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Transizione digitale nei trasporti: firmata una convenzione quadro tra Università di Pisa e Hitachi Rail GTS Italia

1 mese ago

L’Università di Pisa e Hitachi Rail GTS Italia – azienda che si occupa mobilità globale e di innovazione tecnologica nei trasporti, entrata a far parte del gruppo HITACHI Rail – hanno firmato una convenzione quadro per una collaborazione strategica in ambito di ricerca e innovazione nel settore dei trasporti.

L’accordo, che avrà una durata di cinque anni, è stato sottoscritto lunedì 10 febbraio nella Sala Mappamondi del Rettorato da Riccardo Zucchi, rettore dell’Università di Pisa, e da Carlo Piacenza, CEO & Country Director di Hitachi Rail GTS Italia. Alla firma erano presenti anche Gianluca Mandò, Head of Research, Technology & Innovation di Hitachi Rail GTS Italia, Chiara Galletti, delegata per le relazioni con le imprese, il professor Marco Luise, esperto e professore ordinario in telecomunicazioni del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, e Cristiana Barghini, coordinatrice dell’Unità Rapporti con le imprese e accelerazione d'impresa dell’Ateneo.

Hitachi Rail GTS Italia, con sede a Sesto Fiorentino, è leader nel settore della mobilità globale e dell’innovazione tecnologica dei trasporti. La convenzione con il nuovo assetto della Hitachi Rail GTS Italia segna l’inizio di una collaborazione strategica che unisce le competenze ingegneristiche e digitali di dell’azienda con l’eccellenza accademica dell’Università di Pisa. L’obiettivo è promuovere la ricerca e l’innovazione nell’ambito della trasformazione digitale dei trasporti pubblici, con progetti mirati sia alla formazione che allo sviluppo tecnologico.

Grazie alla convenzione, potranno essere supportati tirocini per tesi di laurea, finanziati dottorati e attività di ricerca congiunte, allo scopo di potenziare la strategia di innovazione dell’azienda e valorizzare le competenze nel mondo della ricerca. Hitachi Rail GTS Italia e l’Università di Pisa potranno sviluppare progetti ambiziosi in ottica di valorizzazione del talento accademico e favorire il trasferimento tecnologico tra il mondo della ricerca e quello dell’industria, contribuendo al progresso della mobilità sostenibile e intelligente.


Da sinistra: Gianluca Mandò, Carlo Piacenza, Riccardo Zucchi, Marco Luise, Cristiana Barghini e Chiara Galletti.

"La convenzione firmata oggi si inserisce all’interno della strategia di valorizzazione delle conoscenze che, come Università di Pisa, stiamo portando avanti con il territorio – ha commentato il rettore Riccardo Zucchi – Da un lato l’accordo intende promuovere e stimolare collaborazioni di ricerca per lo sviluppo di soluzioni innovative nell’ambito dei trasporti, sfruttando competenze su intelligenza artificiale. Dall’altro l’accordo intende creare occasioni di conoscenza delle opportunità lavorative per i nostri studenti e le nostre studentesse, favorendo anche esperienze formative in azienda”.

“La convenzione rappresenta la realizzazione virtuosa della collaborazione tra le competenze industriali e accademiche del territorio – ha dichiarato Carlo Piacenza – Un territorio che si organizza e coopera, diventando così un modello strategico per una mobilità sempre più intelligente, digitale e sostenibile.

L’intelligenza artificiale per un trasporto più sicuro, efficiente e autonomo, sarà la base della convenzione, per innovare la mobilità del futuro in modo sempre più green”.

Redazione Web

Al via il corso trasversale “Salute globale: una prospettiva interdisciplinare”

1 mese ago

Al via il prossimo 26 febbraio il corso trasversale “Salute globale: una prospettiva interdisciplinare”, un percorso pensato per formare studiose/i e professioniste/i consapevoli e capaci di affrontare le sfide legate alla salute ai diversi livelli della prevenzione e del controllo delle malattie. Per iscriversi c’è tempo fino al 21 febbraio (iscrizioni a questo link).

I corsi trasversali dell’Università di Pisa sono insegnamenti su temi di interesse generale che, grazie al loro carattere multidisciplinare, possono essere inseriti nei piani di studio di diversi corsi di laurea. Questi corsi mirano a fornire agli studenti una formazione ampia e integrata, permettendo loro di acquisire competenze e conoscenze che vanno oltre la specificità del proprio percorso accademico.

Il corso sulla salute globale, coordinato da Valentina Mangano, Lara Tavoschi e Virginia Casigliani, coinvolge docenti e professionisti in un’ampia varietà di discipline e contesti, attingendo all’esperienza e alle competenze rappresentate all’interno del Centro Interdisciplinare di Scienze per la Pace dell’Università di Pisa e del Global Health Knowledge Hub dell’Alleanza europea Circle U., di cui l’Università di Pisa fa parte.

“Il corso mira a fornire conoscenze approfondite e strumenti pratici per affrontare le sfide legate alla salute nel contesto globale, adottando un approccio multidisciplinare – spiegano le organizzatrici – Questo approccio permette di comprendere come la salute umana, animale e ambientale siano interconnesse, così come sono interconnesse la salute fisica e mentale e il benessere socioeconomico, e la salute individuale e delle popolazioni a livello internazionale”.

Le lezioni mirano a fornire le competenze necessarie per il disegno e l’implementazione di politiche sanitarie efficaci e sostenibili, attraverso un inquadramento storico-filosofico e etico, strumenti di indagine qualitativa e quantitativa, e esempi applicativi legati a sfide attuali come il cambiamento climatico, il consumo di suolo, le guerre, i fenomeni migratori e la crisi della democrazia. Particolare attenzione sarà dedicata all'analisi dei determinanti culturali, economici e ambientali della salute pubblica in scenari complessi e in rapida evoluzione. La formazione offerta mira a preparare professionisti e professioniste consapevoli, in grado di operare nei diversi livelli della prevenzione, gestione e controllo delle malattie.

Il corso si svolgerà̀ in 12 appuntamenti seminariali e laboratoriali della durata di 2 ore, con lezioni tenute in italiano e in inglese. Il programma completo delle lezioni è disponibile a questo link.

Redazione Web

Cambiamento climatico: con l'aumento delle temperature le piante assorbono più nanoplastiche

1 mese ago

Le alte temperature aumentano l’assorbimento delle nanoplastiche da parte delle piante. La notizia arriva da uno studio dell’Università di Pisa pubblicato sulla rivista Plant Physiology and Biochemistry che per la prima volta ha analizzato l’effetto amplificatore dei cambiamenti climatici sull’inquinamento da nanoplastiche. La ricerca è stata condotta dal gruppo di Botanica della professoressa Monica Ruffini Castiglione, e da quello di Fisiologia Vegetale della dottoressa Carmelina Spanò, in collaborazione con le colleghe Stefania Bottega e Debora Fontanini. La sperimentazione nei laboratori dell’Università di Pisa ha impiegato come pianta modello Azolla filiculoides Lam, una piccola felce acquatica galleggiante con radici fluttuanti e sottili che assorbono le sostanze disciolte nell’acqua. Come inquinante sono state utilizzate nanoplastiche di polistirene, una delle materie plastiche più comuni e diffuse con cui si realizzano ad esempio posate e piatti usa e getta, imballaggi, contenitori da asporto e seminiere per l’ortoflorovivaismo.

Gruppo di ricerca (da sinistra a destra: Prof.ssa Monica Ruffini Castiglione, Dr.ssa Carmelina Spanò, Dr.ssa Debora Fontanini, Dr.ssa Stefania Bottega)

Dai dati è emerso che a 35° la presenza di nanoplastiche aumenta apprezzabilmente all'interno della pianta rispetto alla situazione ottimale a 25°. Questo provoca il deterioramento dei parametri fotosintetici e l’aumento dello stress ossidativo e della tossicità nelle piante. L’impiego di nanoplastiche fluorescenti ha inoltre permesso alle ricercatrici di tracciarne con precisione l’assorbimento e la distribuzione nei tessuti e negli organi vegetali.

“Il maggior assorbimento di nanoplastiche in condizioni di alte temperature da parte delle piante solleva preoccupazioni riguardo al possibile impatto sulle colture di interesse agronomico, con implicazioni potenzialmente rilevanti per l’ingresso di queste sostanze nella catena alimentare”, dicono Monica Ruffini Castiglione e Carmelina Spanò.

Azolla filiculoides in ambiente naturale (foto di destra) e in condizioni di laboratorio durante il trattamento con nanoplastiche a temperatura elevata (foto di sinistra).

“Il nostro studio – continua Ruffini Castiglione - sottolinea come i cambiamenti climatici non solo sono in grado di amplificare gli effetti negativi dei rifiuti plastici, ma possano anche creare nuove sinergie pericolose tra fattori ambientali e inquinanti, aggravando ulteriormente le sfide ecologiche già esistenti. Questo deve aumentare la nostra consapevolezza e portare a un maggiore impegno verso comportamenti più sostenibili, come ridurre il consumo di plastica monouso”.

Le ricercatrici dei gruppi di Botanica e di Fisiologia vegetale impegnate in questo studio si occupano da anni delle risposte di piante modello e di interesse agronomico a metalli, anche in forma nanometrica e a contaminanti emergenti, quali micro e nanoplastiche. L’interesse nasce dalla consapevolezza che le piante sono organismi estremamente sensibili e al contempo resilienti agli stress ambientali. Questa duplice natura le rende modelli ideali per studiare l'impatto dei contaminanti sugli organismi viventi, soprattutto nel contesto dei cambiamenti climatici. Le ricerche del gruppo, svolte anche in collaborazione con l’IBBA CNR e l’Università di Siena, sono state pionieristiche nello studio delle interazioni tra piante e nanomateriali dimostrando per la prima volta, a livello ultrastrutturale, l’assorbimento e la traslocazione di nanomateriali plastici nelle cellule vegetale.

 

 

Redazione Web

È scomparso il professor Ferruccio Scalari, a lungo docente di Tecnologia meccanica

1 mese ago

Pochi giorni fa si è spento all’età di 85 anni il professor Ferruccio Scalari, già associato di Tecnologia meccanica presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Nucleare e della Produzione, oggi Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale.

Il professor Scalari iniziò la sua attività universitaria come assistente ordinario nei primi anni '70 e successivamente proseguì come professore incaricato e quindi associato di Tecnologia meccanica per il corso di laurea in Ingegneria aeronautica. Negli ultimi anni '60 il settore della Tecnologia meccanica, oggi denominato più correttamente dei Sistemi di produzione, iniziava in Italia il suo percorso di trasformazione da una pura serie di conoscenze e metodologie artigianali e industriali empiriche in una vera e propria scienza, tesa a comprendere le basi dei processi produttivi meccanici mediante studi teorici e sperimentali. Una trasformazione che già altre discipline vicine quali la chimica industriale e la metallurgia avevano avuto in precedenza. Le Tecnologie meccaniche erano il tassello mancante per l’incremento della produttività e la garanzia della qualità richiesti per lo sviluppo industriale del dopo guerra.

La creazione di un’accademia internazionale, il CIRP (International Institution for Production Engineering Research), avvenuta nel 1952 e seguita da notevoli sviluppi soprattutto negli anni '60, testimonia queste esigenze sentite a livello mondiale. È in questo vivace contesto che nei primi anni '70 il professor Scalari fornisce eccellenti idee innovative nel settore dell’automazione delle macchine utensili sperimentando con successo i comandi adattativi in tornitura, sistemi di controllo allora completamente assenti nelle macchine utensili, generalmente a controllo manuale. Oggi tutte le moderne macchine utensili a controllo numerico utilizzano questo tipo di controllo, grazie anche a questi studi pionieristici.

Successivamente, il professor Scalari si dedica alla ricerca nel settore delle cosiddette tecnologie innovative quali le lavorazioni ECM (Electro Chemical Machining), EDM (Electrical Dicharge Machining), ultrasuoni e soprattutto laser. Processi di lavorazione basati su fenomeni fisici allora noti, ma di cui poco ancora si conosceva sull’applicabilità nella produzione meccanica. Di rilievo sono i suoi studi sulla qualità delle superfici lavorate con il laser e sulla definizione di un mode fisico dello stesso processo: studi sviluppati nell’ambito di una collaborazione con l’Università Politecnica di Cracovia.

Al professor Scalari si deve anche l’introduzione di queste tematiche nella didattica degli insegnamenti di Tecnologia meccanica e di Tecnologie speciali. Se i colleghi riconoscono l’importanza dell’attività scientifica svolta in passato dal professor Scalari, molti suoi allievi ne ricordano con affetto e riconoscenza le qualità umane e didattiche. I particolare, il suo perenne invito ad adottare sempre un profondo spirito critico nell’attività professionale e nella vita.

Redazione Web

Ateneo in lutto per la scomparsa del professor Ubaldo Bonuccelli

1 mese 1 settimana ago

È scomparso all’età di 75 anni il professor Ubaldo Bonuccelli, a lungo docente di Neurologia all’Università di Pisa, in pensione dal 2021.

Qui di seguito pubblichiamo un ricordo del professore a firma di Gabriele Siciliano e Roberto Ceravolo e dei colleghi e delle colleghe del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale.

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Ubaldo Bonuccelli si è laureato con lode in Medicina e Chirurgia all’Università di Pisa nel 1975, dove nel 1979 si è specializzato in Neurologia. Ha quindi intrapreso la sua attività professionale presso la Clinica Neurologica diretta dal professor Alberto Muratorio, dedicandosi al contempo ad argomenti di ricerca nelle malattie neurodegenerative. Nel 1989 ha conseguito la Specializzazione in Farmacologia presso l’Università di Cagliari su tematiche di neurofarmacologia nella malattia di Parkinson.

È stato professore associato di Neurologia, fino al 2007, quindi ordinario di Neurologia all’Università di Pisa. È stato Direttore della UOC di Neurologia dell’Ospedale Versilia dal 2001 al 2011, quando poi è diventato Direttore della UOC Neurologia presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Pisa.

Dopo la iniziale formazione a Pisa, ha maturato esperienze di neurofarmacologia di base e clinica con soggiorni in istituzioni nazionali e in USA, dedicandosi in particolare a numerosi aspetti di ricerca sulla Malattia di Parkinson, sviluppando nel tempo qualificate collaborazioni con i più importanti istituti di ricerca a livello internazionale in tale ambito. Ha organizzato numerosi congressi e convegni nazionali e internazionali dedicati in particolare al Parkinson.

È autore di oltre 500 pubblicazioni.  Fellow dell’American Academy of Neurology (dal 1990), ha ricoperto importanti cariche statutarie in società scientifiche, Presidente dell’European Society for Clinical Neuropharmacology (1996-1997), Presidente dell’Associazione Autonoma Disturbi del movimento e Malattia di Parkinson (DISMOV-SIN) (2004-2005), affiliata alla Società Italiana di Neurologia, Presidente Società LIMPE (2010-12).

Ha dato uno straordinario impulso alla ricerca sulla Malattia di Parkinson e ha contribuito in modo significativo alla realizzazione delle linee guida per la gestione della malattia, curando altresì aspetti divulgativi nella conoscenza delle malattie neurologiche come nel caso della Associazione per la Ricerca Neurologica ATORN-ARNO fondata negli anni 80, del periodico “Amici del Cervello news” e del libro di grande successo di pubblico e critica “Intervista al Cervello. Come funziona, come potenziarlo e mantenerlo efficiente”, scritto insieme al giornalista Fabrizio Diolaiuti.

Persona di grandissimo acume e intelligenza, con raffinatissimo intuito clinico e profonda cultura neurologica e coinvolgente curiosità, ha trasmesso a decine di allievi oggi operanti in Italia e all’estero la passione per la ricerca, l’entusiasmo per esplorare strade innovative e impervie, ribadendo sempre il fondamento dell’arte medica di attenzione empatica e partecipativa ai bisogni dei pazienti

Gabriele Siciliano e Roberto Ceravolo, con i colleghi e le colleghe del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale.

Redazione Web

La danza quantistica dei qubit rimandata per maltempo

1 mese 1 settimana ago

Lo spettacolo che si doveva svolgere il 12 febbraio è stato rimandato per maltempo al 26 febbraio con lo stesso orario, dalle 17.45 alle 19.

 

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Prima iniziano le braccia poi il resto del corpo, ogni ballerino e ballerina rappresenta un qubit di un computer quantistico; quindi, tutto si trasforma in luce proiettate sulle mura del Camposanto monumentale dietro la Torre pendente di Pisa. È la "danza dei qubit", uno spettacolo aperto al pubblico che mette insieme arte e scienza e che andrà in scena mercoledì 12 febbraio dalle 17.45, sul far del tramonto, fino alle 19 in Piazza dei Miracoli.

Evento in occasione dell’anno internazionale della scienza e tecnologie quantistiche. Lo spettacolo apre a Pisa l’anno internazionale della scienza e tecnologie quantistiche (IYQ25) inaugurato il 4 febbraio scorso con una cerimonia ufficiale a Parigi https://quantum2025.org/. L’anno del quantum è stato stabilito dall’UNESCO per celebrare i 100 anni dall’inizio dello sviluppo della meccanica quantistica. QuESTA teoria fisica fondamentale, ancora mai stata smentita da alcun esperimento, continua a incuriosire con i suoi misteri: sia le persone non esperte per il suo funzionamento controintuitivo e lontano dall’esperienza quotidiana, sia le persone esperte per i numerosi interrogativi che suscita a partire dal perché funzioni così bene. 

Flash mob e video mapping in Piazza dei Miracoli. La serata prevede un flash mob iniziale alle 17,45. A partire da un’idea nata alla Sherbrooke University in Canada, i movimenti dei danzatori e delle danzatrici riprodurranno un formalismo matematico utilizzato per rappresentare visivamente lo stato quantistico. Nella seconda parte del programma, dalle 18,15 una coreografia di luci sarà proiettata sulle mura sud del Camposanto monumentale, con la collaborazione dell’Opera Primaziale. Si tratta dell’evoluzione temporale della “funzione d'onda”, uno tra i più semplici processi quantistici chiamato quantum walk. Il videomapping rappresenta la probabilità di trovare una particella quantistica in una regione di spazio, una volta fatta una misura. I pattern luminosi saranno tanto più intensi quanto più grande sarà la probabilità calcolata mediante la celebre equazione di Schroedinger.

“La danza dei qubit visualizza in maniera intuitiva la matematica della fisica quantistica attraverso la danza, per coinvolgere in prima persona il pubblico, e le immagini, per formare un ricordo vivido nella memoria di chi assisterà - racconta la professoressa Marilù Chiofalo dell’Università di Pisa - Da anni con il mio gruppo di ricerca esploriamo in collaborazioni internazionali metodi per raccontare la scienza anche attraverso i linguaggi dell’arte che, come la matematica, sono estremamente densi e compatti. Un esempio è l’installazione interattiva Quantum Jungle di Robin Baumgarten liberamente visitabile prima a Palazzo Blu e adesso al Polo Fibonacci dell’Ateneo: tra l’altro una sua copia ha appena fatto comparsa all’inaugurazione dell’Year of Quantum a Parigi! Questa volta utilizzeremo il linguaggio della danza, che si rivela così efficace e coinvolgente nella narrazione scientifica, e infatti la coreografia nasce in un team di scienziate e scienziati, ballerine e ballerini”.

Le collaborazioni. La "danza dei qubit" è stata realizzata con una collaborazione internazionale coordinata dall’Università di Pisa e dall’Institut Quantique de Université de Sherbrooke in Quebec, che coinvolge il consorzio europeo CircleU, sostenitore e cofinanziatore grazie al supporto del professor Alessio Cavicchi, delegato dell’Ateneo pisano per la promozione della Cultura imprenditoriale. Il progetto coreografico è di Giulia Sandroni e Rachele Bellina della Scuola di danza Elsa Ghezzi di Pisa, l’interpretazione danzante è delle allieve e allievi della Scuola Première Progetto Danza di Valentina Bardelli, il videomaking a cura MUMU srl di Lorenzo Garzella. Il team scientifico coordinato da Marilù Chiofalo è composto da Jorge Yago Malo, Antonio Romano, Chiara Coviello, Vittoria Stanzione e Sebastiano Bresolin del Dipartimento di fisica, con la collaborazione di Ghislain Lefebvre e Dominique Wolfshagen di Sherbrooke, e di Simon Goorney della Aarhus University di CircleU.  L’evento ha il supporto dell’Associazione Frontiers Detectors for Frontiers Physics e la collaborazione tecnica della ditta Bufalini Francesco srl.

Redazione Web

Samuele Risoli tra i primi dottori di ricerca del programma nazionale “Sustainable Development and Climate Change”

1 mese 1 settimana ago

Samuele Risoli (foto) è tra i primi dottorati del programma nazionale di dottorato “Sustainable Development and Climate Change”. Risoli ha discusso la sua tesi il 28 gennaio a Pavia, ottenendo il titolo  con il massimo dei voti, “with honours”. Il suo percorso si è svolto nell’ambito del Curriculum 5 - Agriculture and Forestry, con attività di ricerca condotta sotto la supervisione della professoressa Cristina Nali e del professore Lorenzo Cotrozzi del gruppo di Patologia vegetale del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa, uno degli oltre 50 affiliati del programma nazionale di dottorato.

La tesi di dottorato, intitolata “Biocontrol of Fusarium head blight in wheat: using hyperspectral data and metabolomics for a sustainable management”, ha affrontato il problema della fusariosi della spiga nel grano, esplorando l’efficacia di strategie di biocontrollo mediante approcci innovativi basati su dati iperspettrali e metabolomica, con un approccio volto alla sostenibilità e alla riduzione dell’uso di agrofarmaci chimici.
Il risultato conferma il ruolo centrale dell’Università di Pisa nella formazione di giovani scienziati impegnati nello sviluppo di soluzioni avanzate per un’agricoltura più sostenibile.

Redazione Web

Pubblicato il Gender Equality Plan dell’Università di Pisa

1 mese 1 settimana ago

Pubblicato on line il nuovo Gender Equality Plan (GEP) dell’Università di Pisa per il triennio 2025-2027. Il documento è stato elaborato dal Comitato Unico di Garanzia (CUG) si pone in collegamento con il Piano strategico di Ateneo 2023-2028.

Il nuovo GEP 2025-2027 si sviluppa secondo 5 aree strategiche d’intervento: equilibrio di vita/lavorativa e cultura dell’organizzazione; equilibrio di genere nelle posizioni di vertice e negli organi decisionali, parità di genere nel reclutamento e nella progressione di carriera, integrazione della dimensione di genere nella ricerca e nei programmi degli insegnamenti, contrasto alla violenza di genere comprese le molestie sessuali

Per la prima area sono stati individuati una serie di obiettivi volti a potenziare tutte le misure per il benessere organizzativo già in essere presso il nostro Ateneo come contributi per campi e centri estivi, convenzioni con strutture qualificate per i figli e le figlie della comunità universitaria, rimborso missioni per accompagnatori di persone con disabilità che studiano, lavorano o fanno ricerca presso la nostra Università. A tali misure concrete si affiancano anche una serie di iniziative culturali nella convinzione che solo a partire da un cambiamento di paradigma possa verificarsi un mutamento anche a livello sociale.

La seconda area tematica si propone di favorire quel cambiamento strutturale attraverso l’elaborazione di materiale informativo (vademecum, toolkit, linee guida, ecc) destinato alla comunità per fornire strumenti, i più adeguati possibili, per la costruzione di una cultura condivisa del rispetto e della valorizzazione delle differenze.

La terza area strategica mira, in sintesi, a cercare di favorire le pari opportunità nelle carriere e per questo, particolare attenzione è rivolta al Bilancio di Genere in quanto strumento fondamentale per il monitoraggio delle carriere e per lo studio di eventuali interventi per favorire la presenza, laddove questo si verifichi, del genere sottorappresentato.

La quarta area ha l’obiettivo di diffondere e valorizzare gli studi di genere secondo un approccio interdisciplinare e di promuovere la prospettiva di genere nella ricerca scientifica.

Infine la quinta area prosegue, attraverso lo Sportello interuniversitario pisano contro la violenza di genere di concerto con la figura del/la Consigliere/a di fiducia, nel percorso tracciato per il contrasto a ogni forma di discriminazione e violenza.

“Le decisioni che abbiamo assunto  – ha dichiarato la Presidente del CUG, professoressa Elena Dundovich - sono state il frutto di scelte sempre condivise all’interno dell’organo da tutte le sue componenti al fine di garantire, nel migliore dei modi possibili, un continuo e tangibile progresso verso l’inclusione e l’eguaglianza”.

Redazione Web

Estate 2025: tante opportunità in Europa con le Summer Schools di Circle U.

1 mese 1 settimana ago

Tornano nell’estate 2025 le Summer Schools di Circle U., corsi estivi pensati per gli studenti e le studentesse delle nove università dell’Alleanza che potranno vivere un’esperienza internazionale in diverse città europee. Parigi, Berlino, Belgrado e Aarhus sono le città che quest’anno ospiteranno sei Summer Schools, offrendo a partecipanti un’opportunità unica di arricchire la propria formazione accademica durante l’estate.

Le Summer Schools trattano un’ampia varietà di argomenti e sono rivolte a studenti di vari livelli e discipline: Democracy, Climate Change, Global Health, Multilingualism, Agribusiness e Advanced Manufacturing sono le tematiche che potranno essere approfondite quest’anno.

La partecipazione ai diversi programmi è gratuita. Per ogni Summer School, l’Università di Pisa finanzierà fino a 3 mobilità secondo le tabelle Erasmus, in base alla graduatoria fornita dall'università organizzatrice.


Foto di Phillip Plum, Humboldt-Universität zu Berlin.

 

Le Summer Schools dell’estate 2025

 

Empowering Climate Action: Islands on the Frontline
21–25 luglio 2025
Berlino
Target: Studenti di laurea triennale

La Summer School “Empowering Climate Action: Islands on the Frontline" offre una conoscenza approfondita delle scienze climatiche e delle politiche ambientali, con un focus particolare sulle isole e le loro vulnerabilità ai cambiamenti climatici. Attraverso lezioni interattive e workshop, gli studenti esploreranno strategie per promuovere azioni climatiche efficaci.


- ECTS: 5 (da verificare preventivamente con il proprio corso di laurea)
- Scadenza per l'iscrizione: 28 febbraio 2025

Tutte le informazioni:

Empowering Climate Action: Islands on the Frontline

 

The Crossroads of Democracy and Development: Challenges and Innovations
2–6 giugno 2025
Belgrado
Target: studenti magistrali

La Summer School “The Crossroads of Democracy and Development: Challenges and Innovations” offre un'analisi approfondita delle sfide che l'ordine democratico (liberale) si trova ad affrontare nel mondo di oggi. Tra queste rientrano la regressione democratica, l’ascesa delle guerre culturali, la crescente polarizzazione all'interno delle società, il rallentamento della globalizzazione, misure economiche protezionistiche e il calo del sostegno al multilateralismo.

Il corso esplora modelli e approcci innovativi per lo sviluppo economico e sociale, concentrandosi in particolare sui Paesi del Sud del mondo. Questi modelli rappresentano potenziali alternative per affrontare le sfide dell'attuale ordine liberale.
- ECTS: 5 (da verificare preventivamente con il proprio corso di laurea)
- Scadenza per l'iscrizione: 28 febbraio 2025

Tutte le informazioni:

The Crossroads of Democracy and Development: Challenges and Innovations

 

Rethinking Global Health
30 giugno–5 luglio 2025
Parigi
Target: Dottorandi e post-doc

La Summer School “Rethinking Global Health” invita i partecipanti a riconsiderare le sfide e le strategie nella salute globale, offrendo prospettive innovative e multidisciplinari. Attraverso seminari e discussioni, i ricercatori esploreranno nuovi approcci per affrontare le questioni sanitarie mondiali.


- ECTS: 3 (da verificare preventivamente con l’università di provenienza)
- Scadenza per l'iscrizione: 28 febbraio 2025

Tutte le informazioni:

Rethinking Global Health

 

Narrative and Discourse Analytical Approach to Multilingualism and Education
15–19 settembre 2025
Belgrado
Target: Dottorandi e post-doc

La Summer School “Narrative and Discourse Analytical Approach to Multilingualism and Education” offre un’analisi approfondita del ruolo del multilinguismo nella formazione attraverso approcci narrativi e discorsivi. I partecipanti esamineranno come le narrazioni influenzano le pratiche educative in contesti multilingue.


- ECTS: 3 (da verificare preventivamente con l’università di provenienza)
- Scadenza per l'iscrizione: 28 febbraio 2025

Tutte le informazioni:

Narrative and Discourse Analytical Approach to Multilingualism and Education

 

Niche Strategies & Sustainable Competitive Advantage in Agribusiness
2–18 luglio 2025
Aarhus
Target: Studenti di laurea triennale

La Summer School “Niche Strategies & Sustainable Competitive Advantage in Agribusiness” esplora le strategie di nicchia e la gestione delle risorse nel settore agroalimentare. L’obiettivo è mettere in evidenza come i cambiamenti negli approcci innovativi, nei contesti competitivi e nelle esigenze dei consumatori abbiano influenzato le decisioni strategiche. Partendo da questa prospettiva generale, il corso favorirà una discussione sulle strategie di nicchia, concentrandosi in particolare sulla loro efficacia, il loro impatto e la loro utilità all'interno del settore agroalimentare, con l'obiettivo di raggiungere un vantaggio competitivo sostenibile.


- ECTS: 5 (da verificare preventivamente con il proprio corso di laurea)
- Scadenza per l'iscrizione: 18 marzo 2025

Tutte le informazioni:

Niche Strategies & Sustainable Competitive Advantage in Agribusiness

 

Advanced Manufacturing: Solving Real-World Industrial Challenges
30 giugno-11 luglio 2025
Aarhus
Target: studenti di laurea magistrale

La Summer School “Advanced Manufacturing: Solving Real-World Industrial Challenges” affronta una serie di tematiche attuali ed emergenti nell'ambito dell’Advanced Manufacturing, tra cui l'uso delle tecnologie digitali, come i gemelli digitali e la simulazione, e il loro ruolo nel risolvere le sfide industriali. Saranno approfondite anche le tecnologie di stampa 3D e le loro applicazioni industriali, nonché l'integrazione di sensori avanzati, automazione e intelligenza artificiale nella produzione, esplorando il loro potenziale nell'affrontare le problematiche del settore. Un altro tema trattato sarà la produzione sostenibile, con focus sulle strategie e tecnologie per rendere i processi produttivi più ecologici e sostenibili. Questa conoscenza verrà applicata per risolvere una sfida reale nel contesto dell'azienda Grundfos, a Bjerringbro, in Danimarca.


- ECTS: 5 (da verificare preventivamente con il proprio corso di laurea)
- Scadenza per l’iscrizione: 18 marzo 2025

Tutte le informazioni:

Advanced Manufacturing: Solving Real-World Industrial Challenges

 

Redazione Web

Cinque studenti dell’Università di Pisa a Bruxelles per il MUN di Circle U.

1 mese 1 settimana ago

Dal 10 al 14 dicembre 2024, cinque studenti dell’Università di Pisa hanno partecipato al “Model United Nations” a Bruxelles organizzato da Circle U., l’Alleanza Universitaria che riunisce l’Università di Pisa e altri otto atenei europei in un unico campus. Il MUN è una simulazione dei lavori delle Nazioni Unite in cui i partecipanti assumono il ruolo di delegati di diversi Paesi in uno dei tanti uffici dell’ONU (UNESCO, WHO, Security Council o European Council), rappresentandone le posizioni e dibattendo su temi specifici per giungere a soluzioni globali.

A rappresentare l’Università di Pisa c’erano Diletta Barachini, Federico Carzedda, Marta Dell’Amico, Maddalena Matilde Lorenzini e Zoe Stroobant, che hanno trascorso 5 giorni insieme ai colleghi e alle colleghe provenienti dalle altre università a dibattere di Intelligenza Artificiale, l’argomento di quest’anno.

Dopo una fase preparatoria di alcune settimane, durante la quale i partecipanti hanno approfondito le posizioni del Paese assegnato e si sono formati sulle modalità di dibattito, si sono recati nella capitale belga per confrontarsi con studenti provenienti dalle altre università dell’alleanza, guidati da esperti diplomatici.

L’iniziativa, accolta con grande entusiasmo sin dalla prima edizione, si è confermata anche quest’anno come un’esperienza stimolante e interdisciplinare, capace di arricchire il percorso formativo offerto dall’università. Lo dimostrano le due studentesse intervistate che, provenienti da percorsi di studio differenti, hanno deciso di partecipare al MUN spinte dalla curiosità e dall’interesse per le relazioni internazionali.

“Andare all'estero e conoscere persone nuove e, per ovvie ragioni, con background diversi dal mio è sempre formativo, in più ho potuto ampliare le mie conoscenze sull'IA, sulle posizioni che i Paesi hanno su questo tema e anche su come la pensassero gli altri studenti coinvolti”, racconta Zoe Stroobant, studentessa del terzo anno di Scienze politiche e Relazioni internazionali.

“Consiglio a tutti di fare un’esperienza del genere perché aiuta molto nel migliorare la capacità e la sicurezza di parlare in una lingua straniera davanti a un pubblico, che sicuramente sarà apprezzata in un futuro contesto”, aggiunge Marta Dell’Amico, iscritta al secondo anno di Giurisprudenza.

Sono diversi i punti di forza di questa esperienza: dal public speaking alla negoziazione, dal confronto con nuove culture all’approfondimento delle conoscenze sull’IA. La risposta all'ipotesi di ripeterla è chiara e condivisa da tutti: un sì convinto, che riflette l’entusiasmo di ha avuto l’opportunità di partecipare al MUN.

Agata Merian Bernacca, Susanna De Luca, Anna Terroni
Circle U. Ambassadors - Università di Pisa

 

Redazione Web

Crescita economica e sostenibilità ambientale: l’Università di Pisa partner del progetto MAPS

1 mese 1 settimana ago

C’è anche il Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Pisa tra i partner di MAPS, un progetto di ricerca quadriennale finanziato da Horizon Europe, finalizzato allo sviluppo di modelli, valutazioni e politiche innovative per la sostenibilità.

Il progetto MAPS, coordinato dall’Università di Barcellona, si concentra sulla creazione di percorsi politici trasformativi per raggiungere elevati livelli di benessere e sostenibilità ambientale, capaci di garantire elevati livelli di qualità della vita senza compromettere l’ambiente. Per farlo, si avvale di modelli di simulazione all’avanguardia basati sulla macroeconomia ecologica. Inoltre, il progetto affronta i limiti degli attuali modelli integrati di valutazione, sviluppando nuovi moduli e preparando scenari post-crescita per le prossime importanti valutazioni scientifiche, che verranno integrati nelle principali valutazioni scientifiche, fornendo un supporto concreto per orientare le decisioni politiche e definire strategie sostenibili per il futuro. 

 “Non ci sono prove che la crescita economica possa ridurre abbastanza l'impatto sull'ambiente, rendendo difficile immaginare un futuro sostenibile basato su di essa – spiega Simone D'Alessandro, docente di Economia Politica e coordinatore del progetto presso l’Università di Pisa – Inoltre, l'attuale modello di sviluppo non sta migliorando la vita delle persone nei paesi europei. Serve un nuovo approccio che unisca il benessere delle persone e la sostenibilità ambientale. La collaborazione con i partner del progetto ci permetterà di fare significativi progressi nel campo della macroeconomia ecologica.” 


I ricercatori e le ricercatrici di MAPS. Photo by Nathalie Roy.

Il progetto MAPS, coordinato dall’Università di Barcellona, coinvolge ricercatori di spicco provenienti da istituzioni di tutta Europa: oltre all’Università di Pisa, l’Università del Surrey, il ZOE Institute for Future-fit Economies, l’Instituto Superior Técnico for Research and Development (IST-ID), l’Università di Leeds, l’Università Corvinus di Budapest, l’Università Autonoma di Barcellona, l’Università di Tampere e l’Università di Economia e Commercio di Vienna (WU). 

Per rimanere aggiornato sui contributi del progetto, è possibile iscriversi alla newsletter MAPS.

Redazione Web

Antico Egitto: il tesoro perduto della regina guerriera Ahhotep

1 mese 1 settimana ago

“Il tesoro perduto della regina Ahhotep. Una donna alla riconquista dell’Egitto antico” è il titolo dell’ultimo libro del professore Gianluca Miniaci, egittologo dell’Università di Pisa. Un tesoro considerato uno delle maggiori scoperte archeologiche nell'Ottocento, almeno fino al ritrovamento della tomba di Tutankhamon. Da lì Ahhotep e il suo tesoro sono caduti nel dimenticatoio, almeno fino ad oggi. Il volume, pubblicato da Carocci, nasce infatti con l’intento di divulgare i risultati dell’Ahhotep Project, un progetto di ricerca internazionale diretto da Miniaci con la collaborazione di importanti istituzioni quali il Museo Archeologico di Luxor, l'Institute of Archaeology dell'University College London, il Museo del Louvre e il Museo Egizio del Cairo dove un team dell’Ateneo pisano allestirà una nuova sala su Ahhotep e il suo tesoro.

 

“Il progetto - racconta Miniaci - è nato nel 2019 quando ho scoperto nella Bibliothèque de l'Institut de France il manoscritto della prima – e unica – lista degli oggetti contenuti all'interno del sarcofago di Ahhotep risalente all’epoca del suo ritrovamento, oggetti che poi durante il COVID siamo andati a identificare al museo del Cairo”.

E’ così riapparsa la figura di Ahhotep, regina vissuta intorno al 1550 a.C., protagonista di un periodo di profondo cambiamento nella società dell’antico Egitto, all’alba del Nuovo Regno e durante il cruento scontro con gli Hyksos.

Tuttavia, nonostante la sua funzione di altissimo rilievo, Ahhotep è ancora oggi poco conosciuta e ammantata di un’aura di mistero”, sottolinea Miniaci.

Nel libro di Carocci si raccontano così due storie parallele. Da un lato, le vicende e gli intrighi dell'Ottocento, quando l'Egitto è una sorta di far-west dell'archeologia. Tra le varie figure che sgomitano per trovare fama e celebrità si impone Auguste Mariette, al quale si attribuisce la scoperta del sarcofago dorato della regina: oltre 70 oggetti fra cui molte armi e gioielli come bracciali, collane, amuleti, pendagli, tutti in oro, argento, bronzo, pietre preziose, come lapislazzuli e corniola, e legno di cedro del Libano.

Dall’altro, il libro racconta la situazione dell’Egitto all’epoca di Ahhotep, un periodo abbastanza buio, attraversato da cruenti scontri con gli Hyksos, che portavano alla caduta di un faraone dopo l’altro, da varie ribellioni interne e forse anche dalla terribile eruzione del vulcano di Santorini. La dinastia regale egiziana faticava a tenere il potere, al punto che i membri della stessa famiglia erano portati a sposarsi tra di loro – incestuosamente – per garantire la stabilità politica della famiglia regnante. A far fronte alle sanguinose battaglie con gli Hyksos erano state proprio le regine egiziane che si erano imposte, sia a livello politico nazionale che internazionale.

“La regina Ahhotep – continua Miniaci – aveva tenuto testa agli Hyksos, forse si trattava addirittura di una regina guerriera, come ci raccontano le armi trovate nel sarcofago decorate con grifoni alati e i leoni rampanti e una collana con tre grossi pendagli a forma di mosca, un insetto che almeno nell'antico Sudan, era considerato simbolo di valore militare probabilmente con riferimento alla potenza distruttiva che possono avere gli sciami di mosche”.

Redazione Web

La Giostra nel cielo, tutto esaurito per il reading artistico musicale

1 mese 1 settimana ago

PISA - In occasione della Giornata della Memoria 2025, giovedì 30 gennaio, alle 21.00, al Teatro Nuovo, si è svolto il reading artistico-musicale dal titolo "La giostra nel cielo" a cura del CIDIC - Centro per l’Innovazione e la Diffusione della Cultura dell’Università di Pisa e con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Interepreti Francesco Pelosini e Alice Bachi, testo e regia di Annick Emdin, coordinamento Carlo Scorrano e musiche dal vivo di Valeria d'Argenio (Produzione Binario Vivo).

"La giostra del cielo" narra la storia vera di Irena Sendler, infermiera polacca che salvò 2500 bambini dall’inferno del ghetto di Varsavia, trascrivendo i loro nomi su dei fogli che nascose con cura dentro a dei barattoli prima di dar loro un nome diverso ed affidarli a famiglie ariane o agli istituti. Da semplice infermiera, Irena diventa prima membro e poi capo di un grande gruppo di resistenza, nel quale milita con il nome di Jolanta, cercando di strappare alla morte tutti i bambini che altrimenti sarebbero fucilati sul posto o condotti a Treblinka, e la persona di cui è innamorata, Adam. Grazie a ciò che fece Irena, 2500 vite furono salvate e grazie all’elenco dei nomi, alla fine della guerra, i pochi sopravvissuti poterono ritrovare i loro bambini. Ma soprattutto, la sua vita ci ricorda che nei momenti più bui della storia, ci sono anime che si illuminano, e che anche quando le tenebre sembrano senza fine, esistono persone che possono squarciarle con la loro luce, con la semplicità del loro desiderio: che i bambini possano vivere.

 

Redazione Web

Premio di laurea David Sassoli: sul podio due laureati dell’Università di Pisa

1 mese 1 settimana ago

A tre anni dalla scomparsa dell’ex presidente del Parlamento europeo, si è tenuta a palazzo del Pegaso la cerimonia di conferimento del Premio “Miglior tesi di laurea David Sassoli” sul tema “L’Europa, le regioni e i cittadini”, rivolto a giovani laureati degli atenei toscani e giunto alla terza edizione. Bandito nel 2022 dal Consiglio regionale della Toscana e istituito con la legge regionale 21 del 2023, il Premio ha l’alto patrocinio del Parlamento europeo ed è parte del programma delle iniziative nell’ambito della ‘Giornata dell’Europa’, disposto dall’Ufficio di presidenza d’intesa con la presidenza della commissione consiliare Politiche europee e relazioni internazionali.

Il primo classificato è Samuele Bernardi, laureato all’Università di Pisa e allievo della Scuola Superiore Sant’Anna, che si è aggiudicato 6.000 euro. Tra gli altri quattro vincitori che si sono classificati secondi ex aequo e hanno ricevuto un premio di 3.500 euro c’è anche Giulio Buoncristiani, un altro laureato dell’Università di Pisa, premiato insieme a Beatrice Marin, Gabriele Sciuto e Alberto Tognarelli, laureati all’Università degli Studi di Firenze. Menzione speciale alla tesi di Tanja Hilpold, laureata all’Università degli Studi di Firenze.

La tesi di Samuele Bernardi, dal titolo “From EU strategic autonomy to EU public order and security. Towards the framing of an EU strategic security?” – con relatrice la professoressa Sara Poli del Dipartimento di Scienze Politiche – pone la questione fondamentale della autonomia strategica dell’UE, orientandosi in una letteratura complessa e affrontando una mole cospicua di fonti bibliografiche e di giurisprudenza; l’originalità dell’elaborato è tanto più apprezzabile per il fatto di basarsi su un copioso lavoro svolto “sul campo”.


La premiazione di Samuele Bernardi.

La tesi di Giulio Buoncristiani “L’abuso di posizione dominante per l’accesso alle infrastrutture essenziali al settore energetico” – con relatore il professor Simone Marinai del Dipartimento di Giurisprudenza – esamina l’istituto del diritto europeo della concorrenza applicato a un settore di estrema rilevanza per i cittadini: l’energia.

“Questo premio non è solo un modo per ricordare David Sassoli – ha affermato il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo – ma vuole dare un messaggio di speranza. È un riconoscimento a giovani eccellenze che hanno avuto la capacità di farci guardare l’Europa anche attraverso un altro punto di vista. I progetti esaminati dalla commissione erano tanti, belli e importanti, ma i cinque premiati sono quelli che riescono a rappresentare al meglio anche la nostra idea. In un tempo in cui le autocrazie crescono e in cui è difficile riuscire a mantenere relazioni internazionali stabili, riteniamo che ci sia bisogno di più Europa, intesa come luogo di pace, di prosperità e in grado di essere un punto di equilibrio in un mondo incandescente. Abbiamo molto da fare e sentiamo tanto la mancanza di David Sassoli, un grande uomo delle istituzioni che ha avuto la capacità di saper avvicinare l’Europa ai cittadini, cambiando il punto di vista: dall’Europa dell’austerità all’Europa in grado di sostenere chi soffre di più”.


La premiazione di Giulio Buoncristiani.

Il presidente della commissione Politiche europee Francesco Gazzetti ha parlato di un momento emozionante e intenso. Ha poi ringraziato tutti i componenti della Commissione “per il lavoro portato avanti in questi anni: è merito loro se il Premio Sassoli è diventato un’attività istituzionale importante del Consiglio regionale”. “Questo evento – ha aggiunto – non è stato mai una semplice cerimonia di premiazione, né una commemorazione, ma un ponte che abbiamo voluto costruire con le giovani generazioni: dare risalto a queste tesi di laurea è un modo per essere al loro fianco, supportarne la crescita e riconoscere il livello di qualità delle nostre università e scuola che sono qui tutte rappresentate”. “Le tesi di laurea – ha continuato – individuano i grandi temi che ci accompagnano nella contemporaneità. Mi auguro che anche nella prossima legislatura ci sarà il modo per proseguire su questa strada, con l’obiettivo, tra gli altri, di evidenziare la modernità e l’attualità del pensiero e dell’esempio di David Sassoli”.

Alla cerimonia è intervenuta Alessandra Vittorini, moglie dell’ex presidente del Parlamento europeo. “In questi anni sono state tante le iniziative in Italia e all’estero in ricordo di David – ha detto –. Tra esse ci stanno più a cuore quelle che parlano ai giovani, soprattutto negli ambiti e nei luoghi della formazione, e questa è una delle più solide”. “Quella di oggi – ha continuato – non è una cerimonia, non è una celebrazione, ma un investimento sul futuro che passa attraverso lo studio, la ricerca e un lavoro che guarda lontano, come ci raccontano queste tesi. È un percorso che ci dà speranza. I valori alla base di questo premio, solidarietà, diritti umani, democrazia, libertà di espressione, tutela dalle posizioni dominanti, sono tutti valori che David ha sempre coltivato”.

Ha inviato un videomessaggio da Bruxelles Pina Picerno, vicepresidente del Parlamento europeo, in cui si è complimentata con i vincitori. “Scegliere di dedicare questo premio a David Sassoli è particolarmente significativo – ha detto – La sua esperienza umana e politica continua ad accompagnarci nelle Istituzioni. Il tempo che stiamo attraversando necessita di tutta la capacità di studio e di innovazione di cui siamo capaci. Per l’avanzamento del processo di integrazione europeo occorrono coraggio, passione e intelligenza, la stessa che ha ispirato le tesi che oggi vengono premiate”.

Una ventina gli elaborati valutati dalla Commissione esaminatrice, presieduta da Edoardo Bressanelli, della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e composta da Enrico Borghetto, dell’Università degli Studi di Firenze, Vincenzo Bove, della Scuola IMT Alti Studi di Lucca, Guglielmo Meardi, della Scuola Normale Superiore di Pisa, Luca Verzichelli, dell’Università degli Studi di Siena, Luca Paladini, dell’Università per Stranieri di Siena, Saulle Panizza, dell’Università di Pisa, Sarah St. John, dell’Istituto Universitario Europeo.

“Le tesi avevano come oggetto l’Unione Europea – ha commentato Bressanelli – non soltanto dal punto di vista teorico ma, come era caro a David Sassoli, della ricaduta pratica che ha nella vita quotidiana per le cittadine e per i cittadini. Gli elaborati sono stati premiati anche per la rilevanza politica e pubblica dei temi che hanno trattato”.

Samuele Bernardi, residente a Borgo San Dalmazzo (Cuneo), si è detto “onorato di aver ricevuto questo premio intitolato alla memoria del presidente David Sassoli, un grandissimo europeista”.

Giulio Buoncristiani, residente a Pontedera (PI), ha ringraziato la commissione esaminatrice: “Non avrei potuto concludere il mio percorso universitario in un modo migliore”, ha detto.

(Fonte: Ufficio stampa Consigio regionale).

Redazione Web

A Sgandurra e Arras l'alta onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana

1 mese 1 settimana ago


Pisa - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito motu proprio l'alta onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana alla professoressa Giuseppina Sgandurra (foto), riconoscendone il valore del lavoro scientifico e il contributo significativo nel campo della disabilità in età evolutiva: “Per il supporto offerto alla ricerca con coinvolgimento e professionalità”. Insieme a lei è stato premiato anche Giovanni Arras, giovane ricercatore del dottorato nazionale in Intelligenza Artificiale coordinato da Unipi.

L’alta onorificenza verrà conferita in presenza, direttamente dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presso il Palazzo del Quirinale il 26 febbraio alle 11,30.

Professoressa associata dell'Università di Pisa al Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale e Responsabile del Laboratorio INNOVATE (Innovative Technologies in Neurorehabilitation) presso l’IRCCS Fondazione Stella Maris di Calambrone, la professoressa Sgandurra (49 anni), si è distinta per il suo impegno nel sociale e per il sostegno ai bambini con disabilità, contribuendo a innovazioni tecnologiche che migliorano la qualità della vita dei bambini con difficoltà motorie.

A “convincere" il Capo dello Stato a conferirle l'alta onorificenza non sono stati solo i risultati accademici e scientifici, ma anche la sua visione e il suo incoraggiamento ai giovani ricercatori. Le parole della professoressa Sgandurra: ”Siate audaci! Quando hai un’idea progettuale non lasciarti scoraggiare dai possibili insuccessi ma continua a prendertene cura perché nel tempo, come in un percorso di gestazione e di nascita, essa crescerà e maturerà con te, finché essa si concretizzerà", rappresentano un invito alla determinazione e alla perseveranza nella ricerca.

E seguendo idealmente questo invito, anche Giovanni Arras, 29 anni, laureato in Filosofia all’Università di Pisa e di origine sarde, si è così avvicinato al mondo della ricerca grazie al progetto europeo AINCP, dedicato alla validazione clinica dell'intelligenza artificiale per la riabilitazione personalizzata dei bambini con paralisi cerebrale, progetto di cui la professoressa Sgandurra è responsabile.

Redazione Web

Cinque studenti dell’Università di Pisa a Bruxelles per il MUN di Circle U.

1 mese 2 settimane ago

Dal 10 al 14 dicembre 2024, cinque studenti dell’Università di Pisa hanno partecipato al “Model United Nations” a Bruxelles organizzato da Circle U., l’Alleanza Universitaria che riunisce l’Università di Pisa e altri otto atenei europei in un unico campus. Il MUN è una simulazione dei lavori delle Nazioni Unite in cui i partecipanti assumono il ruolo di delegati di diversi Paesi in uno dei tanti uffici dell’ONU (UNESCO, WHO, Security Council o European Council), rappresentandone le posizioni e dibattendo su temi specifici per giungere a soluzioni globali.

A rappresentare l’Università di Pisa c’erano Diletta Barachini, Federico Carzedda, Marta Dell’Amico, Maddalena Matilde Lorenzini e Zoe Stroobant, che hanno trascorso 5 giorni insieme ai colleghi e alle colleghe provenienti dalle altre università a dibattere di Intelligenza Artificiale, l’argomento di quest’anno.

Dopo una fase preparatoria di alcune settimane, durante la quale i partecipanti hanno approfondito le posizioni del Paese assegnato e si sono formati sulle modalità di dibattito, si sono recati nella capitale belga per confrontarsi con studenti provenienti dalle altre università dell’alleanza, guidati da esperti diplomatici.

L’iniziativa, accolta con grande entusiasmo sin dalla prima edizione, si è confermata anche quest’anno come un’esperienza stimolante e interdisciplinare, capace di arricchire il percorso formativo offerto dall’università. Lo dimostrano le due studentesse intervistate che, provenienti da percorsi di studio differenti, hanno deciso di partecipare al MUN spinte dalla curiosità e dall’interesse per le relazioni internazionali.

“Andare all'estero e conoscere persone nuove e, per ovvie ragioni, con background diversi dal mio è sempre formativo, in più ho potuto ampliare le mie conoscenze sull'IA, sulle posizioni che i Paesi hanno su questo tema e anche su come la pensassero gli altri studenti coinvolti”, racconta Zoe Stroobant, studentessa del terzo anno di Scienze politiche e Relazioni internazionali.

“Consiglio a tutti di fare un’esperienza del genere perché aiuta molto nel migliorare la capacità e la sicurezza di parlare in una lingua straniera davanti a un pubblico, che sicuramente sarà apprezzata in un futuro contesto”, aggiunge Marta Dell’Amico, iscritta al secondo anno di Giurisprudenza.

Sono diversi i punti di forza di questa esperienza: dal public speaking alla negoziazione, dal confronto con nuove culture all’approfondimento delle conoscenze sull’IA. La risposta all'ipotesi di ripeterla è chiara e condivisa da tutti: un sì convinto, che riflette l’entusiasmo di ha avuto l’opportunità di partecipare al MUN.

Agata Merian Bernacca, Susanna De Luca, Anna Terroni
Circle U. Ambassadors - Università di Pisa

 

Redazione Web

L’Illuminazione notturna degli edifici dell'Università di Pisa: non incuria ma sicurezza e servizi pulizie

1 mese 2 settimane ago

La Commissione per lo Sviluppo Sostenibile (CoSA) e l’Energy Manager dell’Università di Pisa sono molto attente all’efficienza energetica, tema molto importante per l’Ateneo sia sul piano ambientale che sul piano economico. Per questo motivo viene data indicazione di spegnere le luci nei vari edifici durante la notte e negli orari di chiusura. Tuttavia, per motivi di sicurezza, alcune luci devono essere lasciate accese, in particolar modo durante il passaggio del servizio di pulizie che viene effettuato anche in fasce orarie notturne. 

Per quanto riguarda in particolare Palazzo Carità in Via Santa Maria, su cui l'Ateneo è stato sollecitato a mezzo stampa, il servizio di pulizia è attivo dalle 5:00 alle 8:00 e dalle 17:00 alle 20.30 dal lunedì al venerdì. E’ dunque indispensabile che in tali fasce orarie l’illuminazione sia attiva nei vari locali per garantire il corretto servizio di pulizia in condizioni di sicurezza. Si precisa inoltre che l’illuminazione nel Palazzo Carità è gestita con sensori di presenza nei tre vani scala interni, con un orologio con orari allineati a quelli del servizio pulizie per i corridoi e le altre aree interne comuni, e con interruttore manuale in tutti gli altri locali. Per quanto riguarda infine l’illuminazione esterna del giardino, essa si attiva con orologio astronomico sette giorni su sette e, dalle 23:30, solo nelle parti necessarie.

“Le sollecitazioni esterne sono importanti, perché ci invitano sempre a fare meglio – ha detto la professoressa Elisa Giuliani, prorettrice per la sostenibilità e l’Agenda 2030 dell’Università di Pisa - nei prossimi mesi la Commissione per lo Sviluppo Sostenibile, previa valutazione tecnica dell’Energy Manager, prenderà in considerazione ulteriori riduzioni di orario dell’illuminazione delle strutture, sempre nel rispetto della sicurezza. Vorrei anche sottolineare che la Commissione è aperta a proposte e soluzioni costruttive e può essere raggiunta attraverso i canali indicati sul sito: https://sostenibile.unipi.it/; non sono necessarie le PEC e generalmente rispondiamo nel giro di pochi giorni. Dal prossimo mese faranno parte della Commissione ulteriori nuovi docenti che daranno maggiore forza ai nostri progetti attuali e futuri.” 

 

 

 

Redazione Web

Circle U. sostiene studenti e comunità accademica dell'Università di Belgrado

1 mese 2 settimane ago

Lo scorso 1º novembre, la pensilina della stazione ferroviaria di Novi Sad è crollata, causando la morte di 14 persone e il ferimento di altre tre. Le indagini hanno portato all'arresto di 13 persone, tra cui un ministro del governo, con l'accusa di negligenza e corruzione legate ai lavori di ristrutturazione della stazione. Questo tragico evento ha scatenato una serie di proteste studentesche in tutta la Serbia, compreso all’Università di Belgrado, uno dei nove atenei partner dell’Alleanza Europea Circle U., di cui fa parte anche l’Università di Pisa.

Studenti e studentesse hanno occupato numerose facoltà universitarie, chiedendo trasparenza nelle indagini, la pubblicazione di tutta la documentazione relativa ai lavori alla stazione di Novi Sad e la messa sotto accusa delle persone responsabili. Inoltre, hanno richiesto la rinuncia a perseguire gli studenti arrestati durante le manifestazioni e un aumento del 20% del bilancio a sostegno dell'Università e dell'istruzione superiore.

Le proteste hanno ricevuto ampio sostegno da parte dei professori e di molti segmenti della società serba. Tuttavia, la comunità studentesca ha denunciato pressioni da parte dei servizi di sicurezza statali e la divulgazione pubblica dei loro dati personali, alimentando preoccupazioni riguardo alle violazioni dei diritti civili. In risposta alle crescenti tensioni, il presidente serbo Aleksandar Vučić ha concesso la grazia a 13 persone arrestate durante le proteste, tra cui sei studenti, un docente universitario e diversi dirigenti scolastici. Nonostante ciò, le manifestazioni hanno portato alle dimissioni del primo ministro Miloš Vučević, segnando un punto di svolta nella politica serba.

Le proteste continuano, riflettendo un malcontento più ampio nei confronti del governo e una richiesta di maggiore responsabilità e trasparenza da parte delle autorità serbe.

Il 29 gennaio, i rettori e i presidenti delle università di Circle U. - tra cui il rettore dell'Università di Pisa Riccardo Zucchi - e gli studenti e le studentesse della Circle U. Student Union (CUSU)  hanno pubblicato un comunicato di sostegno agli studenti e alla comunità acccademica dell’Università di Belgrado che riportiamo qui di seguito.


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Circle U. stands with the students and academic community of the University of Belgrade


The Rectors and Presidents of Circle U. and the Circle U. Student Union have been following with great attention the developments at the University of Belgrade and in other universities and faculties across Serbia since December last year. Joining the University of Belgrade leadership, the Rectors and Presidents and CUSU want to express their concerns and show their strong support to the students and their demands.


As reiterated in the Magna Charta Universitatum 2020, the University shall be a site for free enquiry and debate, distinguished by its openness to dialogue and rejection of intolerance. Student engagement – and engagement of the university community members at large – is a key condition to the realisation of this principle. Any action aiming to undermine student engagement is unacceptable.

Student engagement has been at the core of Circle U. since its inception. Back in March 2021, student unions and democracies in our universities, took the initiative to establish the Circle U. Student Union (CUSU). Since then, CUSU has been defending the interests of students by actively participating in all governing bodies of Circle U. as well as in the alliance’s projects, activities and initiatives.

Academic freedom and institutional autonomy are vital to provide high quality, inclusive and societally relevant education and research. Any external influence – being political, cultural or economic – putting these principles at risk is unacceptable.

Circle U. is an alliance of nine leading, comprehensive and research-intensive universities in Europe and beyond. We have developed a vision for the future of higher education and research, for our universities, for our alliance. We are equally committed to achieve this vision based on shared values in the alliance. We value diversity and are promoting dialogue and encouraging a plurality of views and approaches throughout the alliance, while respecting institutional autonomy.

The Rectors and Presidents of Circle U. and CUSU want to express their support to students, professors, researchers, administrative staff members, and ultimately Rector Vladan Djokić and his team at the University of Belgrade, who are under significant pressure that clearly challenges institutional autonomy, academic freedom and, more broadly, democracy.

We will continue to closely follow the developments in Serbia. In dialogue with the University of Belgrade leadership, we will explore any action aiming to actively support the university community at large.

Redazione Web

L’Università di Pisa modifica il proprio Statuto: pace, sostenibilità e responsabilità sociale al centro delle attività istituzionali

1 mese 2 settimane ago

L’Università di Pisa ha approvato una significativa modifica al proprio Statuto, confermando il proprio impegno per la concreta attuazione dei principi della pace, della sostenibilità e della responsabilità sociale. Questa decisione, che rende l’Ateneo il primo in Italia ad adottare ufficialmente tali principi nelle proprie fonti normative, definisce in modo ufficiale scelte già consolidate nella prassi e sottolinea la volontà di integrare valori etici fondamentali nelle attività accademiche e di ricerca.

“In questi tempi drammatici in cui la vita e la dignità umana hanno subito pesanti attacchi, è indispensabile che l’Università dia un segnale esplicito della sua scelta di campo a favore della pace e si dissoci da ogni attività volta allo sviluppo di armamenti – ha commentato il rettore Riccardo Zucchi - Abbiamo deciso di intervenire ai massimi livelli, andando a integrare nel principale atto normativo dell’Ateneo questi principi fondamentali”.

Le modifiche riguardano i primi quattro articoli, quelli relativi a “Natura e fini” dell’Ateneo, ai “Valori fondamentali”, alle “Attività istituzionali” e alle “Attività di ricerca”: l’Università di Pisa “Promuove una cultura di pace, il rispetto dei diritti umani e l’impegno per lo sviluppo sostenibile” (art. 1); “Riconosce la pace quale principio fondamentale e si impegna a promuoverne l’applicazione nell’ambito di tutte le proprie attività istituzionali” e “imposta le proprie attività su un criterio di responsabilità verso l’impatto che queste possono avere su società e ambiente, nel rispetto dei valori e dei principi sopra enunciati” (art. 2); “Condivide i principi della ricerca e innovazione responsabile” (art. 3). Infine, le modifiche all’articolo 4 sulle attività di ricerca: viene specificato che l’Ateneo valuta la qualità delle ricerche ispirandosi ai principi della ricerca e innovazione responsabile ed è inserito il comma 8: “Non sostiene e non partecipa ad alcuna attività finalizzata alla produzione, allo sviluppo e al perfezionamento di armi e sistemi d’arma da guerra”.

Questa decisione è il frutto di un percorso avviato dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione, che, in seduta congiunta, hanno deliberato di istituire una Commissione istruttoria, inclusiva della componente studentesca, per inserire nelle fonti normative dell’Ateneo la scelta politica adottata, ossia di non partecipare in alcun modo a ricerche o progetti rivolti allo sviluppo o al perfezionamento di sistemi di arma. La Commissione, istituita con decreto rettorale, ha elaborato le modifiche proposte, approvate dagli Organi di governo dell’Ateneo.

Con queste modifiche, l’Università di Pisa si pone all’avanguardia nel panorama accademico italiano, ribadendo la propria missione educativa e culturale e promuovendo una ricerca e un’innovazione al servizio della società, rispettosa dei diritti umani e dell’ambiente.

Redazione Web

Da Circle U. tante opportunità di finanziamento per studenti, docenti, personale, ricercatori e ricercatrici

1 mese 2 settimane ago

Da Circle U. arrivano tante opportunità di finanziamento per progetti presentati da studenti, docenti, personale tecnico-amministrativo, ricercatori e ricercatrici afferenti alle università partner. L’Alleanza Universitaria che riunisce nove atenei europei in un unico campus continua a supportare la ricerca promossa in modo interdisciplinare e trasversale. Qui sotto tutte le call aperte a cui si può partecipare con scadenza febbraio-marzo 2025.

 

Circle U. Postdoc Mobility Programme
Le borse di mobilità post-dottorato sono destinate a ricercatori e ricercatrici delle università di Circle U. che desiderano proseguire la propria carriera scientifica o accademica presso un’altra università di Circle U. L’obiettivo per i partecipanti è la preparazione di una proposta di ricerca congiunta.


Equity, Diversity & Inclusion
La call Equity, Diversity & Inclusion invita studenti, personale tecnico-amministrativo e docenti delle istituzioni partner di Circle U. a sviluppare progetti innovativi che promuovano l'equità, la diversità e l'inclusione nei loro ambienti accademici.

  • Target audience: studenti, personale tecnico-amministrativo e docenti
  • Scadenza domande: 28 febbraio 2025
  • Webpage: Equity, Diversity & Inclusion

 

Circle U. Sandpits 2025
I "Sandpits" rappresentano un’opportunità unica per i ricercatori e le ricercatrici delle università partner di Circle U. di sviluppare progetti di ricerca attraverso la collaborazione con colleghi di altre discipline. Nel 2025, i "Sandpits" si concentreranno sullo sviluppo di progetti inter- e transdisciplinari, con tema principale “Democracy”.

  • Target audience: ricercatori e ricercatrici con esperienza
  • Scadenza domande: 15 marzo 2025
  • WebpageCircle U. Sandpits 2025


Inter-Sectoral Mobility Program
Le Intersectoral Mobility Fellowships sono rivolte a ricercatori e ricercatrici a inizio carriera provenienti dalle università di Circle U. che desiderano entrare in contatto con un partner associato dell'Alleanza o con un'altra organizzazione esterna non accademica situata in uno dei paesi di Circle U., compreso il Regno Unito.

 

Circle U. COIL
La call Circle U. COIL sostiene il co-teaching virtuale europeo e la possibilità di offrire ai propri studenti e alle proprie studentesse l’opportunità di collaborare in aula con i colleghi e le colleghe delle università partner di Circle U.

  • Target audience: docenti delle università Circle U.
  • Scadenza domande: 28 febbraio 2025
  • Webpage: Circle U. COIL
Redazione Web
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32 minuti 12 secondi ago
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