona appartenenti ad una più ampia unità agricola denominata “Podere Vaccheria”, ad uso della facoltà di Agraria. Oggi l’immobile ospita vari soggetti: in parte è utilizzata dal Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali, accogliendo studi di docenti che svolgono attività di ricerca nelle serre del plesso; in parte è sede del CIPEI, il Centro Interuniversitario di documentazione sul Pensiero Economico Italiano; infine ospita un patrimonio librario che afferisce al Sistema Bibliotecario di Ateneo.

Gli interventi, condotti nel rispetto del progetto originario, si sono focalizzati sul restauro conservativo delle facciate, con puliture, consolidamenti e protezioni delle varie superfici, oltre che sul miglioramento di alcuni elementi di coronamento utili a preservare la stessa da futuri fenomeni di degrado: “L’intervento si è svolto nel pieno rispetto del bene architettonico soggetto a vincolo architettonico, come prescritto dal codice del beni culturali e del paesaggio – ha sottolineato l’Ing. Alessia Fini, Responsabile unico del procedimento – privilegiando la conservazione, il recupero e riutilizzo degli elementi originali e, solo laddove non possibile, prevedendo la sostituzione o integrazione con materiali di nuova fattura, compatibili comunque con il manufatto storico”.

I lavori, condotti sotto la direzione dell’architetto Sandro Saccuti della Direzione Edilizia, oltre ad essere stati finanziati con fondi propri dell’Università di Pisa, hanno beneficiato della concessione di un finanziamento da parte della Fondazione Pisa. La conduzione dei lavori è stata operata nel rispetto del carattere conservativo dei singoli interventi attraverso l’uso di componenti appropriate, unitamente ad esecuzioni ad opera d’arte con tecniche tipiche del cantiere di restauro. Il progetto è stato approntato dai docenti del Dipartimento di Ingegneria dell’energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni (DESTEC) coordinati dal professor Marco Giorgio Bevilacqua e seguito come procedimento in questa fase per la Direzione Edilizia dall’architetto Carla Caldani.

Storia di Villa Victorine

Villa Victorine fu edificata nel 1854, in un terreno “lavorativo vitato” intestato a Luigi Chiti. Nel 1872 la proprietà passò alla famiglia Pardelli che ne mantenne il possesso fino alla fine dell’Ottocento, quando, forse per successione, la villa fu intestata alla famiglia Pacini. Dalle testimonianze dei primi anni del Novecento, si riscontra una situazione pressoché invariata. Tra il 1937 e il 1939 il catasto rileva la presenza di alcuni piccoli annessi, sul confine nord-est del giardino, e un tratteggio intorno alla villa che stava probabilmente a indicare i locali seminterrati e la soprastante terrazza. 

Nel 1942, infine, la proprietà passò all’Università di Pisa, contestualmente ad altri terreni e immobili della zona appartenenti ad una più ampia unità agricola denominata “Podere Vaccheria”. La facoltà di Agraria aveva infatti l’esigenza di acquisire terreni a compensazione dei lotti agricoli ridotti ed espropriati nel vicino “Podere Piaggia” a causa della progressiva urbanizzazione del quartiere. Dall’esame dei documenti catastali sopracitati risulta che anche la Casa del Custode fu costruita contestualmente alla villa negli anni immediatamente successivi alla metà dell’Ottocento, con un ampliamento sul lato est antecedente al 1928.

Villa Victorine, insieme alla Casa del Custode, il giardino e le sue pertinenze risultano vincolati come bene architettonico in quanto il complesso rappresenta un significativo esempio di insediamento ottocentesco in cui spicca il senso del decoro e dell’ornato afferenti ai canoni borghesi dell’epoca.

Redazione Web

Il professore Andrea Salvini premiato con il George Herbert Mead Award for Lifetime Achievement

2 settimane 2 giorni ago

Il professore Andrea Salvini (foto), ordinario di Sociologia generale al Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa, ha ricevuto il “George Herbert Mead Award for Lifetime Achievement”. Il riconoscimento della Society for the Study of Symbolic Interactionism (SSSI) viene assegnato annualmente a studiosi e studiose che, nella propria carriera accademica, hanno offerto un contributo significativo e riconoscibile al consolidamento dell’Interazionismo Simbolico, una delle prospettive più note e consolidate nella tradizione disciplinare della Sociologia.

Gli interessi di ricerca del professore Andrea Salvini riguardano lo studio delle interazioni e delle reti sociali, con particolare riferimento al volontariato, al mondo giovanile e ai fenomeni religiosi. L’Award arriva inoltre in riconoscimento del suo contributo alla diffusione e alla promozione scientifica dell’Interazionismo Simbolico sia in Europa (dal 2010 sono state organizzate, ogni anno, Conferenze in diverse Università europee), che in Italia, come primo Coordinatore del Board Europeo della SSSI.

Redazione Web

Attrarre studenti internazionali di alto livello: Unipi forma gli agenti di reclutamento che operano in diversi Paesi del mondo

2 settimane 2 giorni ago

Per selezionare sempre più studenti internazionali con profili di alto livello, l’Università di Pisa ha organizzato un evento di formazione per agenti di reclutamento provenienti da Camerun, Costa d’Avorio, Croazia, Olanda, Senegal, Serbia e Spagna, che operano in diversi Paesi del mondo. L’obiettivo delle giornate di formazione era fornire agli agenti una conoscenza approfondita dell’Università di Pisa e del sistema educativo italiano. Le attività si sono concentrate sull’offerta formativa, sui servizi dell’Ateneo e sulle regole di ammissione e immatricolazione. La formazione, condotta con approccio pratico e interattivo, ha previsto anche sessioni per testare la comprensione delle informazioni ricevute.

Gli ospiti hanno avuto l’opportunità di esplorare Pisa accompagnati da una guida turistica esperta, che li ha condotti attraverso alcuni dei luoghi più rappresentativi dell’Ateneo e della città. Inoltre, insieme allo staff dell’International Office che ha curato l’evento, gli agenti hanno visitato il WIS! (Welcome International Students), punto di riferimento per le immatricolazioni degli studenti con titolo di studio estero, la mensa universitaria e la biblioteca di Antichistica.

Con questa iniziativa, l’Università di Pisa ha gettato le basi per la creazione di una rete di agenti di reclutamento non solo preparati, ma profondamente consapevoli dell’identità e degli obiettivi dell’Ateneo. L’intento non è quello di attrarre semplicemente un ampio numero di studenti internazionali, ma di selezionare candidati di alto profilo, dotati di competenze accademiche solide e dei requisiti necessari per eccellere nei percorsi di studio offerti.

Redazione Web

I tre progetti Unipi vincitori della Start Cup Toscana al Premio Nazionale per l’Innovazione

2 settimane 3 giorni ago

I tre progetti dell’Università di Pisa che lo scorso ottobre hanno conquistato il podio della Start Cup Toscana 2024 rappresenteranno la regione al Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI), la più grande e capillare Business plan competition d’Italia dedicata ai progetti di start-up generate dalla ricerca scientifica che emergono nell’ambito delle Università e degli EPR. Il PNI, che si terrà il 5 e 6 dicembre 2024 presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, coinvolgerà circa 70 progetti d’impresa ad alto impatto sociale, suddivise nelle quattro categorie Cleantech & Energy, ICT, Industrial e Life Science/Med-Tech, che hanno superato le selezioni nelle 17 Start Cup regionali, competizioni collegate alle Università e agli Enti di Ricerca nazionali affiliati a PNICube.

I tre progetti dell’Università di Pisa che partecipano al PNI sono Cernais, per la categoria Life Science/Med-Tech, MolBook, per la categoria Industrial; Delos AI, per la categoria ICT. Primo classificato alla Start Cup Toscana, Cernais è uno Spin-Off dell’Università di Pisa che propone una piattaforma innovativa per la scoperta di farmaci. La soluzione integra l’Intelligenza Artificiale (AI) con metodi tradizionali di screening per identificare potenziali terapie contro malattie rare e ultra-rare. Secondo classificato, MolBook è una piattaforma SaaS basata su tecnologie avanzate e AI, pensata per ottimizzare la gestione e l’analisi dei dati chimici e biochimici per le aziende farmaceutiche, biotecnologiche, chimiche e cosmetiche. Terzo classificato, Delos AI offre soluzioni per l’analisi automatica dei testi mediante modelli di AI, supportando le PMI nella digitalizzazione e nella trasformazione dei loro processi.

I progetti Delos AI e MolBook hanno inoltre partecipato al percorso del Contamination Lab Pisa, un’iniziativa che promuove l’innovazione e la cultura imprenditoriale per lo sviluppo di nuovi progetti imprenditoriali.

Redazione Web

Due ricercatrici dell’Università di Pisa si aggiudicano l’ERC Consolidator Grant della Commissione Europea

2 settimane 4 giorni ago

Sono due i progetti dell’Università di Pisa che hanno ricevuto l’ERC Consolidator Grant, uno dei più prestigiosi finanziamenti della Commissione Europea, destinato a ricercatrici e ricercatori nella fase intermedia della loro carriera, finalizzato a rafforzare i loro gruppi di ricerca e perseguire attività di ricerca innovativa. Ad aggiudicarsi il finanziamento sono state Paola Binda, professoressa associata al Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, che ha ottenuto 1.99 milioni di euro per cinque anni per il progetto “PredActive”, ed Elisa Coda, ricercatrice al Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, che ha ottenuto 1.55 milioni di euro per il progetto “ArOMa”. In entrambi casi l’Università di Pisa è la Host Institution dei progetti.

“Esprimo le mie congratulazioni alle due ricercatrici per l’eccezionale risultato raggiunto che testimonia l’eccellenza della loro ricerca – commenta la professoressa Benedetta Mennucci, prorettrice per la promozione della ricerca – La soddisfazione è ulteriormente amplificata considerando che i progetti presentati da Binda e Coda hanno beneficiato del servizio attivato negli ultimi due anni dall'Università di Pisa per il supporto alla redazione dei progetti destinati ai bandi ERC."

A livello europeo, sono state finanziate 327 proposte sulle 2.313 ricevute, per un finanziamento totale di 678.000.000 di euro. Più nel dettaglio, i due progetti pisani rientrano tra i 103 finanziati, a livello europeo, nell’area Social Sciences and Humanities. In Italia sono in totale 20 le proposte ad aver ricevuto l’ERC, mentre in Toscana l’Università di Pisa è l’unica ad aver ottenuto finanziamenti.

 

 

PredActive - Predictions and Actions shape sensory plasticity

Il progetto PredActive ha lo scopo di offrire una spiegazione innovativa a una domanda fondamentale: perché la plasticità del nostro cervello diminuisce con l’età? Man mano che cresciamo, il sistema nervoso sviluppa aspettative; queste ottimizzano la percezione, ma riducono la capacità di apprendimento perché portano a ignorare buona parte delle informazioni sensoriali. PredActive propone che sia proprio questo a limitare la plasticità e ne esplorerà i meccanismi attraverso neuroimmagini e tecniche psicofisiologiche; valuterà anche le potenziali implicazioni cliniche, come nuove strategie per riabilitare funzioni sensoriali, ad esempio nella sindrome dell’occhio pigro. Il finanziamento di questo progetto ERC-Consolidator arriva solo qualche settimana dopo la chiusura del progetto ERC-Starting, PUPILTRAITS. Dice Paola Binda: “PredActive è il prodotto del lavoro di squadra; le idee sono nate nel nostro gruppo di ricerca; la loro attuazione è possibile solo all’interno della cultura collaborativa dell'Università di Pisa e con le infrastrutture e le competenze specifiche a cui dà accesso. Per esempio, sia PUPILTRAITS che PredActive dipendono in modo critico dalla nostra collaborazione con Imago7, l’unico centro di risonanza magnetica a campo ultra-alto per studi sull’uomo in Italia, che offre la possibilità di studiare la funzione cerebrale ad un livello di dettaglio senza precedenti”.

ArOMa - “Aristotle One and Many. The Arabic Pseudepigrapha”

Il progetto ArOMA studia le opere che sono state attribuite ad Aristotele nelle culture greca, latina, araba ed ebraica, tra la fine dell'antichità e il medioevo. Fra queste opere, le più numerose ed influenti sono state prodotte in arabo. Il progetto ArOMa si propone di classificare, studiare, tradurre e far conoscere questi materiali che, nella loro diversità, hanno contribuito assieme alle opere autentiche di Aristotele a creare l'immagine medievale di Aristotele, "il maestro di color che sanno". Dice Elisa Coda: "La trasmissione del sapere filosofico e scientifico dall'antichità al medioevo è uno dei fenomeni più complessi e interessanti nella storia delle idee. La nostra università, peraltro, è già stata sede di un importante progetto ERC su questo tema e sono onorata di poter iniziare una nuova pista di ricerca in questo ambito, per il quale Pisa è internazionalmente nota. Il progetto ArOMA ruota intorno alla figura di Aristotele nella recezione araba, latina ed ebraica e studia le opere che gli sono state attribuite, ma non sono sue. I testi che metteremo a disposizione degli storici delle idee filosofiche e scientifiche sono quasi ignoti al giorno d'oggi, ma in età premoderna hanno molto contribuito alla creazione di un linguaggio scientifico comune alle tre culture".

Redazione Web

Studio innovativo Aoup/Unipi sul ruolo dei recettori β3 nel contrastare le patologie dei prematuri

2 settimane 4 giorni ago

Gli effetti dannosi di un’esposizione prematura all’eccesso di ossigeno (iperossia) nei neonati pretermine – con tutte le patologie conseguenti - possono essere neutralizzati con una stimolazione farmacologica del recettore β3-adrenergico visto il suo ruolo indispensabile durante la vita intrauterina, dove permette al feto di vascolarizzarsi, adattarsi e sopravvivere in ambiente fortemente scarso di ossigeno (ipossia).

E’ quanto emerge da studi preclinici su modelli sperimentali appena pubblicati in questo lavoro (http://doi.org/10.1002/med.22092), redatto da un gruppo multidisciplinare di ricerca di Aoup e Unipi insieme ad altri centri (Università di Firenze e Irccs Meyer) e uscito sulla rivista di farmacologia Medicinal Research Review, nel quale viene illustrata non solo una nuova interpretazione dei meccanismi che portano i neonati pretermine a sviluppare alcune caratteristiche malattie, ma anche una specifica strategia terapeutica che potrebbe indurre in loro un virtuale riavvicinamento all’utero materno e, dunque, ricreare le condizioni favorevoli a uno sviluppo fisiologico anche dopo un parto prematuro.

 

 

Il benessere fetale è infatti strettamente legato all’ambiente dinamicamente ipossico. La nascita prematura comporta l’esposizione precoce del feto immaturo a un ambiente più ricco di ossigeno rispetto all’utero. Di conseguenza, i neonati prematuri affrontano una condizione di relativa iperossia, che altera lo sviluppo postnatale degli organi e contribuisce alle malattie legate alla prematurità (retinopatia del prematuro, enterocolite necrotizzante, diplasia broncopolmonare, leucomalacia periventricolare). Fino a qualche tempo fa era poco chiaro il meccanismo molecolare attraverso cui l’elevata tensione di ossigeno alterasse la normale differenziazione fetale. Questo studio, oltre a dimostrare su modelli animali che l’esposizione precoce a un ambiente relativamente iperossico possa compromettere i nati pretermine a causa della ridotta espressione del β3-adrenorecettore, suggerisce l’ipotesi che i disturbi conseguenti alla nascita prematura possano essere contrastati o persino prevenuti proprio attraverso la stimolazione farmacologica dei rimanenti β3-adrenorecettori, creando una sorta di placenta artificiale farmacologica.

Questo filone di ricerca era stato inaugurato a Pisa circa 14 anni fa per testare l’efficacia del propranololo (un beta-bloccante) nel contrastare la progressione della retinopatia del prematuro. In questo contesto emerse in modo sempre più evidente la sensibilità dei recettori adrenergici β3 ai livelli di ossigeno ambientale (e la loro particolare attivazione in ambiente ipossico). Da lì la ricerca si è diramata in due direzioni, portate avanti da più gruppi toscani: una sul loro ruolo chiave nell’induzione della crescita embrio-fetale, di cui appunto lo studio appena pubblicato rappresenta l’ultimo avanzamento con una prospettiva terapeutica e l’altra, più propriamente oncologica, diretta a trovare un loro potenziale antagonista (questi recettori vengono infatti impiegati anche dalle cellule tumorali per vascolarizzarsi, ingannando i meccanismi di difesa dell’ospite). Vedi notizia correlata: Usurpare le capacità embrionali: individuato meccanismo biologico che governa crescita del feto e sviluppo di tumori aggressivi. Studio pisano su Medicinal Research Review

“Data la rilevanza delle patologie interessate, la fragilità dei pazienti coinvolti e l’innovatività di questo approccio – dichiara il direttore dell’Unità operativa di Neonatologia dell’Aoup, Luca Filippi, associato di Pediatria generale e specialistica all’Università di Pisa nonché prima firma dello studio - l’auspicio è che quanto finora emerso su modelli sperimentali possa presto traslarsi con successo all’uomo” (fonte: ufficio stampa Aoup).

Redazione Web
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2 ore 40 minuti ago
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